mercoledì, Luglio 30, 2025
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Promozione/ risultati e classifica

Biccari 1- 4 Termoli
D. Agnone 1-1 Ripalimosani
Atl. S Pietro in Valle 2-3 Cliternina
Campomarino 4-0 Spinete
Castel Di Sangro 1-1 Ala Fidelis
Maronea 3-2 Carovilli
Pol. Kalena 2- 0 Pol. Fortore
Torremaggiore 2-0 Volrturnia
Trivento 2-0 A. Ururi

Classifica

A. Ururi 9
Torremaggiore 9
Carovilli 9
Maronea 8
Castel Di Sangro 7
D. Agnone 7
Cliternina 7
Ala Fidelis 7
Ripalimosani 7
Termoli 7
Trivento 5
Volrturnia 4
Campomarino 4
Atl. S Pietro in Valle 3
Pol. Kalena 3
Pol. Fortore 2
Bicari 1
Spinete 1

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Sindacale/ Cisl, nasce a Campobasso e Isernia lo Sportello lavoro

Dal mese di ottobre è operativo lo sportello lavoro presso le sedi CISL di Campobasso e Isernia. Questo valido strumento – riferisce il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – favorisce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, per aiutare ad orientare i giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro, ma anche i tanti, senza limiti di età, che un lavoro l’hanno perso.
Ci sono tanti giovani che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro e sono disorientati, ma anche 50enni che si ritrovano senza lavoro e non sanno come muoversi, perché oggi è cambiato anche il modo in cui si cerca lavoro. In una situazione così il sindacato non può restare passivo o chiamarsi fuori, in Molise abbiamo 16.000 lavoratori disoccupati, 75.00. Lavoratori in attivi, 16.700 Lavoratori in nero, 19.000 giovani Neet (15 – 34 anni), il 63% delle nuove assunzioni sono a Tempo Determinato, il 16,7% contratti di somministrazione, 40,3% il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), 20,9% il tasso di abbandono scolastico, le assunzioni in Molise nel 2018 sono state 37.861 mentre i licenziamenti 39.787. Tocca a noi – precisa Antonio D’Alessandro – offrire a queste persone gli strumenti oggi indispensabili. Dobbiamo passare dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro.
Vincere la sfida, anche con tecniche innovative, dell’incontro fra domanda e offerta di lavoro, è una grande opportunità per far ripartire il Paese in modo duraturo. È inconcepibile vedere tanti, troppi disoccupati e allo stesso tempo imprenditori che non riescono a trovare i profili utili alle loro imprese. Il nostro sistema che monitora i fabbisogni lavorativi Ma come funziona? Chi cerca lavoro può rivolgersi allo Sportello lavoro Cisl, trovando una rete di soggetti che lo aiuteranno concretamente con consulenza, orientamento, anche per adempimenti telematici, profilazione e compilazione di un efficace curriculum.
Lo sportello sarà aperto nella sede Cisl di via Ziccardi 10, a Campobasso, il venerdì dalle 15,00 alle 19,00 mentre nella sede di Via Gorizia 23 a Isernia il sabato mattina dalle 9,00 alle 13,00. Le agenzie per il lavoro GI Group e Umana, che hanno già sottoscritto a livello nazionale con Cisl accordi specifici, forniranno periodicamente alla Cisl le opportunità di lavoro; il sindacato incrocerà i profili ricercati dalle aziende con quelli presenti nella propria banca dati e li segnalerà (in forma anonima) alle agenzie convenzionate, alle quali spetterà mettere in contatto i soggetti e facilitare il rapporto di lavoro.
A chi cerca lavoro lo “sportello Cisl” proporrà inoltre, in base alle competenze di ciascuno e alle richieste del mercato, specifici percorsi formativi. Ci saranno poi dei job club in cui, chi lo vorrà, potrà condividere le proprie esperienze e i propri tentativi con altre persone in cerca di lavoro, seguito e aiutato da un tutor in grado di offrire suggerimenti e stimolo psicologico e motivazionale.
Il Segretario Interregionale SLP-CISL Abruzzo Molise
(Antonio D’Alessandro)

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Calcio a cinque/ Buona la prima, la Chaminade batte il Torremaggiore

CHAMINADE CB – F. TORREMAGGIORE ( 3-0) 5-0

CHAMINADE: Wiegels, Ruscica,Gonzalez, Oriente, De Nisco, Di Nunzio, Evangelista, Vaino, Mancini, Paulinho, Passarelli, D’Alauro. Allenatore: Tavone

F. TORREMAGGIORE: Mariani, Ciliberti, Pazienza, Alex, Gialloreto, Gita, Lupoli, Olivieri, Pagano, Spinelli, Tricarico, Pompilio. Allenatore: Olivieri

ARBITRI: Luigi D’Ignazio sez. Avezzano, Luca Di Battista sez. Avezzano. Cronometrista: Chiara Amicucci sez. Avezzano. RETI: ‘8″62 Paulinho 1T ( CCB), ’10″05 -’14- ‘5″40 Vaino 1-2 T (CCB), ‘1 Passarelli 2T (CCB) FALLI: 1^tempo 3-5 , 2^tempo 4-4 NOTE: amm. Alex (FT)

Al Pala Selvapiana buona la prima di mister Tavone al bebutto sulla panchina della Chaminade, vittoria per 5-0 ai danni del Torremaggiore nella seconda gara del triangolare della Coppa Italia di Serie B. Sugli spalti Cancio e Pescolla alle prese con problemi fisici. Panchina per il tedesco Wiegels impegnato tutta la settimana con la Nazionale Tedesca. Lunga fase offensiva della Chaminade con il Torremaggiore che fatica a presentarsi di fronte a D’Alauro. Grande azione di Paulinho che supera due uomini prima di dribblare anche il portiere e realizzare l’1-0 della Chaminade. Si alzano i ritmi, Torremaggiore per due volte pericoloso: Olivieri cerca di approfittare di un errore in alleggerimento di D’Alauro sfera sul fondo; la forte conclusione di Gialloreto è murata dal Mago. Chaminade compatta a metà tempo: Vaino entrato da poco più di un minuto al posto di Passarelli si presenta a tu per tu con Pompilio, tutto facile per il campobassano dei rossoblù: 2-0 per i padroni di casa. Al quattordicesimo schema su calcio di punizione: batte Gonzalez interviene Vaino che sporca la traiettoria è tris per il ragazzi di Tavone.

La gara si mette ulteriormente in salita per il Torremaggiore a quattro minuti dall’intervallo quinto fallo per il team della provincia di Foggia. La Chaminade gioca bene anche in difesa, le diagonali difensive di Gonzalez e Passarelli diventano fondamentali per il possesso di cui è stata protagonista la squadra di casa nella prima frazione. Nella ripresa poco meno di un minuto: lancio di Paulinho per Passarelli il diagonale del numero 2 rossoblu è preciso, 4-0 il parziale. Lunga cavalcata di Vaino sulla fascia sinistra mette al centro per Paulinho sulla linea di porta salva Tricarico. Macinano gioco i rossoblù che al sesto calano il poker, incrocia bene Vaino per la sua tripletta personale. Qualche secondo dopo Lupoli prova a limitare i danni il suo pallonetto è fuori di poco. Squadra giovane oggi per la Chaminade, spazio anche per Di Nunzio al debutto in Serie B, in campo gli Unde 19 Evangelista e De Nisco, aggregati in prima squadra dallo scorso anno. È Lupoli l’uomo più pericoloso degli ospiti, ancora una volta D’Alauro devia in angolo il destro da fuori area del numero 19. Al quindicesimo corsa di Spinelli che serve al centro Gialloreto grande intervento di D’Alauro che chiude lo specchio. Termia qui la gara con la Chamiande vittoriosa per 5-0. La classifica del triangolare oggi vede Chaminade e Sporting Venafro a quota 3, il 21 dicembre il Torremaggiore ospiterà i bianconeri e si saprà chi approderà al prossimo turno. Sabato prossima via al campionato la squadra del capoluogo molisano sarà ospite dell’Ostuni.

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Nuova stagione del teatro Savoia, grande attesa per grandi emozioni

Parte con entusiasmo la nuova stagione teatrale del Savoia. “È una stagione emozionante” ha dichiarato il presidente della Regione Molise Donato Toma, “Fondazione Molise riesce a mettere in sinergia il locale con il globale e pone alla ribalta la Regione Molise, grazie anche alle altre manifestazioni quali Poietika, la presenza e la mostra di Steve McCurry, e da ultimo il nostro Tony Vaccaro”. 


Alessandro Amoroso, consigliere provinciale, ha evidenziato come “la Provincia è orgogliosa di partecipare agli eventi in questo autentico tempio della cultura”. 
Antonella Presutti, Presidente della Fondazione ha sottolineato “la necessità del dialogo per il Molise con il territorio e con l’esterno”. 


“L’obiettivo è quello di educare al teatro fin da piccoli e infatti ci sarà anche il cartellone per le scuole, l’offerta poliedrica al fine di dare risposta alle esigenze di tutti”. La Presidente ha spiegato nello specifico le date e gli spettacoli. Si parte con Neri Marcorè “Le mie canzoni altrui”, 10 e 11 novembre; 5 e 6 gennaio 2020 con il grande balletto russo “Gzhel”;14 e 15 gennaio “Le signorine” con Isa Danieli e Giuliana De Sio; si prosegue con Famiglia con Marcello Fonte e l’attrice molisana Valentina Cavaliere, Palma d’oro al festival di Cannes 2018; “A che servono gli uomini” con Nancy Brilli il 2 e 3 marzo; 10 e 11 marzo un grande classico “I miserabili” imponente opera di Victor Hugo; 14 e 15 aprile “Che disastro di commedia” humour inglese molto brillante; 31 marzo Open di Daniel Ezralow; 14 e 15 aprile “Così parlò Bellavista” il tributo di Luciano De Crescenzo con Geppy Gleijeses e Marisa Laurito; 22 e 23 aprile “Morte di un commesso viaggiatore” con Alessandro Haber.

La novità di questa stagione sono 3 attesi concerti fuori abbonamento: New Trolls 26 e 27 ottobre, Pfm 21 dicembre e Banco del Mutuo Soccorso 1 e 2 febbraio 2020. Lunedì 30 settembre parte pa prevendita per lo spettacolo New Trolls (26/27 ottobre); l’apertura della campagna abbonamenti con diritto di prelazione (per chi l’anno scorso aveva l’abbonamento) sarà attiva dal 7 ottobre all’11 ottobre; dal 14 ottobre gli abbonamenti sono aperti a tutti; dal 4 novembre sarà aperta la vendita dei biglietti del primo spettacolo in calendario con Neri Marcorè “Le mie canzoni altrui” (10 e 11 novembre). Il 12 novembre partirà la vendita di tutti gli altri spettacoli in calendario, compresi i concerti della Pfm e Banco del Mutuo Soccorso.  Il botteghino è aperto alla Gil lunedì e mercoledì dalle 15 alle 18 e il venerdì dalle 11 alle 13. La sera dello spettacolo è aperta la biglietteria di piazza Pepe. 

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Difesa del prodotto italiano: siamo attaccati da tutte le parti e qui si parla di “Green New Deal”!

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore

Le recenti minacce del presidente americano Trump di aumentare i dazi sui prodotti locali italiani, in particolare sul parmigiano reggiano, mi hanno colpito molto, nonché indignato. L’indignazione sale se penso che, a poche settimane dal suo insediamento, il nostro nuovo governo è ritornato all’attacco su un tema che non appassiona nessuno, ma che piuttosto crea mal di pancia: quello dello ius soli.
Si perde di vista l’essenziale per dare spazio al superfluo (ma anche al divisivo, giacché questa benedetta immigrazione è, dalla compagine governativa, trattata alla maniera di sempre: quella del globalismo da divano nonché della vergogna nei confronti della propria identità nazionale, intesa nel senso più bello del termine e scevra da qualsiasi estremismo).
La minaccia del presidente americano è reale, eppure, ascoltando diversi telegiornali (da quelli più schierati a sinistra a quelli più orientati a destra), non ho sentito una sola parola del nostro esecutivo in merito a future, immediate strategie difensive che il nostro Paese ha il sacrosanto dovere di mettere in atto. Chi ha parlato senza tanti giri di parole è stato solo l’attuale presidente della Coldiretti.

Il nostro Primo Ministro? Conforme alla religione ecologista del momento, poco documentata e molto umorale, ha preferito soffermarsi sul “Green New Deal”, ossia sulla svolta verde che gli agricoltori, già provati da concorrenze sleali e sempre più frequenti catastrofi naturali, dovrebbero attuare, con notevole dispendio di soldi e scarsa se non nulla certezza di incentivi (non dimentichiamoci che, in primis, il governo deve trovare 23 miliardi per scongiurare l’aumento dell’IVA, quindi figurati se si incammina sulla strada tortuosa delle agevolazioni fiscali a chi fa un’economia più rispettosa dell’ambiente!).
Poche idee e tanti slogan qualunquisti, proprio come è avvenuto nel venerdì in cui gli studenti sono scesi in piazza per la salvaguardia del pianeta. A dire il vero, durante quelle manifestazioni al qualunquismo si è aggiunta la volgarità nel senso più becero del termine, ma non mi presto a ripetere ciò che si leggeva su tanti cartelli, molti dei quali (e questo è il segno che di preparazione scientifica sulla materia ce n’è poca, e che si è mescolato di tutto) citavano inspiegabilmente esponenti del passato esecutivo in modo certamente non consono: che cosa c’entrerebbe chi ha lasciato lo scranno con il fatto che a dicembre abbiamo ancora le cimici e che al Polo Sud i ghiacci stanno sciogliendosi? Mah…

Quando c’è un problema, un bravo politico deve focalizzarsi sullo stesso, non sviare per distogliere l’attenzione della gente, facendole dimenticare che il suo esecutivo non ha o non vuole avere soluzioni ad esso. Quindi che cosa c’entra in questo momento parlare di Green New Deal per un settore che vedrà interi comparti -specialmente quello dei nostri formaggi più celebri- cominciare a scricchiolare per le incomprensibili decisioni di uno che è capo di un Paese -gli USA, appunto- il quale è eminentemente importatore e solo secondariamente esportatore?

L’altro giorno mi trovavo a fare la spesa presso una grande catena di supermercati e, con grande sorpresa, ho trovato limoni del Sud Africa. Caspita, ho pensato! Noi, la patria degli agrumi, dobbiamo elemosinare l’import di uno dei nostri prodotti più identificativi! Il nostro governo va mai a fare la spesa? Si rende conto di queste storture? Capisce che hanno la priorità su temi, come quello ecologista, che se non vengono preceduti da una intelligente tutela del prodotto autoctono, cadono come un muro di burro?
Vorrei tanto chiedere al nostro Primo Ministro, ormai onnipresente a tutte le manifestazioni: ma lei una ferita la cura con il disinfettante o con la crema per le mani?
Ci pensassero tutti coloro che salmodiano nei confronti di questo pasticcio, il peggiore dalla storia del nostro dopoguerra.

Adolfo Mangiapane

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Basket/ Magnolia vincente contro il San Giovanni Valdarno

(photocredit: Maurizio Silla)

LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 77
RR RETAIL GALLI SAN GIOVANNI VALDARNO 70
(25-23, 40-38; 61-53)
CAMPOBASSO: Marangoni 15 (3/7, 2/3), Di Gregorio 5 (0/2, 1/4), Mancinelli 18 (3/4, 3/5), Bove 10 (2/7, 2/5), Di Costanzo 9 (2/3); Porcu 5 (2/4, 0/3), Sanchez 11 (4/8), Chrysanthidou 2 (1/1), Amatori 2 (1/1). Ne: Sammartino e Falbo. All.: Sabatelli.
SAN GIOVANNI VALDARNO: Cecili 3 (1/3 da 3), De Pasquale 12 (4/7 da 3), Rosset 18 (5/11, 0/2), Bona 18 (8/14), Manfrè 12 (6/10); Costa (0/1), Missanelli 2 (0/2), Calamai 5 (1/3, 0/4), Egwho (0/2). Ne: Parolai. All.: Altobelli.
ARBITRI: Fiore (Salerno) e Del Gaudio (Napoli).
NOTE: presenti in tribuna il sindaco di Campobasso Gravina, il presidente della Fip Molise Lombardi ed il designatore Weidmann. Uscite per cinque falli Manfrè (San Giovanni Valdarno) e Marangoni (Campobasso). Tiri liberi: Campobasso 17/24; San Giovanni Valdarno 15/21. Rimbalzi: Campobasso 33 (Sanchez e Bove 5); San Giovanni Valdarno 35 (Bona 8). Assist: Campobasso 21 (Marangoni e Porcu 6); San Giovanni Valdarno 18 (Rosset 8). Progressione punteggio: 10-12 (5’), 31-30 (15’), 51-47 (25’), 71-62 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 11 (73-62); San Giovanni Valdarno 4 (17-21).

Un avvio da applausi. Un regalo speciale per il proprio direttore generale (e consigliere di Lega Basket Femminile) Rossella Ferro nel giorno del proprio compleanno. La Molisana Magnolia Campobasso fa suo il big match della prima giornata di campionato contro il San Giovanni Valdarno (una delle altre attese protagoniste del girone Sud) e parte – davanti agli oltre 700 coloratissimi e calorisissimi spettatori che assiepano le tribune amiche del PalaVazzieri – con una prova di insieme di tutto rilievo in cui coach Sabatelli, ancora senza l’esterna italostatunitense Camille Giardina, gestisce con le giuste alchimie nove rotazioni, avendo da ognuna un mattone fondante del referto rosa portato a casa.
EX ALL’IMPROVVISO Coi colori dello stendardo rossoblù che accolgono l’ingresso in campo dei #fioridacciaio ed il coro ‘un giorno all’improvviso’ fil rouge con l’ultimo torneo, l’ingresso nella contesa mette in luce le ex. Lucia Di Costanzo realizza il primo canestro ufficiale stagionale per il team campobassano, poi è Ada De Pasquale a colpire con una tripla la difesa delle molisane. Così, in un andirivieni tra le due contendenti di quella che è l’inerzia del vantaggio, sono Mancinelli (l’esterna umbra sarà anche la top scorer del match, al pari, sull’altro fronte, di Rosset e Bona) e Marangoni a consentire alle magnolie di dar vita a quello sprint con cui chiudono il periodo avanti di due (25-23).
ROTAZIONI E SFRONTATEZZA Nel secondo quarto coach Sabatelli, che deve fare i conti con i problemi di falli di Di Costanzo (tre penalità raggiunte in avvio di frazione), ha buone risposte da tutte le giocatrici che si alzano dalla panchina. Sanchez è l’ormai conosciuta Scola in versione femminile, Porcu prova a metterci il cambio di ritmo, Chrysanthidou muscoli e sostanza ed Amatori la sfrontatezza di una giovanissima che va sino al capolinea andando a realizzare il canestro del 40-37 poco prima dell’intervallo lungo.
STRAPPI SUCCESSIVI Al rientro sul parquet le campobassane ci mettono, se possibile, ancora più determinazione, mantenendo la propria pericolosità offensiva (Bove dà un primo scossone da tre punti, poi Di Costanzo e Di Gregorio dimostrano freddezza assoluta a cronometro fermo) e stringendosi ulteriormente in difesa (manifesto del periodo è la stoppata della giovanissima Amatori su Calamai). Così dal +4 del 25’ (51-47) si arriva sino ai tre possessi di margine segnalati dal 61-53 del 30’.
MARCIA TRIONFALE Un simile margine porta ad un arrivo costante ad un gap in doppia cifra a proprio favore (73-62) con San Giovanni Valdarno che finisce per pagare anche i problemi di falli con cui si ritrova a convivere pur provando a rimanere sino in fondo nella contesa. E così, al suono della sirena, Campobasso può far festa e provare a guardare già in prospettiva.
EUFORIA SABATELLI Il tutto, mentre nell’impianto di via Svevo, scene di euforia collettiva accompagnano la soddisfazione del gruppo rossoblù per quanto fatto nella prima uscita ufficiale, che ha riservato quattro giocatrici in doppia cifra tra le nove entrate in tabellino, tutte capaci di ‘sporcare’ il referto alla voce punti. E con la consapevolezza di dover aggiungere a questi ingranaggi il killer instinct di una giocatrice di prima fascia a livello Ncaa come Giardina.
«Come ho detto più di una volta alle mie ragazze durante il precampionato – spiega soddisfatto a referto chiuso coach Mimmo Sabatelli – noi abbiamo almeno nove giocatrici in grado di poter girare l’inerzia della contesa a favore della squadra durante il match. Ognuna di loro ha dato il suo contributo in questa gara e sono felice per Amatori che ha dimostrato un carattere notevole. Partire bene era importante e ci è riuscito, anche se in una gara come questo ci poteva stare qualsiasi risultato. Lo strappo nel terzo quarto? Negli spogliatoi ho detto alle ragazze che l’attacco stava girando e potevamo stringere ancora di più le maglie in difesa e così abbiamo provato a prenderci il break due o tre volte. Di fronte, però, avevamo un’avversaria che non ha mai mollato. Questa squadra deve prendere ora ulteriori consapevolezze del fatto che se siamo gruppo possiamo arrivare davvero lontano. Si sa le prime partite sono sempre piene di insidie e così possiamo superarle al meglio. Un pauso, infine, consentitemelo di fare al nostro pubblico, davvero un fattore. Ci hanno sostenuto sin dal primo allenamento e questo successo è anche loro».
LIDI MARCHIGIANI Per le magnolie, ora, la prossima tappa sarà domenica a Civitanova Marche, storica antagonista delle rossoblù contro cui, dopo una stagione d’esordio senza soddisfazioni, nello scorso torneo arrivarono due successi tra andata e ritorno.
MAGNOLIA IN CATTEDRA L’ultimo sabato del mese di settembre per il team rossoblù era stato aperto, peraltro, dalla presenza dell’istruttore nazionale di minibasket e tecnico del vivaio campobassano Mario Greco quale relatore nel convegno ‘Sport ed alimentazione’ organizzato dal comitato regionale molisano della federazione italiana sommelier a Ferrazzano. Nello specifico, il tecnico venafrano si è soffermato sul modello di corretta educazione al cibo portato nelle scuole dal club unitamente al lavoro di reclutamento e di responsabilizzazione dei più piccini attraverso lo sport in generale (e la pallacanestro in particolare).

AREA COMUNICAZIONE MAGNOLIA CAMPOBASSO

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Costalli (MCL): suicidio assistito, sconcertante il silenzio parlamentare

“Lascia impietriti la sconcertante sentenza della Corte Costituzionale che apre la via alla morte assistita in Italia; lascia impietriti soprattutto la vocazione da Ponzio Pilato dimostrata dal nostro Parlamento al quale non sono bastati 11 mesi per legiferare su un tema delicatissimo e divisivo come l’eutanasia. Un silenzio assordante e pavido, quello del legislatore, tutto improntato ai piccoli tornaconti elettorali, posto che una legge sul fine vita è evidente che non avrebbe portato vantaggi in termini di voti”: questo il duro commento del Presidente del MCL, Carlo Costalli, alla sentenza della Corte Costituzionale che, rispondendo al caso DJ Fabo/Cappato sollevato dalla Corte d’Assise di Milano, prevede la non punibilità del suicidio assistito.

Una vicenda drammatica che racchiude in sé una serie di aspetti inquietanti, ha continuato Costalli: “la Corte Costituzionale che si sostituisce al legislatore; l’inerzia del legislatore in ‘tutt’altre faccende affaccendato’; lo squallido sollievo di chi declina le proprie responsabilità e lascia ai giudici il compito di fare il lavoro sporco; le farneticazioni di chi vuole somministrare farmaci letali; il mancato rispetto dell’obiezione di coscienza”.

“Ci aspetta ora una dura battaglia – ha concluso il leader del MCL –: le prese di posizione durissime e inequivocabili sia di Papa Francesco che della CEI non lasciano margini a dubbi o tentennamenti. I cattolici non solo hanno il diritto e il dovere di intervenire, ma il mondo attende che lo facciano. E noi ci saremo”.

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L’approfondimento/ Si vuol far passare per “libero scambio” di merci una questione politica che condiziona il futuro

Se uno cerca di spiegare il proprio No ai trattati, cosiddetti di libero scambio, nel caso specifico il Ttip e il Ceta, che sono stati oggetto di anni di incontri, non a caso tenuti in gran segreto e scoperti, dopo lungo tempo, perché qualcuno ha parlato; che hanno previsto un arbitrato, in pratica nelle mani di chi ha promosso e vuole l’approvazione dei trattati, la finanza e le multinazionali, viene considerato ideologicamente schierato e posto nella curva sud o nord, in contrapposizione a chi è favorevole, collocato nella curva opposta.
Chi fa questa suddivisione non si rende conto che offende l’intelligenza e la sensibilità di chi prova a ragionare e a spiegare le ragioni che lo portano a dire No o Sì.
A confondere le idee è la sottolineatura, non casuale, di “libero scambio”, come a voler significare che il trattato non è altro che l’occasione per azzerare questioni tariffarie. Se è questo il problema basterebbe che il Paese che ha posto delle tariffe provvedesse a eliminarle. Nel caso del Ceta basta fare due semplici riflessioni:
1) il Canada ha da sempre posto delle accise, per di più pesanti, su ogni goccia di alcol che entra dentro il suo territorio, tant’è che ha creato in ognuna delle sue dieci province uffici di controllo e di riscossione delle accise, noti con il nome “Liquor control” o, nella provincia del Quebec, SAQ. Basterebbe una semplice legge del governo canadese per eliminare o ridurre queste accise e il problema è risolto con grande vantaggio per i produttori di vino dei Paesi europei, Francia, Italia e Spagna in particolare;
2) l’Italia o altri Paesi dell’Europa vogliono lasciare alla propria industria molitoria la libertà di acquistare grano al glifosate? Deve allora dire che il glifosate non è un problema per la salute umana e mettersi contro tutti gli scienziati che, con anni di ricerca, hanno dimostrato i pericoli per la salute umana di ingestione di questo prodotto noto, non a caso, con il nome di “secca tutto”. Due azioni che vanno nella direzione del tanto sottolineato e declamato “libero scambio”, che, in verità, nasconde ben altro. La libertà di azione della finanza (banche e multinazionali) sui Paesi oggetto del trattato. Libertà di fare e, attraverso la creazione di un arbitrato, di ricattare i titolari di un bene comune come il territorio, sia esso un Comune, una Regione o uno Stato, anche contro le regole basilari, come quelle riportate in una Carta Costituzionale.
In pratica la possibilità di mettere in dubbio la Sovranità nazionale. In fondo, prendendo come esempio il nostro Paese, quello che la finanza aveva provato di ottenere, utilizzando il Governo Renzi, con la Riforma della nostra Costituzione. Uno stravolgimento che doveva servire anche a togliere tutti gli ostacoli che bloccano le azioni di questi poteri che esprimono e rappresentano il sistema neoliberista, e che – lo voglio sottolineare – nei suoi cinquant’anni di vita, ha creato disastri di ogni tipo e tutto, non per il profitto, ma per il “vil denaro”, trasformato nell’unico dio soggetto, oggi, di adorazione e devozione.
Provo a spiegare una situazione che si è creata prima e dopo l’approvazione del trattato Europa – Canada. La cancellazione del trattato, il Ttip. che aveva occupato fino ad allora tutto il tempo delle sedute segrete. L’improvvisa svolta con l’approvazione, con una maggioranza di pochi voti, del Ceta. La convinzione, poi risultata sbagliata, che, con l’approvazione, tutto era stato risolto e, invece no, visto che le lobby non avevano calcolato che c’era bisogno, per l’approvazione definitiva, del consenso, espresso con il voto, di ogni Paese membro. Una ratifica che stenta ad arrivare per la semplice ragione ché le lobby stanno facendo fatica a convincere tutti e, visto che basta un No per far saltare tutto, stanno lavorando per la sola cosa che possono fare, prendere tempo e rinviare fino a quando non c’è la certezza dell’unanimità dei Paesi membri. L’Italia, con la nuova Ministra dell’Agricoltura, di fede renziana e, come tale, favorevole al trattato, ha messo sul tavolo della discussione il Ceta e, non a caso, anche l’Ogm, per lanciare un messaggio di tranquillità a chi ne ha bisogno per andare avanti nell’azione di recupero intrapresa.
La questione, del trattato Ceta come degli Ogm, è politica, e non, come alcuni vogliono fare intendere, di tifosi della curva sud e curva nord, di cui sono i principali protagonisti, con argomentazioni che servono a confondere ancor più le idee, soprattutto di chi avrebbe il diritto di sapere davvero come stanno le cose e capire il pensiero e le azioni di un sistema, il neoliberismo, che ha bisogno – per una questione di bulimia, mancanza del senso del limite, del finito – di continuare a portare avanti, senza ostacoli, la sua azione predatoria e devastatrice, che è la ragione prima dei cambiamenti climatici; dell’annuncio, il 30 di luglio, che la terra ha dato tutto quello che poteva dare; dell’allargamento della forbice della disuguaglianza, la causa prima di conflitti e guerre, crescita delle povertà, necessità di emigrare, andare da qualche parte alla ricerca di lavoro e un pezzo di pane per vivere con dignità.
Per queste ragioni io dico No al Ceta. Non è il “libero scambio” che ci danneggia, ma quello che il “libero scambio” attribuito al trattato in oggetto nasconde, l’attacco alla sovranità nazionale, nostra e degli altri paesi dell’Europa e, dico, dello stesso Canada, che del neoliberismo fa una bandiera. Oggi! Ma fino a quando può sopportare un sistema che si sta mangiando tanta parte del suo immenso territorio?
Pasquale Di Lena

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Infanzia, i dati sulle condizioni dei minori in Molise

FOTO DI REPERTORIO

In Italia, quasi 1/3 dei bambini e degli adolescenti sono a rischio povertà ed esclusione sociale[1]; gravi sono i divari regionali: in Sicilia sono il 56%, in Calabria sono il 49%, in Campania il 47%, in Puglia il 43%. All’opposto, Friuli ed Emilia Romagna (circa 1 bambino su 7, ovvero rispettivamente il 14,9% e il 15,8%) poi Veneto (17,5%) e Umbria (20%). Sono 2.156.000 i bambini e ragazzi che oggi in Italia vivono in condizioni di povertà relativa; più di un minorenne su 5. Il Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza in Italia: I dati regione per regione 2018”, del Gruppo CRC, fotografa nel dettaglio l’incidenza in ciascuna regione, indicando quanti vivono, e dove, molto al di sotto della media nazionale. In questo contesto l’Italia è il secondo paese più vecchio del mondo, caratterizzato da bassa natalità in quasi tutte le regioni, con livelli preoccupanti in Liguria e Sardegna, dove nascono 6 bambini ogni mille abitanti (6,1). Bolzano invece stacca di 3,5 punti la media italiana (10,2 vs 7,6).
Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) è un network attualmente composto da 96 soggetti del Terzo Settore che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ed è coordinato da Save the Children Italia. Al fine di facilitare la comprensione della condizione dei minori nei diversi territori, quest’anno si è deciso di sperimentare una nuova pubblicazione con l’obiettivo di fornire una fotografia regione per regione in grado di offrire una panoramica sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nei vari territori, presentata oggi a Campobasso: “I diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza in Italia: I dati regione per regione 2018”. La pubblicazione restituisce una fotografia su base territoriale realizzata a partire dai dati disponibili dalle fonti ufficiali disaggregati su scala regionale.
Come evidenziato da sempre con i Rapporti CRC, anche dalla lettura di questi dati emerge una forte differenziazione territoriale che impone una riflessione a livello nazionale e locale: come recentemente proposto anche dal Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle proprie raccomandazioni all’Italia occorre “portare avanti misure urgenti per rispondere alle disuguaglianze regionali rispetto all’accesso al sistema sanitario, alla lotta alla povertà, alla garanzia di alloggi dignitosi, inclusa la prevenzione di sgomberi, allo sviluppo sostenibile e all’educazione in tutto il Paese”[2]. Questo primo lavoro di ricognizione dei dati esistenti permette anche di evidenziare le lacune del sistema nazionale e regionale di monitoraggio e di raccolta dati sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza. I dati sono suddivisi in schede regionali e in cinque raggruppamenti tematici definiti: 1) Dati demografici, 2) Ambiente familiare e misure alternative, 3) Educazione, gioco e attività culturali, 4) Salute disabilità e servizi di base, 5) Povertà e protezione.

  1. Dati demografici
    I minori presenti in Molise sono 43.641, il 14,01% della popolazione totale della regione, contro una media nazionale del 16,2%. Il tasso di natalità (per mille abitanti) è di 6,9, inferiore dello 0,7 alla media nazionale (7,6). La speranza di vita alla nascita è di 82,3 (leggermente inferiore alla media di 82,7). Le famiglie con 5 o più componenti sono 4 su 100, rispetto alla media italiana di 5,3, mentre i nuclei monogenitoriali sono il 16,1% (in linea con la media italiana).
  2. Ambiente familiare e misure alternative
    Per l’affidamento familiare il tasso (al netto dei msna) è di 0,5 ogni mille residenti (media italiana 1,4). Non ci sono bambini e adolescenti stranieri in affidamento familiare, mentre si evidenzia che non sono disponibili i dati disaggregati rispetto al genere e alla durata dell’affidamento. Il tasso per mille residenti di 0-17 anni (al netto dei msna) nei servizi residenziali per persone di minore età è di 1,7 (nazionale 1,3). Rispetto all’adozione i dati confermano anche per il Molise che il numero di famiglie che si rendono disponibili per l’adozione nazionale (129) è di molto superiore a quello delle famiglie che danno disponibilità per l’adozione internazionale (13), e decisamente maggiore rispetto al dato dei minori dichiarati adottabili (2).
  3. Educazione, gioco e attività culturali
    Per quanto riguarda l’offerta educativa per i bambini dalla nascita ai sei anni in Molise la percentuale di posti disponibili nei servizi educativi per l’infanzia rispetto alla popolazione sotto i tre anni è del 21,7% (leggermente inferiore quindi alla media nazionale del 22,8 ma decisamente sotto l’obiettivo europeo del 33%). La distribuzione territoriale di tali servizi all’interno della Regione, come rilevata dalla percentuale di comuni dotati di almeno un servizio (34,6%), è decisamente più bassa rispetto alla media nazionale (55,7%). La percentuale di spesa pagata dagli utenti è più bassa rispetto al resto del paese, 14,9% (20,3% media). I bambini iscritti alla scuola dell’infanzia in Molise sono 7.473. La percentuale di bambini di 4-5 anni che frequentano è del 90,7% (- 1,3% rispetto alla media nazionale). Il 83,7%, dei bambini sono iscritti alla scuola pubblica (+12,9% rispetto alla media), quasi sempre a gestione statale (98,5%).
    Rispetto alla attività culturali il Molise ha percentuali più basse in tutti gli indicatori considerati (visite a musei -8,8, concerti di musica-2,3, visita a siti archeologici -6,8, spettacolo teatrale -10,5, lettura di un libro -6,0). Non sono invece disponibili dati rispetto ai bambini e ragazzi che praticano sport con continuità nel tempo libero.
  4. Salute disabilità e servizi di base
    I bambini in sovrappeso in Molise sono il 24,4%, (+3,1% rispetto alla media nazionale) e gli obesi 11,3% (+4,1%). ll tasso di mortalità infantile è inferiore di poco (-0,1) alla media nazionale e pari a 2,7 ogni mille piccolissimi. Le coperture vaccinali a 36 mesi, indicano che la coorte di nascita 2014 ha una copertura vaccinale anti-polio pari a 98,22% a 36 mesi mentre nel caso del morbillo è pari al 85,68%. La proporzione di donne che allattano al seno è invece di 90 rispetto alla media nazionale 85,5.
  5. Povertà e protezione
    La percentuale di persone di minore età in povertà relativa in Molise è 3,5 punti inferiore alla media nazionale, e pari al 19,3% dei residenti. I minori a rischio povertà ed esclusione sociale sono il 44,6%, molti di più rispetto alla media del 32,1%.
    I minori stranieri non accompagnati presenti e censiti nel 2018 erano 55 sul totale nazionale di 12.457 (0,4%).
    “In Italia permangono ancora numerose e profonde diseguaglianze regionali nell’accesso e nella qualità dei Servizi di salute, dei servizi educativi, e nell’incidenza della povertà, che di fatto significa che le persone di minore età hanno differenti opportunità e diritti a seconda di dove nascano e crescono. Si tratta di forte discriminazione su base regionale, che ha un forte impatto sulla vita dei bambini, e che rende indispensabile avviare una riflessione strategica rispetto alle politiche per l’infanzia e adolescenza, da cui derivi l’assunzione di un impegno reale da parte delle istituzioni competenti per risolvere le criticità ancora insolute”. Commenta Arianna Saulini, di Save the Children, coordinatrice del Gruppo CRC. “Con questo lavoro le Associazioni del Gruppo CRC intendono stimolare un processo che porti ad una maggiore conoscenza e consapevolezza della condizioni dell’infanzia nei singoli territori, e conseguentemente superare le disparità che si fanno sempre più acute”-foto di repertorio
    Ufficio Stampa Save the Children (Marco De Amicis)
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Il sindaco Gravina preannuncia la prossima riattivazione del centro prelievi di via Toscana

Il Consiglio comunale del 27 settembre è servito anche a chiarire cosa sta effettivamente facendo l’Amministrazione comunale per riaprire il centro prelievi di via Toscana. Il sindaco Gravina ha così risposto all’interpellanza proposta in merito dal consigliere di minoranza del centro sinistra, Antonio Battista:

“Avevo assunto un impegno formale di poter garantire nuovamente il servizio nonostante la già nota carenza di personale lamentata dall’Asrem e nonostante la inidoneità dei locali già in precedenza utilizzati data la incompatibile promiscuità con il centro di vaccinazione. – ha precisato Gravina – Tale impegno risulta cristallizzato nella nota del 20.9.2019, prot. n. 50933 con la quale il sottoscritto ha formalizzato la richiesta di riattivazione, in via sperimentale, del centro prelievi di via Toscana.

Va precisato, infatti, che prima di giungere ad una soluzione mediata, che preveda il riavvio sperimentale del servizio, si sono avuti almeno 3 incontri tra dirigenza Asrem e amministrazione comunale al fine di trovare una soluzione alternativa che contemperasse la continuità assistenziale e l’adeguata offerta sanitaria decentrata.

E’ dunque di prossima riattivazione il servizio in parola unitamente al potenziamento dell’offerta di ambienti idonei a garantire un adeguato livello di assistenza vaccinale mediante reperimento di ulteriori spazi adiacenti ai locali attualmente locati all’Asrem e per i quali la stessa Azienda aveva ripetutamente richiesto in passato – ma inutilmente – la disponibilità per ovviare ai noti problemi logistici ed ambientali già ricordati in precedenza.

Risulta infine utile ricordare al consigliere Battista, che il centro prelievi risulta sì chiuso a far data dal 1 luglio c.a. ma la decisione risulta assunta nel mese di febbraio, quando il giorno 20 veniva stilato apposito verbale poi notificato all’Amministrazione per i seguiti di competenza. 

A me non risulta che dalla notizia di chiusura del centro, sia stata mai assunta dalla passata amministrazione iniziativa atta a contrastare il predetto provvedimento Asrem.”

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