“Lavorare insieme in difesa della sanità pubblica è oggi più che mai urgente. Lo abbiamo ribadito
questa mattina durante la riunione della Conferenza dei Sindaci, nella Sala della Costituzione di
Campobasso. L’appello che abbiamo lanciato ai decisori istituzionali è quello di svincolarsi dalla
logica dei numeri: la vita dei cittadini viene prima di ogni logica contabile. E nessun molisano deve
sentirsi un cittadino di serie B, ognuno deve avere accesso a strutture adeguate e a cure efficienti e
tempestive. Un discorso che deve valere ovunque, dalle zone più interne del Molise fino alla costa.
Occorre superare i limiti imposti dal DM 70, andando in deroga come avvenuto già per altre
regioni, e far valere in pieno l’art. 32 della nostra Costituzione, che tutela il diritto fondamentale
alla salute.
Serve massima unità tra i livelli istituzionali per raggiungere obiettivi comuni. Bisogna avere la
forza anche in momenti spinosi della discussione di mantenere la calma per trovare una soluzione
congiunta che faccia valere le ragioni comuni. In momenti così delicati non servono divisioni, ma
solo scambi costruttivi.
Come direttivo della Conferenza dei Sindaci abbiamo sempre aperto i nostri incontri a tutte le
rappresentanze: dalla struttura commissariale alla Regione, passando per l’Asrem. Continueremo a
farlo, ma è fondamentale che ci sia un dialogo edificante”. Così il Presidente della Conferenza dei
Sindaci, Daniele Saia.
Conferenza dei Sindaci, Saia: “In questo momento delicato serve massima unità istituzionale”
Fondirigenti: “1,5 mln per sostegno in grandi metamorfosi imprenditoriali”
(Adnkronos) – Passaggio generazionale, operazioni societarie, digitalizzazione: sono tre momenti cruciali che segnano la trasformazione di un’impresa, quelli che ne ridefiniscono l'identità e aprono nuove sfide. Ed è proprio per sostenere i dirigenti delle pmi italiane impegnate in queste fasi evolutive che Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader per la formazione continua del management promosso da Confindustria e Federmanager, ha lanciato l'Avviso 2/2025 con un finanziamento complessivo di 1,5 milioni di euro. "Ciascuno di questi passaggi rappresenta un punto di svolta che prefigura una vera e propria metamorfosi dell’impresa – che richiede consapevolezza, coraggio e capacità di adattamento", spiega il direttore generale Massimo Sabatini. "Questi cambiamenti non sono solo operativi, ma anche culturali e valoriali, incidendo profondamente sul dna dell'impresa e aprendo nuove sfide che devono essere sostenute con competenze manageriali e strumenti formativi adeguati", continua. Queste trasformazioni assumono un significato particolarmente rilevante per il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da una forte presenza di imprese familiari. I numeri parlano chiaro: oltre il 90% delle aziende italiane è a controllo familiare, e circa 35.000 di queste aziende affrontano ogni anno un passaggio generazionale ma solo il 30% delle imprese familiari supera la prima transizione. Si tratta di fenomeni imponenti anche dal punto di vista finanziario. Il trasferimento di ricchezza previsto nei prossimi quindici anni – è stimato infatti in circa 2000 miliardi di euro – che interesserà soprattutto il passaggio dai baby boomer ai loro eredi. Il passaggio generazionale non è però solo una questione di successione. Si tratta di tramandare visione, valori e competenze, spesso confrontandosi con resistenze legate all'identificazione dell'imprenditore con l'azienda. Per affrontare questa fase delicata, molte pmi scelgono di affiancare alla transizione familiare un’evoluzione organizzativa più ampia, evolvendo verso una gestione manageriale, aprendo il capitale a terzi o collaborando con altre realtà attraverso fusioni e acquisizioni. In questo scenario, la digitalizzazione può giocare un ruolo chiave, migliorando l'efficienza dei processi, abilitando nuovi modelli di business e facilitando la trasmissione del sapere aziendale tra generazioni. L'Avviso 2/2025 prova a rispondere a queste esigenze offrendo alle pmi aderenti o neo-aderenti a Fondirigenti un finanziamento fino a 12.500 euro per azienda, destinato a piani formativi che accompagnino l'impresa e i suoi dirigenti in uno dei tre ambiti chiave. Per il passaggio generazionale, si punta a rafforzare competenze di governance, gestione finanziaria, strategie di continuità e compliance. Per le operazioni societarie, il focus è su finanza aziendale, diritto societario, fiscalità e gestione delle risorse umane. Per la trasformazione digitale, i piani dovranno puntare sull'intelligenza artificiale, l'integrazione di sistemi gestionali, la sicurezza informatica e la condivisione del know-how, e sull’uso mirato di tali competenze per favorire le citate trasformazioni. "La capacità di affrontare e superare i momenti di discontinuità dipende in modo decisivo dalla presenza di manager preparati e capaci di porsi alla guida del cambiamento con le giuste competenze – sottolinea il presidente Marco Bodini, richiamando le evidenze delle ricerche condotte da Fondirigenti – siamo certi che le pmi sapranno cogliere la grande spinta che la formazione manageriale può garantire a tali processi di trasformazione”. I piani formativi potranno essere presentati attraverso l'area riservata sul sito del Fondo dalle ore 12:00 del 13 ottobre alle ore 12:00 del 13 novembre 2025. Sono escluse le grandi aziende e le pmi che hanno già ottenuto un finanziamento con il precedente avviso 1/2025. Il testo integrale dell'Avviso e le Linee guida sono disponibili sul sito fondirigenti.it, dove è possibile registrarsi anche al webinar nazionale in programma il 6 ottobre alle ore 15 per approfondire le caratteristiche dell'iniziativa
—lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Xbox Game Pass aumenta i prezzi e introduce tre nuovi piani
(Adnkronos) – Xbox ha annunciato una profonda revisione della propria offerta Game Pass, introducendo tre nuovi piani di abbonamento — Essential, Premium e Ultimate — accompagnati da un aumento generalizzato dei prezzi. L’obiettivo, secondo la società, è offrire “maggiore flessibilità, scelta e valore per ogni tipo di giocatore”, ma le nuove tariffe segnano un cambio significativo rispetto al passato. Il piano Ultimate è quello che subisce l’incremento più evidente: passa infatti a 26,99 euro al mese, con una serie di novità pensate per giustificare l’aumento. Tra queste, spiccano un numero ancora maggiore di titoli disponibili al day one, l’inclusione per la prima volta di Fortnite Crew e Ubisoft+ Classics, oltre a uno streaming cloud potenziato che raggiunge ora la risoluzione di 1440p. Contestualmente, Xbox Cloud Gaming esce ufficialmente dalla fase “Beta”, promettendo sessioni più fluide e tempi di attesa ridotti per gli utenti Ultimate, che avranno accesso esclusivo alla massima qualità di streaming. Il piano Premium, che sostituirà l’attuale Standard, manterrà il prezzo di 12,99 euro al mese. Gli abbonati troveranno una libreria di oltre 200 giochi, inclusi i nuovi titoli pubblicati da Xbox entro un anno dal lancio, e potranno usufruire di vantaggi in-game e della versione aggiornata del programma Rewards with Xbox. Infine, il piano Essential prenderà il posto di Core, sempre a 8,99 euro mensili, e offrirà una selezione curata di oltre 50 titoli, l’accesso al multiplayer online e al cloud gaming per chi vuole iniziare a giocare senza investimenti più alti. Tutti i piani comprendono anche librerie di giochi ampliate per console e PC, vantaggi dedicati (compresi i contenuti dei titoli Riot Games) e una nuova esperienza Rewards. Gli attuali abbonati Standard e Core verranno migrati automaticamente ai nuovi piani Premium ed Essential, mantenendo il prezzo in vigore. L’aumento del costo per Ultimate rappresenta però un segnale chiaro: Xbox punta a trasformare Game Pass nel servizio più completo sul mercato, ma a un prezzo che si avvicina sempre più a quello delle piattaforme di streaming premium. Resta da capire come reagirà la community di giocatori a questo nuovo equilibrio tra valore aggiunto e spesa mensile.
—tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Torna la domenica al Museo: il 5 ottobre ingresso gratuito nei 12 luoghi della cultura statali del Molise
Aperture gratuite per le aree archeologiche, i musei e i castelli della regione con il ritorno della #DomenicalMuseo per Domenica 5 Ottobre 2025. Come stabilito dal Ministero della Cultura, l’ingresso sarà libero e gratuito in tutti i musei e i parchi archeologici statali del Molise, offrendo a residenti e visitatori l’opportunità di immergersi nelle millenarie storie e collezioni della regione.
L’iniziativa ministeriale mira a rendere il vasto patrimonio culturale accessibile a tutti. Per il Molise, questo significa l’accesso gratuito a siti di eccezionale valore, che spaziano dalle testimonianze paleolitiche di Isernia fino ai castelli e ai complessi monastici di epoca longobarda e medievale.
Sarà possibile visitare i nostri luoghi della cultura Statali secondo il seguente calendario:
Castello di Capua di Gambatesa
Per prenotazioni tel museo:+39 0874 719261
Museo nazionale del Paleolitico
Per prenotazioni tel museo: +39 0865 290687;
Gli operatori dell’associazione Me.Mo. Cantieri Culturali a.p.s. – Organizzano visite con approfondimento didattico dalle ore 10.00 alle ore 13.00, costo 5 euro a persona.
E’ gradita la prenotazione all’email memoisernia@gmail.com oppure ai numero di telefono 327 2803696;
Complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno
Per prenotazioni tel museo: +39 335 8739948;
Gli operatori dell’associazione Me.Mo. Cantieri Culturali a.p.s. – Organizzano visite con approfondimento didattico dalle ore 10.00 alle ore 13.00, costo 5,00 euro a persona.
E’ gradita la prenotazione all’email memovenafro@gmail.com oppure ai numero di telefono 389 2191032
Museo archeologico di Santa Maria delle monache
Per prenotazioni tel museo: +39 0865 410500
Santuario italico di Pietrabbondante
Per prenotazioni tel museo: +39 0865 76129;
Museo Nazionale di Castello Pandone
Per prenotazioni tel museo: +39 0865 904698;
Gli operatori dell’associazione Me.Mo. Cantieri Culturali a.p.s. – Organizzano visite con approfondimento didattico dalle ore 16.00 alle ore 18.00, costo 5,00 euro a persona.
E’ gradita la prenotazione all’email memovenafro@gmail.com oppure ai numero di telefono 389 2191032
Parco archeologico di Sepino – Museo della Città e del Territorio
Per prenotazioni tel museo: +39 0874 790207
Parco archeologico di Sepino – Area archeologica di Altilia -Saepinum
Per prenotazioni tel museo: +39 0874 790207
Ricordiamo che l’ingresso nei musei e nelle aree archeologiche è possibile fino a 30 minuti prima dell’orario di chiusura.
Per l’acquisto dei biglietti o per prenotare una visita è possibile utilizzare l’App museiitaliani.it .
Per prenotare o chiedere ulteriori informazioni e costi degli approfondimenti didattici è possibile contattare per:
- Il Santuario italico di Pietrabbondante,
- Il Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache,
- Dedalo – archeologia e cultura aps: – aps.dedalo@gmail.com | Tel./WhatsApp 346 8395325 | 328 6133809 (ore 10-18)
- Il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia,
- Me.Mo. Cantieri Culturali a.p.s.: – memocantiericulturali@gmail.com – Isernia: +39 3272803696
- Il Museo Nazionale di Castello Pandone,
- Il Museo archeologico di Venafro,
- Il Complesso Monumentale di San Vincenzo al Volturno,
- Me.Mo. Cantieri Culturali a.p.s.: – memocantiericulturali@gmail.com – Venafro: +39 3892191032
- Il Museo archeologico nazionale di Campobasso,
- Il Castello Di Capua a Gambatesa (CB),
- Benevento longobarda: info@beneventolongobarda.it
Per rimanere aggiornati su iniziative, orari e modalità di apertura al pubblico dei singoli luoghi della cultura puoi consultare i siti istituzionali: http://www.cultura.gov.it – https://www.musei.molise.beniculturali.it – Parco Archeologico di Sepino (www.parcosepino.it).
E’ anche possibile seguici sui nostri canali social ufficiali: Facebook – Istagram – Youtube.
In alternativa è possibile contattare il Parco archeologico di Sepino -Direzione regionale musei nazionali Molise ai seguenti recapiti Tel. n° 0874-431386 (8:30 – 14:00 dal lunedì al venerdì) o via mail all’indirizzo pa-sepino-mu-cb.comunicazione@cultura.gov.it.
Sciopero, l’esperto: “In situazione grave legittimo anche senza preavviso ma si può precettare”
(Adnkronos) – "Una cosa è se lo sciopero è legittimo o illegittimo, altra cosa è se la precettazione è legittima o illegittima. Lo sciopero è legittimo se c'è un preavviso, però la legge esclude la necessità del preavviso quando c'è una situazione di estrema e improvvisa gravità, che non consente di dare il preavviso", così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista ed esperto di Diritto del Lavoro, Arturo Maresca, professore ordinario alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma. "Non è la prima volta che avvengono scioperi improvvisi, perché è avvenuto un fatto grave. Ad esempio, se ci fosse in una fabbrica, sottoposta alla legge 146, e ci fosse un infortunio mortale e fosse convocato uno sciopero senza preavviso sarebbe del tutto legittimo. Quindi, se c'è un danno grave, una situazione di gravità manifesta allora lo sciopero è legittimo e qui di fronte a quanto sta avvenendo in Medio Oriente la situazione è indubbiamente grave, il preavviso non serve e lo sciopero è legittimo", continua. Ma Maresca chiarisce che "se uno sciopero è legittimo questo non vuol dire però che non possa essere fatta la precettazione". "Perché – prosegue – la legge dice che pur di fronte a uno sciopero legittimo si può precettare quando uno sciopero pur legittimamente esercitato determina un danno grave a persone e situazioni tale da rendere necessaria l'esecuzione della prestazione lavorativa per evitare questi danni. E qui entra in gioco la valutazione politica: questo sciopero, senza preavviso, determina un danno così grave da determinare la precettazione considerato anche il contesto?", sottolinea. E il giuslavorista, in conclusione, spiega che "la precettazione è un provvedimento amministrativo del ministro a livello nazionale, o del prefetto a livello locale, con il quale si ordina ai lavoratori che hanno proclamato uno sciopero, pur se legittimo, di eseguire la prestazione lavorativa perché la non esecuzione della stessa provocherebbe un grave danno ai cittadini". "E l'inottemperanza del provvedimento è sanzionata", conclude. (di Fabio Paluccio)
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Lavoro, Inapp: “Inattività punto chiave mancato accesso donne a mercato”
(Adnkronos) – L’inattività è il punto chiave del mancato accesso delle donne nel mercato del lavoro. E’ quanto emerso dalla tavola rotonda Inapp ‘Riflessioni e prospettive a livello italiano’, organizzata in occasione della presentazione dell’undicesimo round dell’European social survey. “La recente evoluzione del mercato del lavoro – ha detto Valeria De Bonis, membro dell’ufficio parlamentare di Bilancio – proviene dai cambiamenti della partecipazione, soprattutto delle donne, e della demografia. Andiamo, infatti, verso l’invecchiamento, una riduzione della popolazione e della forza lavoro. C’è stato un aumento della popolazione occupata però per gli uomini l’aumento ha interessato tutte le fasce over 50, mentre per le donne tra i 35 e i 49 anni. La caratteristica che ha colpito nella fase post pandemica è il contributo arrivato dagli inattivi, soprattutto donne, oltre che dai giovani. Molta occupazione si è rivolta verso il terziario, caratterizzato da bassa redditività e remunerazione”. Un dato, questo, da collegare al fatto che “le donne rappresentano il 53% dei nuovi occupati. Per questo è importante il rapporto Inapp affinché si riescano ad intercettare le esigenze delle donne”, ha sservato. “A livello europeo – ha ricordato Sara Riso, senior research manager Eurofound – sono stati fatti diversi progressi per dimezzare il divario dei tassi di occupazione di genere. In Italia le donne sono mediamente più istruite degli uomini, ma i salari continuano a rimanere inferiori. Dalle nostre indagini si vede che alcuni settori rimangono a prevalenza femminile, come sanità e istruzione, con carichi di lavoro ed emotivo più elevati, mentre gli uomini ricoprono ruoli manageriali con caratteristiche opposte. I divari di genere non si limitano ai salari, ma anche alla gestione del tempo a livello familiare e questo riduce il tempo per la formazione e per la propria carriera. Un quadro, quindi, complesso che continua a penalizzare le donne, per questo occorre potenziare i servizi di cura, garantendo la flessibilità e il diritto alla disconnessione”. Per Mattia Pirulli, segretario confederale Cisl, “da un po’ di tempo evidenziamo che la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro è stato vista in maniera residuale, mentre oggi sta diventando anche un tema economico, rilanciandone il ruolo". "Dobbiamo attivare il mondo delle donne nell’attività nel mercato del lavoro – ha detto – contribuendo così all’aumento del Pil. Analizzando le materie Stem, particolarmente richieste, si vede che l’80% sono uomini e il restante 20% sono donne. Una prima leva deve essere quindi l’orientamento evitando un’autosegregazione da alcuni percorsi. Analizzando la fascia di età 25-34 anni, il 41% delle donne lavora in part time involontario in senso ampio e proprio qui bisogna capire come ripartire il carico familiare donne-uomini. Dobbiamo lavorare sull’equa partecipazione contrattuale, sui servizi come ad esempio sulla possibilità di accesso agli asili nido. Bisogna incentivare anche i sistemi di welfare per la long term care, perché l’invecchiamento della popolazione porterà delle nuove esigenze”. “Siamo tutti d’accordo – ha spiegato Eleonora Faina, vicedirettore generale Unione industriali di Torino – che ci siano delle diversità nel mercato del lavoro e problemi per i carichi provenienti dalla cura, però bisogna capire cosa fare. Ci sono delle iniziative di sostegno alle donne portate avanti dalle aziende, anche se variano a seconda della dimensione industriale delle imprese. Cosa possiamo fare in termini di politica pubblica? La legge non risolve sempre i problemi come una bacchetta magica e senza costi per le imprese, bisogna insistere sulla formazione scientifica delle ragazze per coinvolgerle poi nella transizione digitale”.
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Interventi per le strade, stanziati 10 milioni alle due Province. Iorio e Roberti: un primo passo per la messa in sicurezza
L’assessore al Coordinamento Fondi di Coesione, Michele Iorio, comunica che in data odierna è stata approvata dalla Giunta regionale la delibera relativa all’Accordo di Sviluppo e Coesione e, precisamente, alla linea di azione “interventi di messa in sicurezza viabilità provinciale di Campobasso. “Con l’approvazione della delibera di Giunta odierna riguardante la Provincia di Campobasso, che fa seguito alla delibera dello scorso 24 settembre relativa alla Provincia di Isernia, la Regione mantiene i suoi impegni verso i due enti con lo stanziamento di 10 milioni di euro per la messa in sicurezza delle strade provinciali. L’elenco dei lavori da realizzare è stato concordato con la Provincia di Campobasso e quella di Isernia che, per territorialità, ben conoscono le priorità del proprio ambito. I fondi saranno utilizzati per risolvere problemi strutturali con una distribuzione equa tra le due province molisane”.“Sono soddisfatto del lavoro che si sta portando avanti, sempre più mirato ad affrontare e risolvere i problemi del territorio molisano. Il nostro obiettivo è quello di reperire sempre maggiori risorse per far sì che la Regione Molise riesca ad essere incisiva soprattutto nel settore della viabilità. Il miglioramento della viabilità è una necessità sia per gli spostamenti dei nostri cittadini che per incentivare turisticamente questo territorio” dichiara il presidente della Giunta Francesco Roberti.
Flessibilità energetica: Start 4.0 e Flex4Fact per la transizione
(Adnkronos) – La flessibilità energetica come imperativo strategico per la competitività e la sostenibilità: è stato questo il tema centrale dell’evento nazionale Flex4Fact (“FLEXibility for Factories through mini-Aggregators to reduce CO₂ emissions and to enable the energy Transition”), organizzato dal Centro di Competenza Start 4.0. L’appuntamento, intitolato “Il ruolo della Flessibilità Energetica negli scenari produttivi e nei territori”, si è tenuto martedì 30 settembre presso il Blue District di Genova. A confermare l’importanza dell’iniziativa per lo sviluppo territoriale, hanno preso parte ai saluti istituzionali, oltre alla Presidente di Start 4.0 Paola Girdinio, il Consigliere delegato allo Sviluppo economico di Regione Liguria Alessio Piana, Marco Roggerone di Confindustria Genova e l’Assessore comunale per l’Ambiente Silvia Pericu. Nel corso dei tre Panel tematici, è emersa con forza la necessità di unire gli sforzi tra i vari attori – istituzioni, imprese e ricerca – al fine di promuovere uno sviluppo coeso, sostenibile e orientato alla transizione.
La Presidente di Start 4.0, Paola Girdinio, ha evidenziato la scelta strategica del formato: “Abbiamo scelto la formula del forum per favorire un confronto aperto tra imprese, istituzioni, ricerca e territori. La flessibilità energetica non è più solo un tema tecnico, ma una sfida che intreccia competitività e sostenibilità. Con questo appuntamento a Genova, nell’ambito di un progetto europeo, Start 4.0 ha voluto stimolare una riflessione collettiva e proporre soluzioni concrete a supporto della transizione energetica.” Il Forum ha dedicato un primo approfondimento al Progetto Flex4Fact, declinandone l’azione dal quadro continentale a un Use Case specificamente italiano. Negli interventi successivi, il dibattito si è concentrato sulla necessità di convogliare le energie verso la sostenibilità e la flessibilità, un obiettivo imprescindibile data l’irrinunciabilità della transizione digitale per le aziende italiane ed europee. Questa volontà di azione congiunta è stata supportata dalla presenza, nel panel “Imprese e reti in transizione: la flessibilità come leva per un sistema energetico sostenibile e resiliente”, di rappresentanti di player nazionali quali Ansaldo, Eni e IREN. L'obiettivo condiviso è stato quello di identificare la flessibilità energetica come leva chiave per accompagnare l’evoluzione dei sistemi industriali e delle reti verso modelli più sostenibili e resilienti, con un’attenzione specifica anche al fronte della cybersicurezza. L’ultimo panel ha posto l’attenzione sul ruolo strategico delle Comunità Energetiche come strumento non solo per la transizione ecologica, ma anche per la coesione sociale. Il dibattito ha coinvolto amministrazioni locali, enti di ricerca e agenzie regionali, realtà in cui la sperimentazione di modelli innovativi per la gestione, produzione e condivisione dell’energia è già in corso. L’obiettivo ultimo di tali sforzi è valorizzare le risorse locali, rafforzare la collaborazione tra cittadini e istituzioni e favorire processi di innovazione digitale al servizio della sostenibilità. La giornata ha delineato un percorso chiaro verso un futuro di soluzioni concrete, ponendo la collaborazione e la flessibilità al centro. La partnership consolidata tra il Centro di Competenza Start 4.0 e il progetto europeo Flex4Fact si configura come una spinta "rinnovabile" fondamentale per un percorso strategico comunitario, mirando a sostenere e ampliare le possibilità per una transizione digitale sicura e sostenibile delle imprese italiane.
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3I/ATLAS su Marte: sonde ESA studieranno cometa interstellare
(Adnkronos) – 3I/ATLAS è il terzo oggetto interstellare identificato, dopo 2I/Borisov e 1I/'Oumuamua. La sua scoperta è avvenuta il 1° luglio 2025 grazie alle osservazioni del telescopio Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) in Cile. La sua traiettoria iperbolica insolita e ad alta eccentricità ha rivelato fin da subito la sua natura interstellare, indicando che si è formata in un sistema stellare esterno al nostro. Osservazioni condotte con telescopi terrestri e spaziali, inclusi Hubble e James Webb, hanno immortalato una chioma attorno a 3I/ATLAS e un accenno di coda, confermando la sua natura cometaria, sebbene con caratteristiche che la distinguono dalle comete del Sistema Solare. Attualmente, 3I/ATLAS sta viaggiando nel Sistema Solare all'impressionante velocità di 210.000 km/h, seguendo una traiettoria quasi parallela al piano dell'eclittica. Raggiungerà la sua massima vicinanza al Sole il 29 ottobre (a 200 milioni di km). I suoi molteplici incontri ravvicinati con diversi corpi celesti erano stati, come accennato, uno dei motivi iniziali che avevano spinto Avi Loeb a speculare sulla sua natura "aliena", ipotesi tuttavia "decisamente rifiutata dalla comunità scientifica internazionale". La cometa interstellare 3I/ATLAS è prossima a un incontro ravvicinato con il pianeta Marte. Il 3 ottobre 2025, questo corpo celeste sfreccerà a "soli" 30 milioni di chilometri dal Pianeta Rosso, una distanza relativamente esigua che fornirà un'opportunità eccezionale per la ricerca astronomica. Le sonde dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), Mars Express ed ExoMars, attualmente in orbita attorno a Marte, si preparano a volgere i loro strumenti verso la cometa per indagarne la peculiare composizione e le caratteristiche fisiche. La prossimità delle sonde a questo visitatore cosmico permetterà di studiarne forma e composizione chimica con una precisione irraggiungibile dalla Terra, data la distanza ben maggiore (269 milioni di km) del massimo avvicinamento al nostro pianeta, previsto per il 19 dicembre. Successivamente al passaggio marziano, la cometa proseguirà il suo viaggio, incontrando Venere il 7 novembre (a 58 milioni di chilometri) e Giove il 16 marzo 2026 (a 46 milioni di km). In quest'ultima tappa, sarà la sonda europea Juice a continuare lo studio prima che 3I/ATLAS abbandoni definitivamente il nostro sistema stellare. Attualmente, la cometa è difficilmente osservabile dalla Terra a causa della sua ridotta distanza angolare dal Sole e della sua luminosità; tornerà visibile a partire da fine novembre, emergendo da dietro il disco della nostra stella. Il 3 ottobre, l'ESA ha in programma di riorientare gli strumenti scientifici di Mars Express ed ExoMars, solitamente impiegati per analizzare la superficie marziana, verso la cometa interstellare. Gli strumenti High Resolution Stereo Camera (HRSC) di Mars Express e Colour and Stereo Surface Imaging System (CaSSIS) di ExoMars saranno utilizzati per ottenere immagini dettagliate della chioma e della coda della cometa. L'obiettivo primario è determinare il grado di attività cometaria – ossia il tasso di perdita di gas e polveri durante l'avvicinamento al Sole – e l'esatta dimensione e forma del nucleo di 3I/ATLAS attraverso la modellazione della chioma, dato che il nucleo effettivo è troppo piccolo per essere osservato direttamente.
Le dimensioni di questa cometa sono state oggetto di discussione, in particolare in un recente articolo dell'astrofisico Avi Loeb, il quale ha ipotizzato che la cometa sia "troppo grande" (almeno 5 km) per essere solo il terzo oggetto interstellare scoperto. Loeb ha persino avanzato l'idea che l'oggetto possa essere una tecnologia aliena, sebbene questa sia un'ipotesi "molto problematica da un punto di vista metodologico" e ampiamente rifiutata dalla comunità scientifica internazionale. Oltre alle misurazioni fotometriche, verranno impiegati anche gli spettrografi OMEGA e SPICAM di Mars Express e NOMAD di ExoMars. L'obiettivo è indagare la composizione chimica della cometa, cercando le firme spettrali di composti come acqua, anidride carbonica, monossido di carbonio, o molecole a base di carbonio e azoto. La determinazione della presenza e della percentuale relativa di questi composti permetterà di confrontare 3I/ATLAS con le comete del Sistema Solare, fornendo indizi cruciali sulla "universalità" delle composizioni cometarie o sulla loro dipendenza dal sistema stellare di origine. Crediti immagine di cover NASA, ESA, D. Jewitt (UCLA), J. DePasquale (STScI)
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Lavoro, Condemi (Ministero): “Su molti tavoli istituzionali c’è tema delle differenze uomo-donna”
(Adnkronos) – “Il tema sulle differenze tra donne e uomini sul lavoro viene affrontato da tantissimi tavoli istituzionali. Un tema questo che impone ai tecnici e ovviamente al governo una riflessione attenta, anche sugli esiti dei numerosi rapporti che negli ultimi mesi sono stati prodotti in materia e sulla necessità poi di dare corso al recepimento della direttiva 970, che ci impone di portare sullo stesso livello la retribuzione uomo donna”. A dirlo, all’Adnkronos/Labitalia, Maria Condemi, direttore generale del Rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, a margine della presentazione Inapp dei risultati dell’undicesimo round dell’European social survey, indagine internazionale sulle percezioni ed opinioni della popolazione in Europa. “Quello che emerge in maniera molto oggettiva – fa notare – è che ancora dobbiamo lavorare molto per arrivare a una parità effettiva nel mondo del lavoro. Soprattutto perché per la donna ci sono ancora carichi diversi da quelli maschili: penso alla crescita dei figli e ai carichi di cura per persone con diverse difficoltà nell’ambito familiare”. “Credo – sottolinea – che il percorso sia ancora lungo, ma non lunghissimo, anche perché la legislazione italiana ha messo in campo, già da molti anni, misure di avvicinamento; tuttavia ciò non esime dalla riflessione che in un paese civile, in un paese all'avanguardia, in un paese al passo con i tempi, in un paese che riconosce l’uguaglianza in maniera sostanziale, non soltanto formale, le misure normative per l’avvicinamento della parità salariale non dovrebbero esserci, anzi dovrebbero essere il punto di partenza e non di arrivo”.
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