(Adnkronos) – Il festival più grande al mondo dedicato al fumetto e alla cultura pop si prepara a sbarcare sul grande schermo. È stato svelato il trailer ufficiale di "I LOVE LUCCA COMICS & GAMES", un film-documentario che racconta la manifestazione attraverso le storie, la vita e le passioni di coloro che la animano. L'attesissimo evento cinematografico, distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection, arriverà in oltre 300 sale in tutta Italia il 10, 11 e 12 novembre 2025. Il film, prodotto da All At Once in collaborazione con Lucca Crea, la società organizzatrice del Festival, è la prima opera cinematografica che esplora la manifestazione per restituire l'immagine prismatica di una realtà unica nel panorama culturale. Al centro non c'è l'evento in sé, ma le persone che lo vivono e lo rendono possibile. Sono proprio loro — i partecipanti, definiti "VisitAutori" — i veri protagonisti e ambasciatori di un movimento che sta silenziosamente ridefinendo i modelli culturali globali, basati sui valori di community, inclusion, discovery, respect e gratitude. Ecco il trailer Nato da un'idea di Andrea Romeo, produttore e direttore editoriale di I Wonder Pictures, e di Manlio Castagna, che firma la regia e la sceneggiatura, il film intreccia le vite di chi attende tutto l'anno di ritrovarsi per celebrare una passione condivisa. Ad accompagnare i titoli di coda, il brano "Lucca Around", scritto da Frankie hi-nrg mc ed eccezionalmente interpretato da Lillo Petrolo.
Andrea Romeo ha sottolineato l'urgenza di raccontare questa realtà: "Lucca Comics & Games è molto più di un festival: è un organismo vivente, un ecosistema culturale in continua evoluzione. Con questo film abbiamo voluto restituire tutta la forza emotiva e narrativa che da sempre attraversa le sue strade, le sue persone, le sue storie. I LOVE LUCCA COMICS & GAMES nasce da un'urgenza: quella di raccontare, finalmente anche sul grande schermo, il cuore pulsante di una comunità che da quasi sessant'anni ridefinisce cosa significhi fare cultura popolare in Italia e nel mondo".
Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games, ha espresso l'emozione per questo traguardo, proprio alla soglia del sessantesimo compleanno del festival: "Per noi è un'emozione travolgente essere raccontati in un'opera filmica che pone al centro i nostri partecipanti, i quali, invitati all'azione, costruiscono il senso della nostra manifestazione. È un momento storico senza precedenti, proprio alla soglia del sessantesimo compleanno, e restituisce il senso di un incredibile viaggio cominciato nel 1966 da Rinaldo Traini e poi elevato da Renato Genovese dal 1993".
Le prevendite per il film si apriranno ufficialmente il 24 settembre. I biglietti potranno essere acquistati direttamente a questo link.
—tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“I Love Lucca Comics & Games”: il film-documentario al cinema per raccontare un fenomeno culturale
Stefania Di Claudio: “Sul sovrappasso Terminal–Via Mazzini chiudere non è la soluzione”
La consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Stefania Di Claudio, interviene in merito alla decisione dell’Amministrazione
Comunale di chiudere il sovrappasso pedonale Terminal–Via Mazzini alle ore 22:00, con riapertura alle 5:00 del mattino.
“Questa scelta – dichiara Di Claudio – penalizza i cittadini e non risolve in alcun modo i problemi reali della struttura. Già il
22 ottobre 2024 avevo presentato un’interrogazione consiliare per denunciare lo stato di degrado e abbandono del
sovrappasso, chiedendo chiarimenti alla Giunta. Allora come oggi, i problemi restano gli stessi: pavimentazione divelta,
assenza di illuminazione in alcuni tratti, sporcizia ed escrementi, contenitori dei rifiuti inutilizzabili. Chiudere i cancelli non
significa risolvere il problema, ma solo nasconderlo.”
La consigliera rimarca come già nell’interrogazione richiesto che:
gli ascensori sono ANCORA non funzionanti, rendendo difficoltoso l’accesso a persone anziane e con disabilità;
in previsione dell’ora solare invernale, il problema della fruibilità rimarrebbe lo stesso già dalle ore 18, aggravato
dall’assenza di un sistema di videosorveglianza funzionante;
le installazioni destinate alla raccolta dei rifiuti risultano essere danneggiate e poco funzionali
Secondo Di Claudio, le soluzioni alternative sono chiare e realizzabili:
installazione e manutenzione dell’impianto di illuminazione;
attivazione e potenziamento della videosorveglianza;
pulizia costante e manutenzione ordinaria della struttura;
collaborazione con le forze dell’ordine od organi di vigilanza per garantire maggiore presidio.
“Il sovrappasso – continua Di Claudio – è un’infrastruttura strategica per la mobilità cittadina, utilizzata da studenti,
lavoratori e pendolari. La sua chiusura nelle ore serali evita il problema ma non di certo lo risolve. Campobasso ha
bisogno di decoro, vivibilità e interventi strutturali, non di provvedimenti tampone.”
La consigliera conclude ribadendo l’impegno di Fratelli d’Italia:
“Continueremo a vigilare e a proporre soluzioni concrete per il bene della città e dei cittadini. La sicurezza si ottiene con
serietà, non con decisioni di facciata.”.
‘Una pizza napoletana’ a New York e ‘I Masanielli’ a Caserta migliori pizzerie al mondo: ecco la 50 Top Pizza
(Adnkronos) – 'Una Pizza Napoletana' di Anthony Mangieri, a New York, e 'I Masanielli' di Francesco Martucci, a Caserta, con un ex aequo, sono le migliori pizzerie al mondo nel 2025 per '50 Top Pizza', la prima e più importante guida di settore al mondo, curata da Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere. Questo il verdetto, annunciato ieri sera al Teatro Mercadante di Napoli, durante una seguitissima ed avvincente cerimonia di premiazione, trasmessa in diretta sui canali social del network e presentata da Verónica Zumalacárregui, nota giornalista e influencer spagnola. Al secondo posto 'The Pizza Bar on 38th' a Tokyo, che vede alla guida Daniele Cason, e terza posizione per 'Leggera Pizza Napoletana' di André Guidon, a San Paolo del Brasile. Per la quarta posizione ancora un ex aequo, con la coppia tutta italiana 'Diego Vitagliano Pizzeria', a Napoli, e 'Confine' di Francesco Capece e Mario Ventura, a Milano. Seguono 'Napoli on the Road' di Michele Pascarella, a Londra e, sesto, 'Seu Pizza Illuminati' di Pier Daniele Seu e Valeria Zuppardo, a Roma. Settima posizione per 'I Tigli' di Simone Padoan, a San Bonifacio. In ottava posizione, 'Baldoria' di Ciro Cristiano, a Madrid. Al nono posto 'Pizzeria Sei' di William Joo, a Los Angeles. A chiudere la top ten, Tony’s Pizza Napoletana di Tony Gemignani, a San Francisco. Ecco i premi speciali consegnati: William Joo di Pizzeria Sei, a Los Angeles, è il Pizza maker of the year 2025 – Ferrarelle Award; la 'Pizza of the Year 2025 – Latteria Sorrentina Award' è 'Ricordi d’Infanzia' di 'Napoli on the Road', a Londra; il premio 'Best Pasta Proposal 2025 – Pastificio Di Martino Award' va a Flama, a Miraflores; il premio 'Best Wine List 2025 – La Gioiosa Award' va a 'Confine', a Milano; il premio 'Best Beer Service 2025 – Peroni Nastro Azzurro Award' va a 'Via Toledo', a Vienna; il premio 'Best Cocktail List 2025 – Sei Bellissimi Award' va a 'Dry Milano', a Milano; il premio 'Made in Italy 2025 – Salumi Coati Award' va a 'IMperfetto', a Puteaux; il premio 'Performance of the Year 2025 – Robo Award' va a 'La Clásica', a San Salvador; il premio 'New Entry of the Year 2025 – Solania Award' va a Babette, a Stoccolma; il premio 'Best Marketing 2025 – Mammafiore Award' va a 'Slice & Pie' a Washington; il premio 'One to Watch 2025 – Orlando Foods Award' va ad 'ANTO', a Singapore; il premio 'Best Dessert List 2025 – Latteria San Salvatore Award' va a 'La Bolla', a Caserta; il premio 'Best Fried Food 2025 – Il Fritturista – Oleificio Zucchi Award' va a 'Fratelli Figurato', a Madrid. Inoltre, sono stati consegnati attestati e riconoscimenti a persone ed organizzazioni che si sono distinte durante l’anno per il loro lavoro nella valorizzazione della pizza. Primo tra tutti, il premio 'Outstanding Career Achievement 2025 – Fedegroup Award' assegnato a Jonathan Goldsmith di Spacca Napoli Pizzeria, a Chicago. Tra le associazioni, il riconoscimento all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e al Gruppo la Piccola Napoli per la promozione dell’arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano in Italia e nel Mondo; tra gli eventi di settore, il riconoscimento all’European Pizza Show, a Londra, al Sigep world, a Rimini, e a TuttoPizza, a Napoli, per la Promozione della Pizza in Italia e nel Mondo. A salire sul palco, nel corso della serata, anche John Arena, che già a New York aveva ritirato il premio speciale Icon 2025 Award, per aver dedicato la sua vita alla pizza artigianale negli Stati Uniti, e a cui va un plauso per il suo impegno nella John Arena Foundation, organizzazione non profit dedicata alla creazione di attività culinarie rivolte a persone affette da disturbi neurologici. —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Salari minimi e contrattazione collettiva: cosa è successo negli ultimi quarant’anni?
Tornando a ritroso della mia storia sindacale,come in una favola si potrebbe iniziare con c’era una volta la contrattazione collettiva, c’era una volta la contingenza, c’era una volta la politica che governava il paniere del caro-vita, poi, mozzico dopo mozzico, il mostro ha ridotto salari, contrattazione e diritti dei lavoratori.
La carenza della contrattazione collettiva è spesso chiamata a rispondere dei bassi salari italiani.
Nei decenni scorsi, i redditi da lavoro, in Italia, hanno avuto un andamento stagnante o addirittura decrescente per i lavoratori più poveri, la contrattazione collettiva, che tra le sue funzioni principali dovrebbe avere la protezione dei livelli retributivi dei lavoratori, viene spesso indicata come debole o inefficace, non esiste un quadro chiaro di come siano andate effettivamente le cose.
I contratti collettivi dell’industria metalmeccanica, del commercio terziario e dell’industria edile complessivamente sono applicati a circa un terzo dei lavoratori dipendenti privati in Italia, ed esercitano un’influenza sulle dinamiche salariali che si estende al di là della loro copertura, spesso vengono presi come punto di riferimento per i negoziati di altri Contratti minori all’interno dei settori della manifattura, dei servizi e delle costruzioni.
L’andamento dei salari minimi, nel tempo, sono abbastanza simili tra contratti collettivi diversi, indice del grado di centralizzazione e coordinamento tra i vari settori produttivi diversi.
In una prima fase, dagli anni Ottanta fino a circa il 1992, i salari reali hanno avuto un andamento abbastanza piatto, fatta salva una crescita più marcata nei primi anni Novanta, le differenze nella crescita dei minimi tra lavoratori ad alta e bassa qualifica sono abbastanza limitate.
Dal 1992 al 1994 si assiste a una fase di riduzione del livello dei salari minimi reali, che coincide con un periodo transitorio di riforme nel sistema di contrattazione, con l’abolizione definitiva della scala mobile e la graduale entrata in vigore dell’accordo del 31 luglio 1992 “sulla politica dei redditi, la lotta all’inflazione e il costo del lavoro”, i minimi salariali sono adeguati all’inflazione con una frequenza mensile.
Dal 1995 fino al 2011, circa, vi è una fase di crescita nei salari minimi reali e di aumento delle diseguaglianze tra occupazioni ad alta e bassa qualifica.
La crescita delle diseguaglianze è relativamente più marcata nel primo decennio della fase, invece, quella dei salari minimi è generalmente più rapida nel primo decennio degli anni Duemila, grazie anche alla bassa inflazione.
La crescita dei salari minimi reali tende a rallentare visibilmente dal 2012, anche se le fasi di crescita negativa non sono mai persistenti nel tempo e la tendenza dei salari resta leggermente positiva.
Gli anni tra il 2015 e il 2021 coincidono con un massimo storico dei salari minimi reali per quasi tutti i livelli d’inquadramento presi in considerazione, su un arco di quattro decenni, l’aumento complessivo arriva al 30-45% nel caso delle occupazioni più qualificate, mentre è intorno al 5-15% nel caso delle posizioni lavorative a più basso salario.
L’ultima fase, che coincide con gli ultimi due anni della serie storica (2022-2023), è caratterizzata da una drammatica riduzione nei salari minimi reali, da attribuire alla forte crisi inflazionistica che ha caratterizzato il periodo; per alcune occupazioni, la riduzione dei minimi comporta la perdita di tutta o quasi tutta la crescita reale che si era cumulata negli ultimi decenni.
Le variabili macroeconomiche che hanno avuto un’influenza significativa sull’andamento dei minimi stabiliti dalla contrattazione collettiva possono essere identificate in; inflazione, disoccupazione e produttività settoriale.
L’inflazione ha un’influenza robusta e significativa sulla crescita dei minimi, l’adeguamento dei salari al costo della vita è una delle funzioni principali della contrattazione, che è stata prima attuata con gli automatismi della scala mobile, poi con un’intesa volta ad ancorare i salari all’inflazione programmata.
La disoccupazione ha un ruolo molto limitato nell’influenzare i salari minimi, la produttività settoriale, definita come valore aggiunto per ora lavorata, non sembra aver avuto un’influenza significativa.
La produttività, negli ultimi quattro decenni, è aumentata di circa il 50% nella manifattura, di circa il 30% nei servizi, mentre si è ridotta del 10% (fatto salvo un recupero nel 2022-2023 legato agli incentivi fiscali) nelle costruzioni, tuttavia, queste forti differenze non sembrano riflettersi in modo netto nell’andamento dei minimi salariali tra settori diversi.
A uno sguardo superficiale, l’andamento dei salari minimi sembrerebbe poco compatibile con la stagnazione dei redditi evidenziata nel dibattito sulla questione salariale italiana, occorre, però, tener conto di una specificità di questo fenomeno.
Il reddito annuale ha avuto un andamento negativo per i lavoratori più poveri negli ultimi decenni, con un conseguente aumento delle diseguaglianze, ma non è avvenuto lo stesso se prendiamo in considerazione i salari per giornata di lavoro a tempo pieno, che sono una buona approssimazione dei salari orari, in questo caso, le diseguaglianze sono aumentate principalmente nel corso degli anni Novanta, inoltre, l’andamento di questi salari è stato generalmente positivo o piatto in termini reali per tutti i lavoratori, una tendenza che si è interrotta solo con la crisi inflazionistica del 2022-2023.
Addirittura, a partire dagli anni Duemila si osserva una lieve riduzione nelle diseguaglianze dei salari per giornata di lavoro.
I contratti collettivi sembrano aver avuto un’influenza abbastanza importante sull’andamento dei salari orari, circa un terzo della crescita delle diseguaglianze dei salari per giornata di lavoro verificatasi nel corso degli anni Novanta può essere attribuita all’effetto dell’aumento delle diseguaglianze nei salari minimi tra livelli d’inquadramento diversi.
La contrattazione collettiva, in quegli anni, sembra aver recepito le istanze dei lavoratori a più alta qualifica, che chiedevano una maggiore valorizzazione delle loro competenze col superamento dei meccanismi di compressione dei salari (in particolare la scala mobile) che erano in vigore negli anni Ottanta.
Possiamo quindi concludere che la contrattazione collettiva è uno strumento che, per la gran parte degli ultimi quarant’anni, pur con qualche limite, sembra essere stata efficace nel tutelare il potere d’acquisto dei salari orari.
La contrattazione non riesce a garantire redditi maggiori se il calo della retribuzione è legato a orari di lavoro ridotti e discontinuità nelle carriere lavorative, questi meccanismi sembrano particolarmente rilevanti nel caso italiano, con fenomeni come la cassa integrazione, la disoccupazione e il part-time involontario.
Sarebbe importante monitorare le dinamiche salariali, così come fissate nei contratti collettivi, e come interagiscono col ciclo economico, perché gli interventi pubblici più appropriati potrebbero essere diversi in base al periodo storico che si attraversa.
Alfredo Magnifico
Usa, Nyt: famiglia Murdoch raggiunge accordo su successione
(Adnkronos) – L'epica battaglia per la successione della famiglia Murdoch, lunga decenni, ha raggiunto un finale multimiliardario. Lo rivela il New York Times, secondo cui Lachlan Murdoch assumerà il controllo di un nuovo trust di famiglia in un accordo del valore di 3,3 miliardi di dollari, garantendo che l'impero mediatico del padre mantenga il suo orientamento conservatore. Secondo i termini dell'accordo, i tre fratelli maggiori di Lachlan riceveranno 1,1 miliardi di dollari ciascuno per tutte le loro azioni nell'impero, attualmente detenute nel trust di famiglia esistente, che verrà sciolto. L'accordo prevede la fine del contenzioso in corso tra Rupert e Lachlan, 54 anni, e i tre fratelli sul trust. Verrà creato un nuovo trust della famiglia Murdoch che includerà Lachlan e le sue due sorelle minori, Grace e Chloe. Tale trust deterrà la partecipazione di controllo nelle due principali società mediatiche di Murdoch, Fox Corporation e News Corp. L'accordo è complesso e prevede prestiti, holding e vendite di azioni. I dettagli sono stati definiti alla fine della scorsa settimana. L'accordo non comporterà alcun cambiamento immediato; Lachlan gestisce già l'attività di Murdoch da diversi anni. Tuttavia, chiarisce l'incertezza sul futuro dell'azienda, consolidando la sua leadership a lungo termine. Il nuovo trust scadrà nel 2050 e garantirà a Lachlan di mantenere il controllo dell'impero almeno fino ad allora. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Italia, tifosi azzurri di spalle durante l’inno israeliano. Poi i cartelli: “Stop”
(Adnkronos) – L'avvicinamento a Israele-Italia, partita di oggi 8 settembre per il gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali 2026, è stato ricco di polemiche, per la guerra in corso a Gaza. Tanti sostenevano che gli Azzurri non avrebbero dovuto giocare, vista la situazione e il conflitto in corso in Medio Oriente. La partita, giocata in campo neutro al Nagyerdei Stadion di Debrecen, è stata preceduta da una protesta dei 184 tifosi azzurri presenti, che si sono voltati di spalle durante l'inno israeliano (in cui si sono sentiti anche alcuni fischi). In seguito, hanno mostrato dei cartelloni con la scritta 'Stop'.
La gara è poi cominciata dopo gli inni. Stadio semivuoto: sono circa tremila i tifosi presenti. Israele gioca col lutto al braccio, tecnico compreso, per l'attentato terroristico di Gerusalemme che ha fatto sei vittime. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sondaggio politico, Fratelli d’Italia scende. Pd e M5S crescono
(Adnkronos) – Fratelli d'Italia cala, Pd e M5S crescono. E' il quadro che il sondaggio politico Swg delinea oggi per il Tg La7, con le intenzioni di voto se si andasse alle elezioni l'8 settembre. Fratelli d'Italia, sempre ampiamente primo partito, cede lo 0,2% e scende al 30%. Alle spalle della formazione guidata da Giorgia Meloni, sale il Partito Democratico che guadagna lo 0,2% e si attesta al 22,2%. Progresso dello 0,3% per il Movimento 5 Stelle, ora al 13,6%. La Lega è stabile all'8,3% mentre Forza Italia guadagna lo 0,1% arrivando all'8,3%. Progresso analogo per Verdi e Sinistra, attualmente al 6,8%. Staccate Azione (3,3%), Italia Viva (2,4%), + Europa (2%) e Noi Moderati (1%). —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Francia, cade il governo Bayrou. Macron: “Nomina successore nei prossimi giorni”
(Adnkronos) –
Cade in Francia il governo Bayrou. Il Primo Ministro è stato sfiduciato a larga maggioranza con 364 deputati dell'Assemblea Nazionale che hanno votato contro di lui. A favore hanno votato 194 parlamentari. Quindici gli astenuti. Il presidente francese "Emmanuel Macron ha preso atto" del risultato del voto ai sensi dell'articolo 49-1 della Costituzione" e ha fatto sapere con un comunicato che "riceverà il primo ministro François Bayrou per accettare le dimissioni del suo governo", dopo meno di nove mesi di mandato. Il suo successore sarà nominato "nei prossimi giorni".
"Avete il potere di rovesciare il governo", ma non "di cancellare la realtà": il "peso" del debito è diventato "insopportabile" e rappresenta una minaccia "mortale" per la nazione, aveva dichiarato Bayrou aprendo il suo intervento davanti all'Assemblea nazionale. "C'è quindi un solo modo per il nostro Paese di uscire da questa situazione oggi", ha aggiunto il Primo Ministro, citando il Generale de Gaulle e l'ex Primo Ministro socialista, Pierre Mendès-France. "L'unione delle forze che annunciano che uniranno i propri voti per far cadere il governo è il caos che si prepara per la Francia – ha avvertito – Ciò che conta qui è la coscienza personale di ciascuno". Bayrou ha confermando la scelta fatta di chiamare il voto di fiducia sulla legge di bilancio: "Questa prova di verità, con il consenso del presidente della Repubblica, l'ho voluta". "Il rischio maggiore consisteva nel non prenderne alcuno, di fare politica come sempre", ha aggiunto, citando "la questione storica" dell'indebitamento dello stato. "La Francia – ha ricordato – non ha un bilancio in pareggio da 51 anni". "Spendiamo senza mai voltarci a guardare indietro", ha lamentato, per poi mettere in guardia: "Siamo in pericolo di vita". Bayrou torna sulla metafora marittima per parlare del debito pubblico della Francia: "Mi viene detto, 'vuole correre troppo, la barca è ancora a galla, non dobbiamo disturbare i passeggeri e l'equipaggio'", ha affermato. "Ma se vogliamo salvare la nave, dobbiamo agire senza indugio. Ciò richiede solo la mobilitazione di tutti e uno sforzo moderato da parte di ciascuno, a patto che si agisca in tempo", esorta il capo del governo. "La sottomissione al debito è come la sottomissione attraverso la forza militare. Sottomessi dalle armi, o sottomessi dai nostri creditori a causa di un debito che ci opprime, in entrambi i casi perdiamo la nostra libertà". "Bayrou è caduto. Vittoria e respiro di sollievo del popolo. Macron ora è in prima linea di fronte al popolo. Anche lui deve partire".,, afferma il leader del partito di estrema sinistra La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon. "Il signor Bayrou voleva l'ora della verità, credo che ce l'abbia": le parole di Mathilde Panot, capogruppo di La France Insoumise. "Già domani – ha poi annunciato – il nostro movimento depositerà una mozione di destituzione contro Emmanuel Macron". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sinner cittadino onorario di Torino per le Atp Finals. Il sindaco Lo Russo: “Spirito sabaudo”
(Adnkronos) –
Jannik Sinner cittadino onorario di Torino. La notizia arriva dopo la finale persa dall'azzurro agli Us Open, in seguito al consiglio comunale di oggi, lunedì 8 settembre, nel capoluogo piemontese. La mozione speciale, presentata direttamente dal sindaco Stefano Lo Russo, è stata votata all'unanimità con 24 pareri favorevoli. Sinner tornerà dunque con un nuovo 'titolo' alle Atp Finals, ancora ospitate dalla città (e in programma quest'anno dal 9 al 16 novembre). Il primo cittadino ha spiegato così la decisione: "Vogliamo celebrare il legame profondo tra Jannik e la nostra città, che in questi anni ha avuto l’onore di assistere alle sue imprese alle Atp Finals. Torino le ha ospitate dimostrando di essere casa ideale per il grande tennis mondiale". E ancora: "Un modello virtuoso per i giovani nell’esempio comportamentale e uno stile dallo spirito sabaudo". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Qual. Mondiali, Israele-Italia 4-5: Tonali firma il successo azzurro in extremis
(Adnkronos) –
L'Italia batte Israele a Debrecen oggi, lunedì 8 settembre, al termine di una partita pazzesca. In Ungheria, gli Azzurri si impongono in campo neutro con un 5-4 in pieno recupero. Apre i giochi un'autorete di Locatelli, poi pareggia Kean a fine primo tempo. In avvio di ripresa Peretz porta avanti la squadra di Ben Shimon, ma Kean pareggia seduta stante e rimette tutto in equilibrio al 54'. I ragazzi di Gattuso si riprendono, iniziano a giocare come sanno e trovano un uno-due micidiale con Politano e il solito Jack Raspadori, a segno pochi secondi dopo essere entrato in campo (81'). Sul 4-2, però, l'Italia si rilassa e Israele si fa sotto. All'87' l'autorete di Bastoni, poi il gol di Peretz per il 4-4 al 90'. Finita qui? Per niente. Alla prima palla utile, Tonali buca Peretz e chiude i giochi. Tre punti d'oro per l'Italia, al termine di 97 minuti folli. Che fatica per Gattuso. Al termine della partita, il ct Gattuso ha commentato così la vittoria ai microfoni Rai: "Oggi la gamba non è stata brillantissima, ma ci sta. Alla seconda partita è sempre così, ma c'è da migliorare. Siamo dei pazzi, abbiamo preso dei gol assurdi ma ci teniamo la vittoria. Siamo troppo fragili, concediamo gol troppo facilmente". Gattuso ha poi aggiunto: "Merito alla reazione della squadra, ma non si possono concedere gol facili come oggi. Io e il mio staff dobbiamo migliorare, non critico i miei giocatori. Anche se non è stata una grandissima giornata, c'è stata voglia di reagire e questo è importante".
L'Italia tornerà in campo l'11 ottobre a Tallinn, contro l'Estonia. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)