lunedì, Novembre 24, 2025
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Unimol/Festival del diritto e delle scienze politiche

Disordine o nuovo ordine? Questo è l’interrogativo che lega le tre giornate della prima edizione del Festival del diritto e delle scienze politiche organizzato dal Dipartimento Giuridico dell’Università degli Studi del Molise con il patrocinio del Comune di Campobasso, e in programma dal 7 al 9 ottobre prossimi con ingresso libero, gratuito e aperto a tutti.


L’iniziativa vuole essere certamente un’occasione di orientamento sui percorsi universitari offerti dal Dipartimento Giuridico con la magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza; la triennale in Diritto, sicurezza e nuove tecnologie; oltre che con la filiera didattica (triennale e magistrale) di Scienze Politiche, ma anche come momento e opportunità di confronto con la cittadinanza e il mondo accademico nazionale.
Ed è in tale contesto che, per favorire un rapporto sempre più saldo dell’Ateneo con la cittadinanza, il Festival si aprirà il 7 ottobre, nel pomeriggio, in Piazzetta Palombo, nel cuore di Campobasso (in caso di pioggia all’Alphaville), con un confronto pubblico sulla Costituzione e sulle tensioni a cui è sottoposta, durante il quale saranno distribuite copie della Carta Costituzionale Italiana. L’idea del Festival nasce infatti dalla volontà di rafforzare il legame tra Ateneo e Cittadinanza, offrendo momenti di riflessione e partecipazione su temi cruciali della contemporaneità. La presenza di docenti e studiosi provenienti da altre Università, oltre ad arricchire i contenuti, favorisce una partecipazione attiva, una dialettica viva e stimolante e un confronto e una riflessione condivisa.


Le aule del Dipartimento Giuridico saranno le sedi protagoniste nelle giornate dell’8 e del 9 ottobre. Ospiteranno un ricco programma di incontri dedicati a temi di grande attualità.


L’8 ottobre, al mattino, si affronterà una delle questioni centrali della fase di transizione che stiamo vivendo: il ruolo dirompente del mondo digitale nelle democrazie. Nel primo pomeriggio, invece, ci si concentrerà sul ruolo delle professioni forensi e sui conflitti che le attraversano, con un intermezzo teatrale a cura dei SenzAppello sulla violenza di genere e con un laboratorio di simulazione di un processo sullo stesso tema, per evidenziare sempre di più l’essenzialità e la necessità di relazioni sane nella società. In serata invece, il clima di festa, momenti ludici e musicali saranno gli elementi centrali che animeranno il Dipartimento Giuridico aperto fino a tarda sera.
Il Festival chiuderà il 9 mattina dopo un dibattito sulla gravissima crisi dell’ordine internazionale della pace con un focus particolare dedicato alla Palestina con la proiezione del documentario Oscar No Other Land.

Video presentazione : link

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Cittadinanzattiva a sostegno della mobilitazione della conferenza dei sindaci per la sospensione del POS 2025/28

Cittadinanzattiva sostiene con forza la mobilitazione della Conferenza dei Sindaci e condivide la richiesta di sospensione del Piano Operativo Sanitario 2025/28.

Le forti preoccupazioni espresse dai sindaci, toccano tutti i cittadini, consapevoli sempre più, di quanto il SSR è sempre più indebolito e ridimensionato nell’erogazione dei servizi.

Mettere in pratica un modello integrato che riguarda la programmazione regionale, pone sfide importanti a livello politico, organizzativo e di erogazione dei servizi. Sarà  necessario ripensare e riorganizzare un modello operativo modellato per la particolarità territoriale e con una attenzione per le zone particolarmente disagiate e aggravate anche dalla difficile percorribilità delle strade.

E’ urgente inoltre, una maggiore trasparenza e chiarezza sul debito sanitario, che ne regola la riorganizzazione dei servizi, in termini negativi come la chiusura di ospedali, reparti e servizi. La riorganizzazione della rete ictus di cui Cittadinanzattiva ha presentato ricorso insieme al Cantiere civico per chiedere l’annullamento del decreto 100 della struttura commissariale, ora superata con nuovo decreto. 

Ci auguriamo che si trovino modalità di condivisione e di ascolto dei soggetti interessati al nuovo documento di programmazione sanitaria ,  per evitare battute di arresto che limitino i diritti dei cittadini. Quei “Diritti incomprimibili” che è stato il titolo del nostro Congresso di giugno, titolo richiamato anche dal Procuratore generale presso la Corte dei Conti, che ha affermato che è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio e non l’equilibrio di questo a condizionare le diverse erogazioni “dichiara Jula Papa Segretaria Regionale”.

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M5S Molise: “Depositata nuova interrogazione sulla Rete Ictus. I rilievi dei Ministeri confermano le criticità già denunciate a giugno”

L’onorevole del MoVimento 5 StelleGilda Sportiello, ha depositato in Commissione Affari sociali una nuova interrogazione rivolta al Ministro della Salute in merito alla Rete Ictus della Regione Molise e al Piano Operativo Sanitario 2025–2027sul quale la Direzione generale della Programmazione sanitaria avrebbe espresso un parere fortemente critico.

Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, il Piano sarebbe stato giudicato approssimativo, privo di coerenza interna e lacunoso negli elementi fondamentali, al punto da impedire l’attivazione stessa della Rete Ictus prevista dal DCA 100/2025. Tra le contestazioni riportate figurano: l’assenza di un cronoprogramma operativo, il mancato equilibrio dei conti, la mancanza di controlli di appropriatezza sulle prestazioni e di un utilizzo uniforme del CUP regionale da parte dei privati, nonché la scarsa analisi del fabbisogno reale della popolazione.

La nuova interrogazione portata all’attenzione del Ministro dalla Sportiello in diretto contatto con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle Molise evidenzia, inoltre, come gli stessi commissari straordinari della sanità molisana abbiano riconosciuto che la mancata approvazione della rete ospedaliera impedisce la riorganizzazione dell’emergenza-urgenza e delle reti tempo-dipendenti, con forti ricadute anche sulla rete Ictus. Sul tavolo vi sono questioni decisive: la garanzia della TAC h24 negli spoke di Termoli e Isernia, la reale operatività della Stroke Unit di Campobasso (riconosciuta di II livello solo sulla carta), e la trasparenza economica nei rapporti con il Neuromed, cui sono state attribuite funzioni integrative e aggiuntive che necessitano di quantificazione precisa e regole certe.

La parlamentare M5S ha inoltre ricordato che già con l’interrogazione n. 4/05332 del 24 giugno 2025 erano state sollevate molte delle criticità oggi confermate dai Ministeri: l’assenza di un regime transitorio, la mancanza di riferimenti a una progressiva internalizzazione delle funzioni presso il pubblico, l’opacità sui limiti di budget e sull’aumento dei costi per l’esternalizzazione delle prestazioni, fino al rischio di aggravare il debito sanitario regionale.

«Quello che temevamo – sottolinea il MoVimento 5 Stelle Molise – si sta puntualmente verificando: senza una programmazione seria e coerente la partenza della rete Ictus resta avvolta in mille dubbi. A rendere la situazione ancora più grave è la confusione che gli stessi commissari stanno alimentandocon continui annunci e smentite che disorientano operatori e comunità e che confermano l’assenza di una linea chiara e condivisa. Per questo chiediamo un atto di trasparenza al Ministero al fine di chiarire i dettagli del parere negativo reso dalla Direzione generale della Programmazione sulla Rete Ictus della Regione Molise, ma anche di specificare quali sono le iniziative che il ministero vuole portare avanti per garantire la qualità delle cure per i molisani, la centralità del sistema sanitario pubblico nell’erogazione delle prestazioni salva-vita e la certezza delle condizioni di ingaggio con gli erogatori privati del territorio».

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Sfruttato e malpagato, il lavoro non è più il fulcro dei giovani

Alfredo Magnifico

Il rapporto Censis pubblicato il 26 settembre, dal titolo: “Engagement e produttività. Più produttività attraverso la leva della motivazione e del coinvolgimento sul posto di lavoro“, coglie l’elemento della motivazione nell’attività che si svolge,ma evidenzia anche un altro nodo: il lavoro sfruttato e sottopagato offerto da questo sistema è ormai rifiutato dai più giovani come fulcro della propria vita.

Nell’indagine del Censis,si evidenzia che:

·        quasi l’80% degli occupati si dichiara abbastanza o molto motivato a dare il meglio nel proprio lavoro, ma solo uno su quattro tra i lavoratori che hanno meno di 45 anni.

·        il divario “riflette condizioni e percezioni lavorative diverse, maturate in una società in cui i più giovani spesso affrontano instabilità, scarso riconoscimento e aspettative non soddisfatte, mentre gli adulti trovano maggiore stabilità e significato nel lavoro, avvertendolo come parte della loro identità“.

Chi ha avuto una vita lavorativa più lunga e pur affrontando condizioni di lavoro difficili, la fatica giornaliera ha permesso di elevare la propria condizione,e nell’incontro con gli altri lavoratori trovava un senso di appartenenza a una determinata categoria, una funzione nella comunità, per i più giovani il lavoro è diventato un motivo di frustrazione.

Salari insufficienti a raggiungere una piena autonomia, mancanza di riconoscimento dell’impegno profuso e delle competenze acquisite, si pagano fior fior di tasse per andare all’università. “Solo il 27,2% [dei lavoratori tra i 18 e i 44 anni] percepisce competenze pienamente allineate al ruolo che ricopre“.

Il lavoro perde il ruolo centrale nella vita, nella formazione dell’identità di una persona e diventa elemento di frustrazione e fastidio, anche se è uno strumento inevitabile per assicurarsi la sopravvivenza, ma fa ritirare il lavoratore nell’individualismo con la perdita di senso di comunità che si cerca altrove.

Il 54,0% degli occupati chiede maggiori retribuzioni, quattro persone su dieci vogliono condizioni di lavoro migliori, il 32,0% benefit aziendali e oltre un quarto chiede più flessibilità oraria e smart working.

Il lavoro sottopagato e lo sfruttamento (inteso come livello di coercizione e di abuso del proprio lavoro per un tornaconto altrui) segnano la percezione del lavoro nelle giovani generazioni.

Per il Censis oltre uno su due degli intervistati tra i 18 e i 44 anni il lavoro ha perso centralità o non è mai stato una priorità, “emerge con forza la sensazione di disincanto, che mette sempre più in discussione il concetto tradizionale di lavoro come fulcro della vita sociale e personale“.

Censis lo definisce: “disincanto”, in realtà è la consapevolezza di una crisi di aspettative che si realizza il dramma dei giovani, o a coloro che sono cresciuti dagli anni Novanta in poi, era stato promesso un mondo di pace e sviluppo, dopo il 1989, e si sono ritrovati un Occidente genocida, che vive di sfruttamento e di doppi standard, e che, per di più, sta distruggendo l’ambiente stesso in cui viviamo.

Il futuro che era stato tratteggiato è diventato un presente in cui non c’è via di miglioramento delle proprie condizioni di vita, non c’è via di autorealizzazione libera, autonoma, anzi, c’è la minaccia di morire per sopraggiunta inospitalità della terra oppure in una trincea al fronte, occorre restituire ai giovani un nuovo orizzonte che si identifica in una nuova visione del mondo, alternativa a questo sistema in cancrena, ne va del loro futuro, così come di quello dell’ambiente.

Alfredo Magnifico

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Calcio/Campobasso – V.Pesaro 2-2

Campobasso/Tantalocchi, Cristallo, celesia, Lancini, Papini, Cerretelli, Gargiulo, Gala, magnaghi, Leonetti, Bifulco. All Zauri.

V. Pesaro/Pozzi, Tonucci, Pucciarelli, Nicastro, Di Paola, Ceccacci, Paganini, Giovannini, Vezzoni, Beghetto, Tavernaro.,All Stellone.

Arbitro: Restaldo di Ivrea. marcatori al 1 Nicastro, al 6 e al 22 Bifulco, 52Vezzoni. spettatori 3680.

Brutta partita dei rossoblu, che conquistano un punto buono per la classifica che e’ l’unica nota positiva della giornata. 

Al 1 , azione degli ospiti e Pucciarelli pesca Nicastro che di testa tutto solo segna 1-0 per i marchigiani. Al 6, azione dei locali, 

Leonetti lancia Bifulco che tira il portiere respinge palla ancora al giocatore che tira la sfera va sul palo ma Bifulco e’ lesto a realizzare 1-1.Al 15, Magnaghi tira ma la palla viene deviata  in angolo. Al 22, Bifulco tira e realizza il 2.-1 per i lupi.Al 29, Cerretelli fa fallo su Vezzoni, e’ rigore ma l’arbitro va al FVS e annulla la decisione, boato del  pubblico. Al 40, punizione di Di Paola ma Tantalocchi e’ bravo a respingere.

Finisce cosi, il primo tempo con i locali in vantaggio per 2-1.

Nel secondo tempo,  al 55, tiro di Giovanninima il portiere blocca la palla. Al 52,azione degli ospiti, tiro di  Paganini che colpisce il palo e Vezzoni segna il 2-2.Al 70, Tonucci manda di poco fuori, al 80, Gala a porta vuota calcia fuori. Finisce cosi, la partita con un brutto Campobasso che conquista comunque un punto molto importante per la  classifica.

Arnaldo Angiolillo

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Rete Ictus/Forte: la nostra battaglia insieme ad ANCI Molise

Le novità di queste ore, relative alla Rete Ictus regionale e alla adozione, da parte della Struttura commissariale, del Decreto n. 157 del 1° ottobre 2025, impongono una netta presa di posizione a tutti i livelli.
Dopo avere depositato ricorso al TAR Molise per chiedere l’annullamento, previa sospensione cautelare, del Decreto del Commissario ad acta n. 100 dell’11 giugno 2025, che esclude, di fatto, dalla Rete Ictus regionale – nonostante le statuizioni del Programma Operativo Sanitario 2023–2025- il Cardarelli come centro abilitato a prestazioni di II livello (tra cui la trombectomia meccanica), l’Amministrazione comunale di Campobasso è già al lavoro, grazie all’Avvocatura comunale, per far valere anche le illegittimità dei nuovi atti commissariali, tenuto conto, oltretutto, della bocciatura pervenuta dai Ministeri affiancanti.

Alla luce del Decreto n. 157 e della delibera Asrem che ne ha dato piena esecutività, l’amministrazione sta valutando altre azioni e attende la
pronuncia del Tribunale sull’istanza cautelare fissata per l’8 ottobre.
Parallelamente, l’Amministrazione comunale si sta muovendo in sinergia con gli altri sindaci del territorio. In qualità di componente attiva di Anci Molise, il Comune di Campobasso ha contribuito alla redazione di un documento condiviso che rappresenta una presa di posizione forte e unitaria contro i tagli alla sanità pubblica molisana.

Nel documento, Anci Molise chiede formalmente:

l’azzeramento del debito sanitario regionale;

la revoca del commissariamento;

la deroga ai criteri del D.M. 70/2015, per ripristinare le specialistiche del DEA di II livello presso il Cardarelli;

il diniego a ulteriori tagli ai servizi salvavita;

il potenziamento della medicina territoriale, anche attraverso la telemedicina.

«La nostra battaglia non è solo amministrativa, ma profondamente politica e istituzionale – conclude la sindaca Forte –. Difendiamo il diritto costituzionale alla salute, chiediamo trasparenza e rispetto per i territori, e ci opponiamo con fermezza a ogni decisione che penalizzi Campobasso e l’intero Molise».

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Presentato il cartellone della nuova Stagione dei Concerti 2025/26 organizzata dall’Associazione Amici della Musica

È stato ufficialmente svelato il cartellone della nuova Stagione dei Concerti 2025/26 organizzata dall’Associazione Amici della Musica di Campobasso, una delle realtà più prestigiose del panorama culturale molisano.

Nella presentazione, curata dalla direttrice artistica Antonella De Angelis, è stato illustrato un programma che dal prossimo 11 ottobre 2025 fino al 21 marzo 2026 porterà a Campobasso grandi interpreti internazionali, giovani promesse e progetti originali, con un ventaglio di proposte che spazia dal repertorio classico al jazz, dalla musica contemporanea a quella per il cinema.

“La Stagione dei Concerti 2025/26 si conferma così come un punto di riferimento imprescindibile per la vita culturale di Campobasso e dell’intera regione – ha dichiarato Antonella De Angelis – , offrendo al pubblico un’esperienza che unisce qualità, emozione e apertura internazionale. Tutti i concerti si terranno a Campobasso, con inizio alle ore 18,30 al Teatro Savoia. Abbiamo costruito una stagione che è un vero viaggio capace di attraversare epoche diverse e linguaggi diversi, mettendo in dialogo la tradizione e la sperimentazione, i grandi maestri e i giovani talenti. Una rassegna pensata per il nostro pubblico con un respiro culturale internazionale. Un ringraziamento al Comune di Campobasso, alla Regione Molise e alla Fondazione Molise che sostengono le nostre iniziative. Da 57 anni siamo una realtà prestigiosa a livello nazionale e dopo il grande successo degli appuntamenti estivi ripartiamo con un cartellone invernale che si presenta ancora più importante rispetto a quello degli anni passati con nomi autorevoli del panorama concertistico internazionale”.

I momenti salienti del cartellone

Il sipario si aprirà sabato 11 ottobre con il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello, protagonisti di Il cielo è pieno di stelle, un intenso omaggio a Pino Daniele, tra jazz, melodia e contaminazioni mediterranee.

Domenica 19 ottobre, l’Orchestra Roma Sinfonietta ricorderà i 50 anni dalla morte di Dmitri Shostakovich, con un programma di rara intensità affidato alla direzione di Gabriele Bonolis e con solisti d’eccezione come Costanza Principe e Andrea Di Mario.

Il mese di ottobre si chiuderà con le “Grandi Compositrici” interpretate dal violoncello di Natalie Clein e dal pianoforte di Cédric Pescia (25 ottobre), e con il raffinato Trio Boccherini (1° novembre), protagonisti di pagine immortali della musica da camera.

Il cartellone proseguirà con spazio ai giovani talenti (Gianluca Cristofaro al pianoforte, 9 novembre; Julian Kainrath al violino e Luigi Carroccia al pianoforte, 7 dicembre), alla grande tradizione cameristica con il Quintetto Benedetto Croce (15 novembre) e il Quartetto Goldberg, insignito del Premio Speciale della Critica Italiana “Piero Farulli” (13 dicembre), fino alle voci internazionali dell’Italian Harmonist (29 novembre), protagonisti dei teatri lirici più prestigiosi.

Non mancheranno prime esecuzioni e progetti originali, come Nature del Manuel Petti Ensemble (20 dicembre), o il suggestivo Van Gogh, la musica dei colori di Gino Saladini e Marco Guidolotti (10 gennaio), che unisce musica, pittura e narrazione.

Tra gli appuntamenti di spicco del 2026: il recital del giovane pianista Yifan Wu, fresco vincitore del Premio Busoni (17 gennaio), la celebrazione della grande musica da film con la Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni”, diretta da Massimo Belli, con musiche da Piazzolla a Morricone (24 gennaio), e la Giornata della Memoria (31 gennaio) con il Dorè Quartet dedicata ai compositori dei campi di concentramento.

Il calendario si arricchisce inoltre della presenza di artisti del calibro del violinista Ning Feng, vincitore del Premio Paganini (21 febbraio), e dell’attrice Vanessa Gravina, protagonista con Stefano Giavazzi (15 febbraio) di un intenso melologo per pianoforte e voce recitante.

Grande attesa anche per l’Ensemble Barocco di Napoli (7 febbraio), con un programma dedicato alle cantate da camera del Settecento partenopeo, e per il Quintetto a Fiati dell’Accademia di Santa Cecilia e della Tonhalle di Zurigo (7 marzo), che porterà sul palco un originale progetto tra opera e cinema.

La stagione si chiuderà con il concerto finale della masterclass di musica da camera per giovani musicisti guidata da Marco Grisanti (14 marzo) e con il Da Vinci Ensemble (21 marzo).

Spazio ai giovani

Un capitolo speciale sarà dedicato all’Open Concert – Spazio Giovani, con gli allievi del Liceo Musicale “G. Galanti”:

22 novembre – Cristiana Fiani (pianoforte);

6 dicembre – Giorgia D’Angelo (marimba);

7 febbraio – Enrico Maria Valerio (marimba);

28 febbraio – Elena Muccitto (pianoforte).

Inoltre, da quest’anno, gli Amici della Musica hanno attivato una collaborazione con l’Istituto Comprensivo I Petrone per la realizzazione della masterclass di musica da camera tenuta dal Maestro Marco Grisanti e rivolta a giovani musicisti.

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Sean ‘Diddy’ Combs condannato a 4 anni di carcere

(Adnkronos) – Sean 'Diddy' Combs è stato condannato a 50 mesi di carcere (4 anni e 2 mesi) per trasporto di persone oltre i confini statali per prostituzione. Il rapper e produttore dovrà pagare anche una multa di mezzo milione di dollari secondo la sentenza pronunciata dal giudice Arun Subramanian, nel tribunale della corte del distretto meridionale di New York. "E' una sentenza pesante che rispecchia la gravità dei suoi crimini e della sua condotta", ha detto il giudice rivolgendosi all'imputato. Le accuse all'ex re dell'hip hop si riferivano alla condotta di Combs in relazione in particolare a due fidanzate, Cassie Ventura e 'Jane'. Con Ventura, 'Diddy' aveva avuto una relazione dal 2007 al 2018 circa. L'altra donna, identificata come 'Jane', aveva avuto una relazione con Combs dal 2021 al 2024. Entrambe sono state costrette, sotto minacce, ad avere rapporti sessuali con altre persone. L'imputato in aula ha chiesto clemenza definendo le proprie azioni "disgustose, vergognose e malate". Combs si è scusato con le vittime e "con tutte le vittime di violenza domestica". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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E’ morto l’attore Remo Girone, aveva 76 anni: interpretò Tano Cariddi nella serie tv ‘La Piovra’

(Adnkronos) – E' morto oggi, venerdì 3 ottobre, a 76 anni Remo Girone. Attore dal carisma magnetico, volto indimenticabile con la sua interpretazione di Tano Cariddi nella serie tv 'La Piovra', è morto improvvisamente nella sua casa nel Principato di Monaco, dove viveva da alcuni anni insieme alla moglie, l'attrice argentina Victoria Zinny. Con lui se ne va una delle figure più iconiche della televisione e del cinema italiano, ma soprattutto un artista che ha saputo unire popolarità e profondità interpretativa. La sua consacrazione definitiva presso il grande pubblico arriva nel 1987, quando presta volto, voce e sguardo glaciale a Gaetano 'Tano' Cariddi, il ragioniere corrotto e spietato de "La Piovra", lo sceneggiato della Rai diretto da Luigi Perelli, simbolo della connivenza tra mafia e finanza. Un personaggio destinato a entrare nella storia della televisione, capace di trasformarlo in un'icona indelebile per generazioni di spettatori. Nato ad Asmara, in Eritrea, il 1º dicembre 1948 da una famiglia di emigrati italiani, Remo Girone sin da piccolo dimostrò una spiccata vocazione per la recitazione. A tredici anni si trasferì a Roma, dove più tardi abbandonò gli studi in economia per diplomarsi all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica 'Silvio d’Amico'. Fu il teatro, prima ancora del cinema e della televisione, a dargli le sue prime grandi soddisfazioni. Lavorò con registi del calibro di Luca Ronconi, Orazio Costa e Peter Stein, ricevendo ampi riconoscimenti anche a livello internazionale, come il premio vinto al Festival Teatrale di Edimburgo nel 1996 con lo Zio Vanja di Čechov. Al cinema, Girone alternò con disinvoltura produzioni italiane e internazionali, collaborando con registi come Marco Bellocchio (Il gabbiano), Ettore Scola (Il viaggio di Capitan Fracassa), Peter Greenaway, Tom Tykwer e Krzysztof Zanussi. Negli ultimi anni aveva trovato nuova linfa in ruoli di respiro globale: è stato Enzo Ferrari in Le Mans '66 – La grande sfida accanto a Christian Bale e Matt Damon, ed è apparso in The Equalizer 3 di Antoine Fuqua, al fianco di Denzel Washington. Anche la televisione ha continuato a chiamarlo in ruoli di spessore: da Il Grande Torino a Diritto di difesa, fino alle recenti serie Vostro Onore ed Everybody Loves Diamonds. Uomo riservato e mai sopra le righe, Girone ha sempre vissuto con discrezione il suo successo, condividendo la vita e spesso anche il palcoscenico con sua moglie Victoria Zinny, con cui era sposato dal 1982. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio alla carriera ai Premi Flaiano nel 2021. La sua voce profonda è stata prestata anche al doppiaggio, come nel film Disney Pocahontas, dove interpretava (e cantava) il ruolo del capo Powhatan. (di Paolo Martini).  "Un grande uomo, un attore serio, rigoroso, professionale, nel lavoro e nel privato e soprattutto innamoratissimo della sua moglie Victoria" dice all'Adnkronos Barbara De Rossi, l'attrice ricordando Remo Girone con il quale aveva girato il film 'Colibrì rosso' del regista Zsuzsa Böszörményi. "La sua scomparsa lascia un grande vuoto" aggiunge.  "Ciao Remo. Ti amerò sempre". Con queste parole, sul suo profilo social, il regista Giulio Base, ha salutato l'attore Remo Girone. "Remo Girone è stato tra gli attori più importanti del teatro italiano. Nonostante il cinema e la televisione, nella fiction 'La Piovra', gli avessero dato un successo straordinario, Remo Girone era prevalentemente un attore teatrale, grande interprete di autori italiani e stranieri" ha detto, in una nota, Carla Tiboni, presidente dei Premi Flaiano, ricordando che nel 2021 Girone "venne da Montecarlo per ritirare il Premio Flaiano alla carriera, nonostante fosse già malato". "Non potevo non essere qui, per onorare uno dei più grandi intellettuali e sceneggiatore italiani", disse in quell'occasione l'attore.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Flotilla, Piantedosi: “Da Cgil appello a rivolta sociale”

(Adnkronos) – "Guerra politica dalla Cgil al governo? Più un appello alla rivolta sociale". Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, parlando con i giornalisti alla Leopolda 13, commenta quanto detto dal vicepremier Matteo Salvini a Reggio Calabria che ha parlato proprio di "guerra politica". "Come governo siamo soddisfatti che i temi che vengono portati in piazza non sono quelli dell'occupazione e dei temi economici, tutti temi sui quali il governo sta marcando dei risultati come non si verificavano da anni e da decenni, e questo anche su quelli della sicurezza e dell'immigrazione. Questi sono i temi classici che in qualche modo venivano portati in piazza e non sono più questi quelli su cui si realizzano le contrapposizioni ma è Gaza, è un tema nobilissimo, per carità"."Lascio ad altri non dico le interpretazioni, ma le definizioni", ha detto Piantedosi. "Due milioni in piazza? Non lo so. Le nostre stime sono diverse" ha detto il ministro dell'Interno, parlando dei cortei pro-Pal in tutta Italia di venerdì. "Noi abbiamo al momento tra le 400mila e le 500mila persone sicuramente che hanno manifestato, che non sono poche, non voglio dirlo per sminuire, è il solito discorso dei numeri quando ci sono queste manifestazioni". "Sicuramente – ha aggiunto Piantedosi – la gran parte dei manifestanti, e noi l'abbiamo sempre detto, fanno questo nell'esercizio di una libertà e un diritto costituzionalmente garantito che noi faremo sempre di tutto perché venga assecondato. Altri si compiacciono di creare poi situazioni di violenza conclamata, come è stato in altre occasioni e anche ieri sera con aggressione alle forze di polizia. Anche venerdì c'è stato chi ha lanciato oggetti. Comunque, diciamo che il bilancio, per il momento provvisorio, ci lascia ben sperare anche per la giornata" di sabato quando abbiamo "una manifestazione nazionale che si preannuncia altrettanto impegnativa". "Come sono andate le manifestazioni? Dipende dai diversi punti di vista – aggiunge -. Considerando i numeri dell'impegno, io non posso che esprimere soddisfazione e ringraziamento per i dispositivi di ordine e sicurezza pubblica che sono stati messi in campo, per il lavoro paziente, difficile, complicato delle forze di polizia in praticamente in tutta Italia. Abbiamo contato – adesso non ho i numeri ancora definitivi – ma circa 30 manifestazioni contemporanee in altrettante città in tutta Italia, quindi uno sforzo imponente". Il ministro ha concluso dicendosi "orgoglioso di essere a capo della amministrazione, delle istituzioni delle forze di polizia che anche in questa occasione hanno dimostrato di essere una delle parti migliori del Paese". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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