venerdì, Settembre 19, 2025
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Armani, è attesa per il testamento: l’apertura entro il 17 settembre

(Adnkronos) – L'attesa per l’apertura del testamento di Giorgio Armani cresce di ora in ora. I tempi non sono ancora definiti ma al momento, secondo quanto si apprende, la finestra utile per la lettura delle ultime volontà va da oggi a mercoledì prossimo: ogni giorno potrebbe essere quello buono. A seguire la procedura è il notaio milanese Elena Terrenghi, incaricata di dare avvio all’iter successorio.  Per l’apertura della successione è necessario l’estratto riassunto dell’atto di morte, un documento che normalmente richiede fino a 15 giorni per essere rilasciato ma i tempi potrebbero essere abbreviati vista la rilevanza del caso e l’interesse in gioco. 
Giorgio Armani, scomparso il 4 settembre scorso all'età di 91 anni, non aveva né figli né coniuge e in assenza di eredi legittimi 'necessari', secondo la legge italiana, ha potuto disporre autonomamente del proprio patrimonio. In vita lo stilista aveva predisposto già uno statuto blindatissimo per il gruppo, articolato in sei categorie di azioni, con un ruolo centrale affidato alla Fondazione Armani. 
Le persone chiamate dal notaio per la lettura del testamento, salvo sorprese, saranno la sorella Rosanna Armani, le nipoti Silvana e Roberta Armani, figlie del fratello defunto Sergio e Andrea Camerana, figlio di Rosanna, oltre a Leo Dell’Orco, compagno di vita e braccio destro di Armani. Tutti e cinque siedono già nel cda del Gruppo: Dell’Orco è indicato come il coordinatore del comitato ristretto che traghetterà l’azienda fino all’entrata in vigore del nuovo assetto societario. Camerana e le cugine Armani rappresentano la componente familiare del board, accanto a manager di peso come il fondatore di Yoox, Federico Marchetti e il banchiere di Rothschild, Irving Bellotti.  Lo statuto, aggiornato nel 2023, prevede una ripartizione in sei categorie di azioni con diritti di voto e di governance differenziati ma uguali diritti economici. Le azioni A (30% del capitale) e F (10%) avranno un peso determinante: le prime valgono 1,33 voti ciascuna, le seconde 3. In questo modo, pur detenendo solo il 40% del capitale, i soci titolari delle categorie A e F controlleranno oltre il 53% dei voti in assemblea e potranno nominare la maggioranza dei membri del cda, compreso il presidente e l’amministratore delegato. È molto probabile che la Fondazione Armani sia la destinataria delle azioni A e F, centralizzando così il controllo strategico del gruppo. Gli eredi e i collaboratori fidati potrebbero ricevere le categorie B-E, che detengono la maggioranza del capitale ma non il potere decisionale da sole. Oltre alla quota societaria, il testamento disciplinerà anche la destinazione di un patrimonio personale stimato in circa 10 miliardi di euro, che include immobili di grande valore – tra cui un attico a New York, la storica villa di Forte dei Marmi e la Capannina, acquisita dal gruppo a fine agosto, pochi giorni prima della scomparsa dello stilista.  Proprio la Capannina era uno dei luoghi più cari ad Armani, che vi conobbe l'amore della sua vita, Sergio Galeotti, scomparso prematuramente a 40 anni nel 1985. Sono confermate, intanto, le sfilate in programma tra due settimane in occasione della fashion week: Emporio Armani e Giorgio Armani, oltre alla mostra dedicata ai 50 anni di storia della maison, alla Pinacoteca di Brera.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Militari israeliani in vacanza nelle Marche, Piantedosi: “Sorvegliati per prevenire atti di antisemitismo”

(Adnkronos) – Dopo le polemiche sulle vacanze per riprendersi dalla guerra a Gaza dei militari israeliani dell'Idf in Italia 'scortati' da uomini della Digos, arriva il chiarimento del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.  ''Nel caso relativo al soggiorno di cittadini israeliani in vacanza nelle Marche – afferma Piantedosi rispondendo al question time alla Camera – sono stati disposti, lo scorso anno, servizi di prevenzione durante le visite e le uscite nelle località circostanti a quella del soggiorno. Tali servizi vengono abitualmente decisi e svolti, a livello territoriale, ogni qualvolta vi sia notizia di presenze di comitive culturali, turistiche o gruppi sportivi che possano essere considerati esposti ad atti di intolleranza''.  "Assicurare protezione a chiunque rischi di essere vittima di violenza sul nostro territorio e predisporre servizi di prevenzione e vigilanza a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è ciò che le forze di polizia continueranno a fare – sottolinea il ministro dell'Interno – Non comprendo quali fossero le diverse aspettative circa le iniziative da adottare nella circostanza, né voglio pensare che, anche con riguardo al contesto complessivo, si potesse immaginare di lasciare queste persone alla mercé di possibili malintenzionati. E sono certo che anche gli appartenenti al gruppo politico degli onorevoli interroganti possano condividere questa linea di condotta delle forze di polizia, coerente con la loro missione in uno Stato democratico e con il difficile contesto internazionale che stiamo vivendo e degli elevati rischi da esso generati''.  Piantedosi ha spiegato che ''la minaccia terroristica conseguente al conflitto mediorientale è costantemente monitorata in sede di Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica ai fini di una puntuale e aggiornata ricognizione delle migliaia di obiettivi sensibili in Italia, sui quali è stata intensificata l’attività di prevenzione e di vigilanza''.  ''L’antisemitismo è uno degli aspetti più preoccupanti che è emerso all’indomani dell’attacco terroristico del 7 ottobre e che ha determinato un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi riconducibili allo Stato di Israele e alle comunità ebraiche – ha detto – Aggiungo che, nell’ambito dei servizi svolti dalle forze di Polizia per prevenire turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche a causa del crescente numero di azioni di intolleranza antisemita, vengono svolti dedicati servizi di prevenzione sia nei confronti delle comunità ebraiche residenti che di gruppi occasionalmente presenti sul territorio nazionale''. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Osservatorio Pampers, a Milano 7 genitori su 10 si sentono soli dopo nascita figlio

(Adnkronos) – A Milano, il 69% dei genitori dichiara di sentirsi solo dopo la nascita di un figlio. Il 48% prova un senso di inadeguatezza nell’affrontare le sfide della genitorialità, mentre per il 65% è difficile sostenere questo ruolo. I genitori milanesi chiedono più supporto alle imprese (32%) e alla società (34%), piuttosto che alla rete familiare. A confermarlo sono i risultati del primo Osservatorio sulla genitorialità promosso da Pampers, da sempre al fianco di famiglie bambini e bambine, che ha raccolto le voci di oltre 3.000 genitori in tutta Italia. "Diventare genitori rappresenta una delle esperienze più intense e trasformative della vita, ma al tempo stesso una delle più impegnative", sottolinea l'Osservatorio. "Nei primi anni di crescita di un bambino o una bambina, infatti, non è raro che molti genitori si trovino a fare i conti con sentimenti diffusi di solitudine e inadeguatezza: 1 mamma su 2 e 1 papà su 3 – questi i risultati – dichiarano di sentirsi soli e inadeguati. La solitudine, infatti, è un tratto ricorrente anche a Milano. E non basta: quasi la metà dei genitori (48%) ammette di provare un senso di inadeguatezza".  Per rispondere a questa fotografia nasce il progetto Pampers Village, il nuovo progetto di Pampers Italia che, per la prima volta, sceglie di raccontarsi non solo come un supporto quotidiano nella cura dei più piccoli, ma come un autentico compagno di viaggio per mamme e papà. L’obiettivo: valorizzare la connessione umana e offrire alle famiglie un ecosistema concreto e accessibile di ascolto, orientamento e sostegno nei primi 1000 giorni di vita del bambino, una fase tanto delicata quanto determinante. Il progetto toccherà 4 città italiane, Milano, Pescara, Palermo e Roma, con l’obiettivo di creare una rete tra famiglie, superare il senso di inadeguatezza e promuovere una genitorialità più condivisa. Il debutto sarà proprio a Milano, sabato 13 settembre dalle ore 9 alle 13 presso la Biblioteca Chiesa Rossa (via San Domenico Savio), con un evento gratuito aperto a tutte le famiglie con bambini e bambine da 0 a 3 anni. Durante la mattinata, oltre al dialogo con il personale del Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (Csb), sarà possibile partecipare ad attività di gioco creativo con materiali semplici, momenti di lettura grazie anche alla collaborazione con Nati per Leggere, ed esperienze sonoro-musicali in partnership con Nati per la Musica. Un’occasione concreta per sperimentare piccole pratiche quotidiane replicabili a casa, dalla lettura al canto fino al gioco condiviso, e per tornare a sentirsi parte di un vero villaggio.    Sebbene 7 su 10 genitori milanesi si sentano soli dopo la nascita di un figlio, in generale i dati dell’Osservatorio fanno emergere un approccio più sereno verso la genitorialità, grazie alle opportunità lavorative e di svago offerte della città. Non a caso, il 42% dei genitori milanesi esprime un’elevata soddisfazione per la propria condizione professionale(contro il 34% della media nazionale) e solo il 22% ritiene che la nascita di un figlio abbia peggiorato la propria situazione lavorativa, contro il 36% del resto d’Italia. Resta però alta la percezione di fatica: il 65% dei genitori trova il ruolo difficile, più della media italiana. Crescono i dubbi educativi (39% contro il 30% nazionale) e il peso economico di crescere un figlio (49% contro il 43%). Anche il supporto familiare appare meno solido che altrove: a Milano i genitori dichiarano che i nonni sono meno presenti (20% contro 14%) e si ricorre più spesso a baby-sitter (30% contro 24%). Infine, i genitori milanesi si dimostrano più propensi ad affidarsi a strumenti moderni per affrontare il loro percorso: social, blog e libri diventano alleati quotidiani, accanto a specialisti e pediatri. Ne esce il ritratto di una genitorialità complessa ma non rassegnata, capace di riconoscere le difficoltà senza rinunciare alla soddisfazione.    “Per crescere un bambino serve un villaggio”: questo è il principio che ha ispirato l’iniziativa. Un messaggio potente, capace di rispondere al bisogno crescente di vicinanza, calore e condivisione. Questo nuovo percorso prende vita grazie alla collaborazione con la Onlus Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (Csb), riferimento in Italia per la promozione della salute, dello sviluppo e dei diritti dell’infanzia e del sostegno alla genitorialità. La collaborazione tra Pampers e Csb nasce da valori comuni e da una missione condivisa: creare reti di sostengo e occasioni di incontro, sia nelle comunità locali che online, per restituire alle famiglie quel senso di comunità che oggi troppo spesso manca. Perché ogni mamma, ogni papà, merita di sentirsi parte di un villaggio. E ogni bambino e bambina meritano di crescere circondati da una rete di amore, fiducia e condivisione.   Per fare tutto questo, il progetto Pampers Village si compone di diversi pilastri che hanno l’obiettivo di supportare le mamme e i papà in quella fantastica avventura che si chiama genitorialità: una ricerca sociale sociale che porta alla luce gioie e difficoltà dei genitori raccontandone il vissuto; gli eventi fisici itineranti nei parchi di alcune delle principali città italiane, per favorire la connessione fra le famiglie attraverso attività condivise, informative e formative; la prima community pampers all’interno dell’App Coccole Pampers, un luogo di incontro virtuale dove confrontarsi e condividere esperienze, dubbi e paure per costruire un vero e proprio villaggio su cui poter contare; la prima campagna di responsabilità sociale di Pampers, che ha l’obiettivo di mostrare come “scoprire di essere in tanti ci fa sentire meno soli”. “Da sempre con Pampers mettiamo al centro le persone, in particolare i bambini e i loro genitori, e lo facciamo partendo dall’ascolto: delle loro esigenze, dei loro sogni, ma anche delle loro difficoltà», ha dichiarato Antonio Fazzari, General Manager di Fater. “Proprio da questa volontà è nato l’Osservatorio Pampers sulla genitorialità, che ci ha restituito una fotografia chiara dei bisogni delle famiglie di oggi e ci ha spinti a dare una risposta concreta con il progetto Pampers Village. Un luogo, fisico e digitale, pensato per offrire supporto, creare relazioni e costruire un senso di comunità. Perché è questo il modo in cui intendiamo essere vicini, ogni giorno, ai nostri consumatori”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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IFA 2025: successo globale per l’innovazione e la tecnologia a Berlino

(Adnkronos) – L'edizione 2025 di IFA, il più grande evento al mondo per l'elettronica di consumo e per la casa, si è conclusa con un bilancio ampiamente positivo condiviso dagli organizzatori. Dopo due giornate dedicate ai media e cinque intensive giornate di fiera, l'evento ha confermato in modo significativo il suo ruolo di fiera leader globale, registrando la partecipazione di oltre 1.900 espositori provenienti da 49 Paesi e accogliendo 220.000 visitatori. IFA Berlino ha dettato nuovamente il ritmo per l'industria nel 2025, evidenziando in modo deciso i trend dell'immediato futuro in modo netto su home e consumer tech, intelligenza artificiale applicata alla vita di tutti i giorni, robotica, smart home, gaming e content creation. Sull'area espositiva di oltre 190.000 metri quadrati sono stati presentati centinaia di nuovi prodotti e anteprime mondiali. Un momento di rilievo è stato il IFA Innovation Awards: il nuovo programma ha superato le aspettative con oltre 500 iscrizioni. Numerosi brand hanno utilizzato IFA come vetrina per i propri lanci globali, a sottolineare l'importanza della fiera come palcoscenico per le innovazioni di mercato.  La fiera ha notevolmente ampliato la sua influenza mediatica internazionale, registrando un aumento del 16% nel numero delle conferenze stampa. Parallelamente, il programma è cresciuto con un numero significativamente maggiore di keynote e relatori di alto profilo. Le nuove conferenze del venerdì pomeriggio hanno destato particolare interesse, attirando un numero di visitatori superiore del 50% rispetto al 2024. IFA ha inoltre fissato nuovi standard per la comunità dei creator: l'iniziativa Creator Hub ha attirato oltre 1.200 influencer e content creator, segnando un aumento di oltre il 50%. La fiera si è così consolidata come una piattaforma essenziale per produttori di contenuti, live streaming e divulgatori digitali. Anche nuovi e affermati format, come il Beauty Hub, il Communication & Connectivity Areas e il Mobility Track, hanno riscosso successo grazie a un'offerta curata e a esperienze interattive. L'IFA Sommergarten si è confermato un'attrazione di successo, specialmente per le giovani generazioni e le famiglie, come dimostrato dagli eventi sold-out, tra cui il concerto di Ikkimel & Friends con circa 10.000 partecipanti e l'intervento del duo podcast Fest & Flauschig.  "IFA 2025 ha dimostrato ancora una volta quanto siano strettamente legati oggi tecnologia, commercio e cultura. Siamo orgogliosi che IFA sia tornata a essere il luogo d'incontro per il mondo della tecnologia internazionale e che stiamo definendo nuovi standard per la cooperazione internazionale", ha affermato Leif Lindner, CEO di IFA Management GmbH. "IFA costruisce ponti e rappresenta innovazione, connettività, networking e cosmopolitismo. È proprio questo che la rende così attraente per espositori, visitatori e politici. Il fatto che numerosi espositori abbiano già confermato la loro partecipazione per il 2026 conferma che il nuovo concept di IFA sta funzionando". 
Anche Dr. Sara Warneke, Amministratore Delegato di GFU Consumer & Home Electronics GmbH, ha aggiunto: "IFA 2025 dimostra in modo impressionante il potere dell'innovazione: da tecnologie che semplificano la nostra vita quotidiana a idee che plasmano il nostro futuro. Grazie alla nostra forte partnership con Clarion e all'enorme impegno del team di gestione di IFA, è stato avviato negli ultimi anni un processo di trasformazione che è chiaramente visibile e percepibile in tutto il quartiere fieristico. Per l'industria globale dell'elettronica di consumo e per la casa, IFA è e rimane il luogo d'incontro più importante dell'anno". IFA 2026 ha già confermato la partecipazione di colossi del settore come LG Electronics, TCL e Vestel, sottolineando la fiducia dell'industria nel concetto di successo della fiera. La prossima edizione si terrà dal 4 all'8 settembre 2026 presso il polo fieristico di Berlino. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Sostenibilità, Il ‘bosco del Molino’: la ‘strada’ verso la farina Co2 free di Agugiaro & Figna

(Adnkronos) – Un bosco di 18.000 alberi, 13 ettari, impiantato accanto a un molino. L'attività industriale di produzione di farina di grano tenero alimentata esclusivamente con energia rinnovabile. Stop alla plastica in azienda. Sono le tante misure, 'piccole', come ama definirle il suo presidente Giorgio Agugiaro, messe in campo da uno dei big player nella produzione di farina di grano tenero, Agugiaro & Figna Molini, sulla strada verso la sostenibilità e il rispetto dell'ambiente. Perché, spiega Agugiaro intervistato da Adnkronos/Labitalia a margine del Bufala Fest a Napoli di cui l'azienda è stata main sponsor, "se ognuno fa il proprio piccolo pezzo su questa strada, poi con tanti pezzi messi insieme i risultati si raggiungono. Ma si deve agire, non solo predicare, partendo dal quotidiano".  E il quotidiano di Agugiaro & Figna è fatto di tradizione e innovazione. "L'azienda -spiega Agugiaro- nasce il primo maggio del 2003 dalla fusione di due aziende con una storia antica, la Molini Agugiaro di Padova e la Molini Figna di Collecchio, provincia di Parma, due dinastie di mugnai. Facendo la prima trasformazione di una materia prima agricola, che è una commodity a basso valore aggiunto, siamo costretti a crescere nell'ambito della nuova economia mondiale. Da soli non riuscivamo a crescere come volevamo, oggi invece maciniamo 300.000 tonnellate di grano tenero l'anno e abbiamo, suddivisi su tre stabilimenti, uno nel Veneto, uno in Emilia e uno in Umbria, 180 dipendenti. Abbiamo raggiunto un fatturato di 170 milioni negli anni in cui il prezzo del grano è salito, 2021-2022. Oggi ci siamo attestati su qualcosa di più di 150 milioni", sottolinea.  E grande è l'attenzione dell'azienda, che ha una visione industriale ma non ha mai perso il legame con la terra, il territorio e la cultura del cibo, verso l'export. "Tra il 25 e il 30% della nostra produzione spiega- l'esportiamo in 60 Paesi, con un fatturato all'estero che supera i 30 milioni di euro", sottolinea. E per Agugiaro affari e fatturato non possono 'oscurare' il percorso verso la sostenibilità. "Ci siamo posti il problema della sostenibilità -spiega- quando abbiamo capito che il cambiamento climatico sta creando grossi problemi all'agricoltura nel mondo. Due anni fa il Canada perse il 30-35% del raccolto per siccità, con la pianta che era nata ma per l'assenza delle piogge la spiga non riuscì a formarsi. Nello stesso mese di agosto la Francia perse il 30-40% del raccolto per eccesso di piogge, con le trebbie che non riuscirono ad entrare in campo, il grano marcì e quando riuscirono ad entrare tutta la produzione finì in parte distrutta, in parte destinata all'alimentazione animale perché non era adatta alla lavorazione per fare le farine destinate all'uomo. Io faccio questo lavoro da più di 50 anni, e questa è una cosa che non avevo mai visto", sottolinea l'imprenditore.  Eventi estremi sempre più frequenti che hanno effetti disastrosi sulle coltivazioni e che hanno spinto Agugiaro & Figna a mettere in campo azioni per ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività. "Non saremo noi che cambiamo il mondo e fermiamo il cambiamento climatico, ma riteniamo che se tutti operassero in un certo modo, quantomeno questo cambiamento climatico potrebbe essere rallentato, e nella migliore dell'ipotesi, fra qualche decennio, anche fermato", sottolinea spiegando che "noi già dal 2019 adoperiamo esclusivamente energia elettrica derivante da fonti rinnovabili. Oltre ad avere un impianto fotovoltaico, che però produce una parte minima del nostra fabbisogno, abbiamo concluso un contratto con Edison per assorbire tutta l'energia che loro produrranno da un impianto che stanno costruendo in provincia di Pordenone. Noi siamo utilizzatori particolari, nel senso che utilizziamo energia per 24 ore al giorno e per 7 giorni alla settimana. Quindi siamo in grado di assorbire tutta l'energia che eventuali impianti producono", sottolinea.  Ma Agugiaro & Figna è voluta andare oltre l'uso di energia rinnovabile, con il 'Bosco del Molino', a Collecchio in provincia di Parma. "Abbiamo piantato questo bosco di 18.000 alberi, di 13 ettari, che sta crescendo vicino al nostro molino, per cui nel 2030, secondo dati scientifici rilasciati dal consorzio universitario che ci ha assistito e ha progettato questo bosco, sommando il fatto che usiamo solo energia da fonti rinnovabili e abbiamo questo bosco che abbatterà una quantità importante di Co2, diventeremo praticamente Co2 free. Tutto questo ha un costo, oggi viene apprezzato, ma non ci viene riconosciuto in termini di prezzo sulla farina, perché i consumatori apprezzano tutto questo, ma giustamente, forse anche per possibilità economiche, non sono ancora disposte a riconoscere un prezzo più alto", sottolinea Agugiaro.  Ma l'azione dell'azienda sulla strada verso la sostenibilità non si ferma solo all'uso di energia rinnovabile. "Abbiamo adeguato gli impianti con macchinari moderni, perchè evidentemente le macchine di ultima generazione nascono tutte con un consumo di energia più limitato rispetto alle macchine vecchie. Poi abbiamo lavorato sulle confezioni dei nostri prodotti cercando di abolire le parti in plastica, prediligendo i materiali più degradabili", sottolinea Agugiaro.  E ci sono anche tante piccole cose che puntano all'obiettivo finale del rispetto dell'ambiente. "Non abbiamo più -spiega Agugiaro- le bottiglie d'acqua minerale di plastica in azienda, per noi e per i nostri dipendenti, ma abbiamo la produzione di acqua con delle macchine e usiamo le caraffe di lontana memoria. E i bicchieri sono di carta biodegradabile, non abbiamo bicchieri di plastica. Mi rendo conto che è lo 0,001 per mille di quello che serve, ma se tutti lo facessero, probabilmente anche per l'uso domestico, qualcosa cambierebbe", sottolinea.  E per Agugiaro la 'ricetta' per cambiare le cose sulla sostenibilità c'è. "Io che l'utilità sarebbe il quotidiano, cioè quello che facciamo dalla mattina quando ci svegliamo alla sera quando andiamo a letto, facendo tutti quello che dovremmo fare senza estremismi, ma con molta consapevolezza. Dagli imprenditori ai cittadini, ma anche alle istituzioni. Io ho la consapevolezza di aver fatto la mia parte", conclude.  —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Il nuovo nemico di Spider-Man? Il suo costume che puzza

(Adnkronos) – Altro che ragnatele: il vero nemico di Spider-Man, stavolta, è il suo stesso costume. Nel nuovo film "Spider-Man – Brand New Day", atteso per il 31 luglio 2026, l'amichevole supereroe di quartiere torna alle origini. Il costume abbandona le tecnologie Stark e riscopre il fascino della semplicità: colori più accesi, tessuto in rilievo, una grande ragnatela sul petto. Un omaggio dichiarato ai fumetti classici, per un Uomo Ragno più umano, più vicino al popolo, meno spaziale. Ma dietro questo ritorno alle radici si nasconde una verità odorosa e non proprio piacevole. L'attore Tom Holland, interprete del personaggio dal 2016, ha svelato un dettaglio non proprio da copertina: il nuovo costume, per quanto bello, dopo qualche ora di riprese "ha un odore di muffa". E no, non è un effetto speciale voluto. È solo sudore, tessuto sintetico e giornate intere sotto i riflettori. "È come infilarsi in una tuta da sub rimasta chiusa in macchina per una settimana", ha ironizzato l'attore in un reel pubblicato sul suo profilo Instagram, con la leggerezza di chi ormai convive con il problema. A peggiorare la situazione, l'aderenza del costume – perfetta per le acrobazie, meno per la traspirazione – e le estenuanti ore sul set. Il contrasto con i film precedenti è netto: nei capitoli degli Avengers, il costume "Starkiano" sembrava uscito da una lavanderia di lusso. "Mi ricordo ancora quando urlavo: 'Sa di nuovo qui dentro, Mr. Stark!'", racconta Holland con nostalgia. Ora, invece, ogni due settimane riceve un nuovo costume. Ma nemmeno questo basta a risolvere il problema. I fan reagiscono con ironia: "Vabbè, è il prezzo da pagare per tornare alle origini", scrive qualcuno su X. Altri propongono: "Un supereroe col super olfatto avrebbe smascherato il problema al primo ciak". L'ironia, del resto, è da sempre parte dell’universo Marvel, e Holland – con la sua autoironia britannica – lo sa benissimo. Ma resta una domanda senza risposta: i produttori stanno risparmiando sulla lavanderia? Ufficialmente no, ma il mistero aleggia come un odore di… muffa. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Alvaro (Tor Vergata): “Sempre attenti alle professioni sanitarie”

(Adnkronos) – I valori fondamentali del dottorato di ricerca in Scienze infermieristiche e sanità pubblica riguardano "la lotta alle disuguaglianze, la promozione dei diritti, la salute e soprattutto la comunicazione tra cittadini e operatori sanitari. La nostra università è da sempre molto attenta ai professionisti della salute. E' stata infatti sempre data grande attenzione a tutti gli operatori sanitari, non solo all'interno della Facoltà di Medicina e chirurgia, e quindi nei corsi di laurea a ciclo unico, ma anche nei corsi di laurea triennali perché, se si vuole dare una risposta certa, sicura ed equa ai nostri cittadini, tutti gli operatori devono lavorare insieme in modalità". Così Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale dell'università degli Studi Roma Tor Vergata, intervenendo alla cerimonia di consegna del dottorato honoris causa in Scienze infermieristiche e sanità pubblica all'attrice e regista Paola Cortellesi, tenutasi oggi all'Auditorium 'Ennio Morricone' della Facoltà di Lettere dell'ateneo.  —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Stellantis Termoli, Misiani (PD): “Serve chiarezza sul futuro, Governo assente”

“Siamo molto preoccupati per la situazione dello stabilimento Stellantis di Termoli. I contratti di solidarietà che coinvolgono circa duemila lavoratori e il congelamento del progetto di Gigafactory di ACC stanno facendo crescere incertezza e allarme sociale. È indispensabile che il Governo nazionale e quello regionale rompano il muro di silenzio e facciano chiarezza: qual è il destino del progetto di Gigafactory? Quali nuove produzioni si intendono assegnare al sito di Termoli per garantirne la continuità e lo sviluppo? La questione di Termoli si inserisce in un quadro fosco dell’intero comparto automotive: nel primo semestre la produzione di veicoli è in ulteriore, drammatico calo e la componentistica è in grandissima sofferenza. Vogliamo capire a che punto è il Piano Italia presentato dall’azienda a fine 2024 e che cosa ha intenzione di fare il governo. La destra usa il Green Deal come capro espiatorio ma la realtà è che l’attuale esecutivo ha abbandonato il settore auto al suo destino.

Il fondo automotive, istituito dal governo Draghi, è stato quasi del tutto definanziato dal governo Meloni, in un contesto di smantellamento complessivo delle politiche industriali. Nulla si muove sul fronte dei costi dell’energia. Nei prossimi giorni chiameremo nuovamente il ministro Urso a rispondere in Parlamento. Le nostre proposte, condivise con le altre forze di opposizione, sono sul tavolo da tempo. Il governo le raccolga, noi siamo pronti a fare la nostra parte” ha dichiarato Antonio Misiani, responsabile economico del PD nazionale, introducendo la riunione dedicata alla situazione di Termoli della Direzione e dell’Assemblea regionale del PD Molise.
Secondo Ovidio Bontempo, segretario del PD Molise, “di fronte all’immobilismo della “filiera istituzionale” di centrodestra, incapace di gestire questa crisi come le altre grandi vertenze industriali del Paese, il PD continuerà a battersi in tutte le sedi per difendere il lavoro, i diritti sociali e le prospettive socio-economiche del Molise. Lanciamo un appello alle forze progressiste, ai sindacati e alle associazioni di categoria per costruire insieme una mobilitazione che riporti al centro le vere priorità: investimenti, programmazione, rilancio della sanità e dell’occupazione. È questa la visione alternativa che il Partito Democratico vuole proporre al Paese e ai territori.”

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Stiga BC 700e vs GT 300e: confronto tra decespugliatore e tagliabordi a batteria

(Adnkronos) – Nel segmento degli attrezzi a batteria, Stiga ha costruito negli ultimi anni una reputazione solida, puntando su soluzioni che riescono con efficacia a coniugare potenza, autonomia e rispetto dell’ambiente. Due dei modelli più diffusi nel catalogo della casa svedese, il BC 700e e il GT 300e, rappresentano bene la varietà di approccio che il brand propone agli utenti. Stesso DNA “green”, ma due anime profondamente diverse: decespugliatore professionale e multifunzione il primo, tagliabordi leggero e immediato il secondo. In questa doppia recensione comparativa, l'obiettivo è quello di scoprire punti di forza e caratteristiche specifiche di utilizzo dei due prodotti per la manutenzione del giardino. 
BC 700e: il decespugliatore che unisce forza e precisione
 
Il BC 700e nasce sulla piattaforma ePower a 48 V e monta un motore brushless da 500 Watt, offrendo potenza costante e una maggiore efficienza energetica. Il decespugliatore arriva in confezione con albero diviso in due sezioni, impugnatura ad anello da fissare, protezione di taglio e dotazione di testine (Tap&Go e lama 3T). Il montaggio è abbastanza intuitivo: basta accoppiare le due sezioni del tubo, serrare le viti già preallineate e fissare la protezione. L’impugnatura loop è regolabile in altezza e inclinazione, e richiede un paio di minuti per trovare la posizione ideale.  L’operazione più “tecnica”, per arrivare ad utilizzare lo Stiga BC 700e, riguarda l’installazione della lama a tre denti, che richiede la chiave in dotazione e un minimo di attenzione alla corretta posizione del distanziale. Nel complesso, in 15–20 minuti il decespugliatore è pronto, senza necessità di attrezzi particolari oltre a quelli già forniti.  Il decespugliatore da 48 V nasce per affrontare lavori mediamente impegnativi, ed è progettato per essere usato con le batterie ePower da 4,0 Ah (compatibili anche altri amperaggi della gamma STIGA). Con questa configurazione si arriva a circa 50–60 minuti di lavoro continuo con testina a filo, un valore che può ridursi se si utilizza la lama a tre denti su erba alta o rovi, poiché naturalmente lo sforzo richiesto al motore aumenta. L’aspetto positivo è la costanza di erogazione: il brushless da 500 W mantiene prestazioni uniformi fino alla scarica completa, evitando cali improvvisi di potenza. Per chi ha aree molto estese, la strategia migliore è dotarsi di una seconda batteria, così da coprire agevolmente anche sessioni più lunghe e giardini più "impegnativi". 
Il BC 700e con motore brushless è progettato per contenere vibrazioni e rumore, specialmente rispetto a un analogo modello a scoppio. In condizioni normali di utilizzo, la rumorosità percepita si attesta attorno ai 94–96 dB(A), un valore tipico per la categoria. Non siamo di fronte a un attrezzo “silenzioso” in senso stretto, ma la differenza rispetto a un decespugliatore tradizionale è evidente: il tono del motore è più “pulito”, senza scoppiettii, e l’assenza di emissioni gassose aumenta il comfort complessivo. L’uso di cuffie o inserti auricolari resta consigliato, soprattutto per sessioni lunghe, ma l’esperienza acustica è sensibilmente meno invasiva.   Il dispositivo Stiga è uno strumento pensato per lavori di una certa intensità, e lo si percepisce nell’impostazione ergonomica. L’impugnatura ad anello regolabile permette di personalizzare la presa e di lavorare con buona precisione attorno a ostacoli, piante e recinzioni. Il peso (circa 4,5 kg senza batteria) è ben distribuito e può essere scaricato sulla spalla grazie alla bretella in dotazione: un dettaglio che fa la differenza nelle sessioni più lunghe. L’asta solida trasmette stabilità, e la doppia possibilità di taglio (filo o lama) conferisce al BC 700e un carattere polivalente. È meno “snello” del GT 300e, ma offre un senso di controllo sicuro anche su terreni irregolari. Il BC 700e è dunque l’attrezzo per chi vuole un compagno versatile, capace di muoversi in giardini complessi con ostacoli, siepi e piante ornamentali, senza rinunciare a spingersi anche oltre il semplice “taglio di rifinitura”. Autonomia, ergonomia e solidità lo rendono adatto sia agli appassionati esigenti sia a chi svolge manutenzione frequente di aree verdi di dimensioni medio-grandi. 
GT 300e: il rifinitore quotidiano
 
Il GT 300e, invece, si colloca in un segmento differente. Parliamo di un tagliabordi leggero da 40 V, ottenuti grazie al sistema a doppia batteria da 20 V. Con un peso che scende sotto i 3 kg senza batterie, asta telescopica, testina a filo da 30 cm e funzione di rotazione della testa per il taglio verticale, questo modello punta tutto sulla comodità d’uso e sulla rapidità di intervento.  Il tagliabordi si distingue per un montaggio ancora più rapido e semplificato. Il tubo telescopico si regola con un sistema a scatto, la protezione in plastica si avvita con una singola vite e l’impugnatura ad anello si blocca senza difficoltà. La testina è già montata e il filo è pre-caricato: non serve alcuna operazione complessa. Il plus del supporto a parete/ricarica lo rende quasi un “plug & play” del giardinaggio: basta collegarlo, appenderlo e il GT 300e è sempre pronto. In meno di 10 minuti dall’apertura della scatola è operativo. 
Il GT 300e lavora con due batterie ePower da 20 V inserite in parallelo. L’autonomia media, con le batterie standard da 2,0 Ah in dotazione nei kit più comuni, si aggira sui 35–45 minuti di uso reale: più che sufficienti per rifinire vialetti, bordi e aiuole di un giardino domestico di piccole o medie dimensioni. La richiesta energetica è inferiore rispetto a un decespugliatore, quindi i consumi restano contenuti. In più, il sistema di ricarica a parete consente di riporre e ricaricare le batterie in un unico gesto, garantendo di avere sempre lo strumento pronto. Per chi desidera coprire aree più grandi, sono disponibili batterie da 4,0 Ah, che possono quasi raddoppiare i tempi di lavoro.  Per potenza e dimensioni ridotte, il dispositivo Stiga si colloca su una soglia acustica inferiore: siamo attorno agli 88–90 dB(A). Il rumore prodotto è meno intenso e meno penetrante, adatto anche a contesti domestici o condominiali, dove l’impatto sonoro può fare la differenza. L’assenza di vibrazioni marcate e il peso ridotto rendono l’esperienza di taglio più “soft”, con un livello di comfort che consente di lavorare anche senza protezioni acustiche, sebbene l’uso rimanga raccomandato in ottica di sicurezza. ll GT 300e si muove su un registro completamente diverso. Con meno di 3 kg di peso, asta telescopica regolabile e testina girevole per passare dal taglio orizzontale alla bordatura verticale, il GT 300e si distingue per maneggevolezza e facilità di utilizzo. È l’attrezzo che si impugna e si utilizza senza troppa preparazione, ideale anche per chi non ha grande esperienza. La leggerezza riduce lo sforzo fisico e rende agevoli i movimenti di polso, anche durante lavori di rifinitura dettagliata lungo vialetti o aiuole. Non richiede bretelle né supporti aggiuntivi: è concepito per la massima semplicità. 
Pensato per giardini domestici e lavori di finitura, il GT 300e si dimostra ideale quando l’obiettivo è rifinire bordi, vialetti e aiuole senza fatica, con un design intuitivo e adatto a ogni tipo di utente. Un plus significativo è la base di ricarica a parete, che diventa anche sistema di stoccaggio ordinato, garantendo di avere lo strumento sempre pronto.  In definitiva, BC 700e e GT 300e non si escludono: si completano. Il primo presidia i lavori “strutturali” — sfalcio impegnativo, erba alta, rovi, aree ampie o irregolari — garantendo potenza, stabilità e continuità d’erogazione. Il secondo “cuce” i dettagli: bordature rapide, vialetti, rifiniture attorno ad aiuole e arredi, dove leggerezza e immediatezza fanno la differenza. In un ciclo di manutenzione ben organizzato, GT 300e diventa il gesto settimanale (pochi minuti, zero fatica), mentre BC 700e è l’intervento periodico che ristabilisce l’ordine quando la vegetazione cresce o il terreno chiede decisione. La complementarità è soprattutto operativa: pur nascendo entrambi nell’ecosistema Stiga, lavorano su piattaforme di tensione diverse e rispondono a bisogni differenti. Guardando al risultato, però, il vantaggio è unico: meno tempo perso, più qualità di taglio, minore stress fisico e una manutenzione del verde più fluida e prevedibile. Per chi gestisce un giardino domestico evoluto (o piccoli spazi professionali), l’accoppiata offre un set completo: velocità e precisione dove serve, forza e autonomia quando serve. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Riforma Professioni Sanitarie. Fmt: “Un grande passo avanti. Ora il Parlamento faccia presto”

La Federazione dei Medici Territoriali (Fmt) giudica positivamente il ddl approvato il 4 settembre che riformanle professioni sanitarie. La riforma introduce tutele legali per i medici di famiglia e valorizza la loro formazione come vera specializzazione. Per Fmt è un passo avanti necessario per rafforzare la sanità pubblica.

Positiva la valutazione di Federazione dei Medici Territoriali – Fmt sul disegno di legge – delega che riforma le professioni sanitarie approvato lo scorso 4 settembre dal Consiglio dei Ministri.

Il provvedimento interviene sulla responsabilità professionale e sulla specializzazione per i medici di medicina generale (di famiglia).

Il commento di Francesco Esposito segretario nazionale di Federazione dei Medici Territoriali – FMT: “Un grande passo avanti su responsabilità professionale e specializzazione per i medici di famiglia. Arriviamo con ritardo, ma questa riforma è una prima risposta alla grave crisi che attanaglia la sanità pubblica”.

“Da un lato – ribadisce – è urgente ridare speranza e forza a un settore come quello della medicina di medicina generale e di famiglia, prima linea dell’assistenza primaria e del territorio, che vede un crollo di vocazione del personale medico a causa di un sistema formativo regionale imperfetto: senza tutele e lontano dai canoni europei e con delle borse che sono economicamente molto più basse delle altre specializzazioni mediche. Una ingiustizia da sanare e che questo ddl delega corregge. “Dall’altro – continua – finalmente si prova a restituire fiducia a una professione falcidiata da denunce e processi ingiusti che condizionano pesantemente la vita dei medici e che finiscono quasi sempre in nulla, il 97% finisce dei procedimenti penali finiscono con archiviazione o assoluzione.

Un fenomeno che oltretutto incide negativamente nell’erogazione dei servizi ai cittadini e al dilagare nei nostri ambulatori, ospedali e pronto soccorso della costosa (per il Ssn) medicina difensiva”.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Ddl delega che aspettavamo e da noi proposto da tempo,per il riordino delle professioni sanitarie.

Il segretario regionale FMT Molise La Vecchia parla di “passo necessario e fondamentale” per affrontare la crisi del Ssn, con misure per “arginare la carenza di personale” e valorizzare il lavoro pubblico. “Bene il Governo – conclude Esposito – ora però maggioranza e opposizione, in Parlamento, nel restante iter facciano presto. La sanità pubblica, i medici, i cittadini hanno bisogno urgente di questa riforma.

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