venerdì, Settembre 19, 2025
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Robert Redford, la foto con Gianni Minà e Fidel Castro: la storia

(Adnkronos) –
Robert Redford e Gianni Minà, in compagnia di Fidel Castro. Sulla pagina facebook del giornalista scomparso il 27 marzo 2023, nella giornata della morte dell'attore viene pubblicata una foto che documenta un momento speciale. "Robert Redford, nei primi anni del Duemila, acquistò i diritti cinematografici 'Notas de viale' che Minà aveva acquisito anni prima da Aleida, la moglie di Ernesto Che Guevara, per produrre il film 'I diari della motocicletta' con la regia di Walter Salles. Era un piccolissimo diario che la Feltrinelli, in Italia, editò con il nome di 'Latinoamericana' e narra del secondo viaggio di un giovane Ernesto Guevara, molto prima di diventare il mitico Che", si legge nel post.   "In quel percorso fatto con il suo amico Alberto Granado su una vecchia motocicletta Norton, Ernesto toccò con le sue mani la miseria del continente latinoamericano e ne prese coscienza. La gestazione del film durò ben otto anni e Minà ne trasse un documentario "In viaggio con il Che" che raccontava sia la storia del giovane Che prima di diventare Che, ma soprattutto il dietro le quinte del film", prosegue il post. "Lungo tutti quegli anni nacque un'amicizia e una stima tra Redford, Minà, Salles e Ettore Scola, che collaborò alla sceneggiatura. In archivio digitale Fondazione Gianni Minà è presente il documentario 'In viaggio con il Che'". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Assolavoro: in 1° sem. 2025 boom assunti a tempo indeterminato da agenzie per il lavoro

(Adnkronos) – Complessivamente nei primi 6 mesi del 2025 il mercato del lavoro in somministrazione ha fatto registrare un boom degli occupati a tempo indeterminato, che superano 149mila unità segnando un +5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024. A certificarlo, con Adnkronos/Labitalia, Assolavoro, l'associazione nazionale di categoria delle agenzie per il lavoro, che analizza l'andamento del comparto. Secondo l'analisi, il primo semestre 2025 ha registrato un leggero calo degli occupati totali e delle ore lavorate rispetto all’analogo periodo del 2024. Il numero medio mensile degli occupati in somministrazione pari a poco meno di 464mila unità è sceso infatti del 2,1%, rispetto all’analogo periodo del 2024 quando il volume medio di occupati era pari a 473mila. Nel settore della somministrazione di lavoro, il monte retributivo, ovvero il volume totale alimentato da tutti i contratti in somministrazione è risultato in crescita, sia pure molto lieve (+0,2%). L’andamento della somministrazione nel primo semestre 2025 è simile a quello registrato nel mercato del lavoro nel suo complesso rispetto al quale gli occupati mensili medi alle dipendenze con contratto tempo indeterminato sono passati da 15 milioni 945mila del primo semestre 2024 a 16miloni 391 mila nello stesso periodo del 2025 con una crescita del 2,8%. All’opposto i dipendenti con contratto a termine sono scesi da 2milioni 838mila a 2milioni 619mila con un calo pari al 7,7%. Per quanto riguarda il numero di occupati tramite agenzia anche nel primo semestre 2025, spiegano da Assolavoro, la somministrazione ha continuato a registrare due andamenti opposti nelle due componenti a tempo determinato e a tempo indeterminato: da un lato una decisa contrazione degli occupati in somministrazione con contratti a tempo determinato (-5,3%) che sono scesi come dato mensile medio a poco meno di 315mila rispetto ai 332mila dello stesso periodo dell’anno precedente e all’opposto, appunto, una crescita netta degli occupati con contratto a tempo indeterminato che superano 149mila unità segnando un + 5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024.  Anche il monte ore lavorate e il volume di retribuzioni complessive dei contratti hanno seguito le stesse dinamiche con valori in crescita tra gli occupati a tempo indeterminato e andamenti in diminuzione tra gli occupati a tempo determinato. La crescita decisa degli occupati in somministrazione con contratto a tempo indeterminato nel periodo è riuscita a garantire il leggero incremento del monte salariale totale della somministrazione per effetto non solo del mero dato occupazionale ma anche per le retribuzioni mediamente più alte che si osservano in questo gruppo più qualificato di occupati in somministrazione. E secondo Francesco Baroni, presidente di Assolavoro "una lettura di questi dati, scevra da pregiudizi di sorta, evidenzia una volta di più il percorso di ulteriore e progressiva qualificazione del lavoro tramite le Agenzie. Alla riduzione dei dipendenti in somministrazione a tempo determinato corrisponde un continuo aumento di quelli da noi assunti con un contratto stabile. Si tratta di lavoratori che hanno la retribuzione e i diritti tipici del lavoro dipendente e livelli di soddisfazione non inferiori rispetto ai colleghi assunti stabilmente direttamente dalle aziende", sottolinea.  "Lo staff leasing che taluni tendono a demonizzare rappresenta, invece, un istituto che risponde efficacemente alle esigenze di stabilità del lavoratore e di organizzazione interna dell’azienda. Chi confonde questo con le situazioni di sottotutela più diffuse, dalle finte partite iva alle cooperative spurie, dalle reti di impresa costituite solo per abbattere i costi del lavoro a tutte le forme di lavoro irregolare o addirittura in nero, è poco informato o in malafede", conclude.  —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Arca Fondi e Itinerari Previdenziali disegnano il futuro dei fondi pensione

(Adnkronos) – Quali interventi sono necessari per sviluppare la Previdenza complementare a beneficio dei lavoratori, delle imprese e dell’economia reale italiana? Su questo interrogativo si è incentrato il convegno di oggi, 'Proposte per lo sviluppo dei fondi pensione: più adesioni nelle micro e piccole imprese e più capitali in economia reale', promosso da Arca Fondi Sgr e da Itinerari Previdenziali. All’evento, ospitato presso la Camera dei Deputati, sono intervenuti Alberto Brambilla (presidente Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali), Ugo Loeser (amministratore delegato Arca Fondi Sgr), Mario Pepe (presidente Covip), insieme a esponenti di primo piano delle istituzioni: Claudio Durigon (sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Antonio Misiani (vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato) e Marco Osnato (presidente della commissione Finanze della Camera).  L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto sulla necessità di rilanciare la previdenza complementare come pilastro del welfare italiano e come leva strategica per lo sviluppo economico del Paese. 105 miliardi sottratti all’economia reale e 11 milioni di esclusi 'di fatto'. Le analisi presentate hanno evidenziato come le modifiche introdotte dalla Legge 296/2006 al D.Lgs. 252/2005 abbiano compromesso la piena attuazione della riforma previdenziale. Da un lato l’obbligo di destinare il tfr delle imprese con più di 49 dipendenti al Fondo di Tesoreria Inps, risulta aver sottratto oltre 105 miliardi di euro all’economia reale, dirottandoli verso il finanziamento della spesa corrente dello Stato. Dall’altro, l’abolizione del Fondo di garanzia per le pmi appare un’esclusione di fatto dalla previdenza complementare dei lavoratori dipendenti delle piccole e medie imprese (circa 11 milioni di persone, il 60% dei lavoratori dipendenti); i dati mostrano infatti tassi di adesione inferiori al 10%, contro il 70-80% riscontrabile per i lavoratori delle grandi imprese. Durante il convegno sono state presentate una serie di misure concrete, finalizzate a rilanciare l’efficacia della previdenza complementare e a massimizzarne l’impatto positivo sull’economia nazionale. Reintroduzione del Fondo di garanzia per le pmi, per supportare finanziariamente le micro e piccole imprese nel trasferimento del tfr ai fondi pensione, attraverso l’accesso a credito agevolato; rilancio dei semestri di silenzio assenso utilizzando la formula dell’iscrizione automatica a un fondo pensione, con facoltà di recesso (opt-out); modifica delle scelte di default, passando da un sistema che privilegia i comparti Garantiti ad un modello basato sulle logiche del life-cycle; aumento della soglia investibile in economia reale fino al 25% del patrimonio dei fondi pensione, superando l’attuale limite del 10% previsto per gli investimenti qualificati; revisione della fiscalità, riportando l’imposizione sui rendimenti dei fondi pensione all’aliquota dell’11% e applicandola al momento della prestazione; riforma del sistema delle rendite: introducendo soluzioni flessibili e reversibili, che consentano ai lavoratori di mantenere la titolarità del proprio patrimonio e di trasferirlo agli eredi in caso di premorienza.  Nel corso del dibattito, sono emerse posizioni convergenti sull’urgenza di intervenire per correggere le distorsioni normative e rilanciare il ruolo strategico della previdenza complementare, in particolare per i lavoratori delle micro e piccole imprese. "Serve un cambio di passo deciso – ha affermato Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi Sgr – eccorre superare gli ostacoli normativi che oggi bloccano le adesioni e limitano il contributo dei fondi pensione all’economia reale. Il Paese necessita di un sistema previdenziale che contribuisca in maniera significativa alla crescita economica e assicuri agli aderenti rendimenti elevati, a garanzia del mantenimento di un adeguato tenore di vita futuro". Alberto Brambilla, presidente del Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, ha sottolineato che “ancora di più in un Paese come l’Italia, alle prese con un’importante transizione demografica e un debito pubblico da oltre 3.000 miliardi che non consentirà in futuro di incrementare ulteriormente la già generosa spesa per il welfare, la crescita della previdenza complementare è essenziale. Ma per incentivare sia un aumento del numero di iscritti sia lo sviluppo patrimoniale dei fondi pensione (con una percentuale dell’11,7%, l’Italia si posiziona oggi al 27esimo posto tra i Paesi di area Ocse per rapporto tra patrimonio dei fondi pensione e Pil), occorrono lungimiranza e coraggio. Come quello necessario a intervenire sulla normativa, oggi poco favorevole alle adesioni soprattutto tra le fila delle pmi e agli investimenti in economia reale, oltre che penalizzante sul versante della tassazione”.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Fvg Via dei Sapori lancia Corso di formazione per ristorazione all’Its Academy Udine

(Adnkronos) – Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è un affiatatissimo gruppo composto da 25 ristoratori che – dal mare Adriatico alle Alpi – sono portabandiera delle molteplici anime della cucina regionale, pensata e rielaborata da ciascuno secondo il proprio personalissimo percorso di ricerca; 24 tra vignaioli e distillatori e 16 artigiani del gusto a cui si affiancano 8 partner tecnici. E da 25 anni raccontano insieme la storia della loro terra attraverso la cucina, i suoi vini, i suoi prodotti, formando un’unione che dura nel tempo e si proietta verso il futuro. Ieri, 15 settembre, hanno festeggiato questo importante traguardo con una celebrazione ospitata nelle sale della Fondazione Friuli di Udine, nel corso della quale hanno presentato un video e un magazine che raccontano in maniera agile e attraente la loro storia. “L’augurio che ci facciamo celebrando i nostri 25 anni – ha detto il presidente del Consorzio, Walter Filiputti – non è tanto di realizzare i nostri sogni, quanto di continuare a sognare”.  La celebrazione dei 25 anni è stata l’occasione per tracciare il bilancio del percorso fatto finora (che è stato raccontato in un video ed è stato raccolto in un magazine che racconta in maniera agile e attraente la loro storia), ma soprattutto per gettare un ponte verso il futuro perché, come ha detto Walter Filiputti dando il benvenuto al folto pubblico, “il nostro impegno è stato, e sarà sempre, quello di dare alla tradizione un futuro, facendolo evolvere ma mantenendo ben salde le radici”. E nel futuro un posto importante spetta alla formazione. Fvg Via dei Sapori ha sempre creduto nell’importanza di preparare nuove generazioni di ristoratori, pronti a raccogliere il testimone e portare avanti il lavoro svolto fino ad oggi, e nell’impegno per scongiurare la perdita di fascino di questo mestiere che potrebbe minare alla base la sua crescita. La formazione, che ha rappresentato per il Consorzio un punto fermo, con esperienze e percorsi formativi in Italia e all’estero, è fra gli impegni prioritari dell’immediato futuro.  “Agli inizi del 2025 chiedemmo un incontro con l’Istituto Tecnologico Superiore (ItsS) Academy Udine (presidente Paola Perabò e direttrice Ester Iannis) per offrire la nostra collaborazione, che venne accettata – ha annunciato Walter Filiputti – e ora siamo felici di annunciare che il Corso di formazione superiore per la ristorazione partirà con l'anno 2026/2027. Non potevamo immaginare compleanno migliore. È proprio vero che i sogni non svaniscono finché le persone non li abbandonano”. Antesignani dell’equazione Cucina+Vino+Prodotti+Cultura = Turismo (che allora non era assolutamente scontata) e del format delle Cene spettacolo in location di particolare suggestione di cui sono attori tutti gli associati, in questi 25 anni hanno inanellato numeri da record: circa un milione di assaggi serviti all'insegna dell'eccellenza e della valorizzazione del territorio, 185 eventi in 83 località di tutto il mondo (111 in Friuli, 22 in Italia, 47 all’estero) in cui sono state promosse la cultura e l'enogastronomia del Friuli Venezia Giulia, oltre 2.000 ricette create per deliziare il pubblico con piatti unici che hanno raccontato in modo inedito la storia culinaria regionale, più di 35.000 bottiglie stappate durante gli eventi, 1.383 le volte in cui vignaioli, artigiani del gusto e partner sono apparsi nei menù rendendo ogni esperienza irripetibile. Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è stato anche oggetto di un Caso di studio della Sda Bocconi, che ha individuato fra le chiavi del suo successo il fatto che, fin dall’inizio, ha lavorato con lo sguardo rivolto al territorio di appartenenza, impegnandosi per promuoverlo ed innalzare sempre di più il livello della sua offerta enogastronomica, puntando su un effetto traino. Il risultato più importante che è stato raggiunto? Secondo lo studio, “è probabilmente il cambiamento più profondo e difficile, che riguarda la mentalità, lo spirito dei partecipanti al Consorzio e la capacità di mettersi insieme”.  Tutto è nato il 12 settembre 2000, una data che avrebbe segnato una svolta per la ristorazione del Friuli Venezia Giulia. Aldo Morassutti della trattoria Da Toni a Gradiscutta, riunì al ristorante Là di Moret una decina di colleghi, mossi da una visione comune: promuovere e valorizzare la gastronomia locale. Invitò Walter Filiputti, esperto di enogastronomia e marketing, a presentare un programma. Quel giorno non solo nacque l’idea del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, ma venne posta la prima pietra di un progetto che avrebbe contribuito a collocare la ristorazione di qualità nel sistema di promozione del turismo.  Le esigenze che spinsero alla creazione del Consorzio erano semplici, ma fondamentali: la necessità di dare una voce forte e unitaria alla ristorazione regionale creando una piattaforma per lanciare le eccellenze locali e di fare squadra. L’intuizione guardava oltre, al bene del territorio, con la consapevolezza fosse il vero tesoro comune da difendere e valorizzare. La Carta di fondazione del Consorzio, sottoscritta da 20 ristoranti, sanciva l’impegno a superare le individualità e lavorare, allo stesso tempo, per il bene collettivo. La componente territoriale fu il motore del successo del progetto, trasformando il panorama enogastronomico in un pilastro strategico per il turismo regionale, e aprendo le porte alla collaborazione con le Istituzioni locali, come la Camera di Commercio di Udine e di Pordenone-Udine, Promoturismo e i Comuni. L’aspetto culturale faceva parte dei programmi.  Nel 2003, il Consorzio edita il suo primo libro, 'Friuli Via dei Sapori' tradotto in 6 lingue. Nel 2011 ecco 'I Solisti del Gusto' attraverso una narrazione che intreccia sapori e cultura dell’intera regione (in 3 lingue). A queste pubblicazioni si sono aggiunte 9 'Monografie golose' (tiratura di 20.000 copie) che sono state omaggiate ai clienti dei ristoranti, contribuendo a una diffusione capillare della conoscenza del territorio.  “In questi 25 anni – ha dichiarato il presidente della Fondazione Friuli, Bruno Malattia – il Consorzio Via dei Sapori ha accompagnato, e spesso guidato, un’evoluzione della ristorazione. Ha insegnato a imprenditori per natura individualisti che superare la rivalità e collaborare porta benefici a tutti: da soli si va più veloci, ma insieme più lontano. Il Consorzio ha inoltre fatto capire che un’offerta vincente unisce cucina, vini e prodotti del territorio in un mix capace di creare interesse turistico a vantaggio di molte attività della regione. Thomas Stearns Eliot, in un suo famoso saggio, osservava che un segno della decadenza culturale in Gran Bretagna era l’indifferenza nell’arte di preparare i cibi, ricordando come la cultura sia ciò che rende la vita degna di essere vissuta. In questa prospettiva, il Consorzio ha favorito anche un’evoluzione culturale attraverso la formazione a tutti i livelli, in cucina, in sala e in ogni mansione, valorizzando le esperienze più innovative e creando una continua contaminazione di idee. I risultati ottenuti non sono quindi solo imprenditoriali, già motivo di merito, ma anche culturali, rappresentando un esempio che dovrebbe ispirare riflessioni anche in altri settori di quella che tradizionalmente viene ritenuta cultura”. “In 25 anni di attività, Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori si è affermato come straordinario biglietto da visita della regione, esempio unico di lavoro di squadra nel settore della ristorazione e dell’ospitalità. Chef, vignaioli, artigiani e produttori hanno unito le forze per raccontare, attraverso piatti iconici e sapori autentici, un Fvg capace di coniugare tradizione e apertura internazionale, promuovendo un turismo lento e consapevole. Oggi più che mai, questa storia ci ricorda l’importanza dell’alta formazione professionale per i nostri giovani: nella ristorazione, nell’accoglienza, nell’ospitalità, servono mani e menti preparate, capaci di conoscere le radici della nostra cucina per innovare con rispetto e creatività", ha affermato il presidente della Camera di commercio di Pordenone-Udine, Giovanni Da Pozzo. "Su questa formazione – ha proseguito – la Camera di commercio porta avanti da tempo il suo impegno e ha nel Consorzio un esempio e un punto di riferimento di altissima qualificazione. Via dei Sapori non è solo esperienza enogastronomica, ma dimostrazione di come cultura, impresa e territorio possano intrecciarsi per costruire un futuro attrattivo. Lo abbiamo sempre saputo, costruendo innumerevoli percorsi di promozione del Fvg in Italia e all’estero, portando con noi Via dei Sapori in accompagnamento ai rappresentanti delle imprese di tutta l’economia. Auguro il miglior 25esimo compleanno a questo Consorzio unico, portabandiera di tutta l’economia, con cui è sempre e sarà sempre un piacere collaborare”. “Quella di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori – ha osservato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini – è una storia di visione imprenditoriale. Oggi l’enogastronomia è uno dei principali canali di promozione della nostra Regione a livello nazionale e il primo fattore di interesse per i turisti stranieri e tutto questo lo dobbiamo anche e soprattutto alla felice intuizione di Walter Filiputti e di quei ristoratori lungimiranti che 25 anni fa diedero inizio alla storia del Consorzio. Il segreto della Via dei Sapori risiede nella capacità di fare sistema: una squadra di campioni al servizio di un progetto collettivo. Questo saper fare squadra ha generato nel tempo preziosi frutti, collocando di fatto la ristorazione di qualità al vertice del sistema di promozione del turismo regionale. Ecco perché oggi, in occasione di questa importante ricorrenza, desidero rivolgere a nome dell’amministrazione regionale un sentito ringraziamento al Consorzio, al suo direttivo e a tutti i ristoratori e gli operatori del settore che sono impegnati nella valorizzazione del nostro territorio”. E che la ristorazione di qualità sia un importante driver per la promozione dei territori e del turismo lo ha ribadito nel suo intervento Magda Antonioli, docente dell'Università Bocconi e presidente dell'Osservatorio Nazionale del Turismo, che ha fatto un’analisi di marketing a livello aziendale e territoriale allo stesso tempo, per condividere valori e cultura di un patrimonio di eccellenza da proteggere e valorizzare. “Leggere le sfide di oggi per capire il domani”: su questo leitmotiv, il suo intervento si è concentrato sulle tematiche inerenti i nuovi trend della ristorazione e le tendenze del comparto dell’enogastronomia. Ne ha evidenziato i cambiamenti in atto, i valori di un turista, sempre più ibridi (quali lifestyle, identità, contaminazione, aspetti sociali e ambientali, salutistici, etc.). “La lettura con al centro il territorio, le sue tipicità e tradizioni, la qualità e la maestria degli attori a partire da chef e vignaioli – ha ribadito – conduce alla conclusione che l’approccio vincente è quello di filiera, dove essenziali risultano anche i valori sociali, le competenze e la risorsa umana, vero collante per fare rete”. E proprio guardando al futuro, la celebrazione si è conclusa con l’annuncio da parte di Walter Filiputti e della presidente dell’Its Paola Perabò dell’avvio del Corso di formazione superiore per la ristorazione nell'anno accademico 2026/2027. Prima del loro intervento, è stata annunciata anche una colta e raffinata iniziativa da parte di Angelo Floramo e della direttrice della Guarneriana Sabina Francescatto: i 25 chef di Fvg Via dei Sapori saranno chiamati a far rivivere in chiave moderna il gusto e il sapore delle ricette tramandate dal manoscritto guarneriano 'Liber Dietarum Universalium' di Isaac Iudaeus (sec. XII), mixando insieme innovazione e sapienza antica.  —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Cose umane: Antonio Pascale inaugura la seconda parte di Ti racconto un libro

Un viaggio tra memoria, affetti e trasformazioni sociali. Antonio Pascale torna a Campobasso con il suo ultimo romanzo Cose umane, che presenterà in occasione dell’inaugurazione della seconda parte di Ti racconto un libro 2025 – il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione promosso e realizzato dal Comune di Campobasso e dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di
Brunella Santoli e il patrocinio della Provincia di Campobasso e della Camera di Commercio del Molise.

In un’Italia che cambia volto, dalle strade assolate e deserte di Caserta d’agosto al Paese dell’abbondanza da show televisivo, Pascale intreccia storie personali e collettive, memorie familiari e riflessioni sociali. Con il suo stile inconfondibile, capace di mescolare ironia, malinconia e lucidità, ci conduce in un racconto che parla di genitori che invecchiano, amori che resistono o si consumano, e viaggi che diventano occasione di riscoperta.

Un’occasione speciale per ascoltare dal vivo la voce di uno scrittore capace di dare forma narrativa alla complessità della nostra epoca, con un linguaggio che affonda nelle radici dell’esperienza e restituisce umanità alle storie di ogni giorno.

Napoletano di nascita, casertano d’adozione e romano per lavoro, Pascale è scrittore, saggista, autore teatrale e televisivo, e ispettore presso il Masaf. Ha pubblicato numerosi libri di successo – tra cui La manutenzione degli affetti, Le attenuanti e le aggravanti sentimentali, La foglia di fico (finalista Premio Campiello 2022) – e collabora con diverse testate, tra cui Il Mattino, Il Foglio, le Scienze e Il Post, dove cura un blog di divulgazione.

L’incontro con l’autore è in programma martedì 16 settembre alle ore 18.30, nel Circolo Sannitico di Campobasso.

Il prossimo appuntamento di Ti racconto un libro è in programma lunedì 29 settembre, alle ore 18.30, nel Circolo Sannitico di Campobasso con Romana Petri per la presentazione del suo La ragazza di Savannah, in cui racconta la storia di Flannery O’Connor, una delle voci più potenti della letteratura del Novecento, una figura complessa, segnata da una profonda solitudine e da una lotta costante con la malattia,
ma anche da un’incredibile determinazione a vivere e scrivere nonostante tutto.

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Un secolo di Marc Verstraete: il Neuromed ricorda il pioniere della trombolisi

L’Auditorium del Neuromed, intitolato a Marc Verstraete, ha ospitato una giornata di celebrazione nel centenario della nascita del grande scienziato belga, pioniere degli studi sull’emostasi e protagonista della scoperta del tissue plasminogen activator (tPA), il farmaco che ha cambiato per sempre il trattamento precoce dell’ictus ischemico acuto.

Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS di Pozzilli, e Maria Benedetta Donati, Responsabile del Neuromed Biobanking Centre, sono stati tra gli allievi italiani che negli anni Sessanta hanno iniziato il loro percorso di ricerca proprio sotto la guida di Verstraete a Lovanio. “Dopo 58 anni dal nostro arrivo all’Università Cattolica di Lovanio – ha ricordato de Gaetano – ritroviamo in questo evento non solo colleghi e amici, ma la testimonianza di quanto la scienza sappia essere un veicolo di pace e collaborazione internazionale. L’avventura del tPA, nata quasi
per caso in un laboratorio, è diventata un pilastro della medicina moderna, capace di salvare milioni di vite”.

Nella Marc Verstraete Centennial Lecture, Roger Lijnen (KU Leuven) ha sottolineato come la differenza decisiva rispetto alla precedente streptochinasi sia stata la specificità del tPA, capace di agire direttamente sul trombo riducendo il rischio di emorragie: “La lezione che Verstraete ci ha lasciato – ha detto – è che la natura aveva già creato un farmaco quasi perfetto. Il nostro compito è imparare dai meccanismi endogeni del corpo umano per sviluppare le migliori terapie. Il tPA è un enzima che si trova naturalmente nel nostro organismo, capace di sciogliere i coaguli senza alterare in modo significativo gli altri processi della coagulazione. Cercare di migliorarlo si è rivelato quasi impossibile, proprio perché era già il risultato di un equilibrio raffinato costruito dall’evoluzione. Per questo la ricerca futura non può che guardare ai sistemi che abbiamo dentro di noi, studiarli e comprenderli a fondo: è da lì che possono nascere le cure più efficaci e sicure”.

Jos Vermylen (KU Leuven) ha riportato i ricordi dei primi esperimenti negli anni Cinquanta, quando con Verstraete e pochi altri studenti mosse i primi passi la trombolisi clinica: “Eravamo studenti entusiasti, consapevoli che stavamo vivendo la nascita di una nuova era nella medicina. La sua eredità è stata l’entusiasmo e il coraggio di incoraggiare i giovani a osare”.

Marc Hoylaerts (KU Leuven) ha ricordato la forza di una tradizione scientifica che da Verstraete è arrivata fino a oggi: “È stato lui a creare la cultura di un laboratorio capace di ispirare generazioni di ricercatori, aprendo la strada dai primi studi sulla streptochinasi fino al tPA. Un percorso che ha cambiato per sempre la ricerca cardiovascolare”.

A rendere ancora più concreto il legame tra Verstraete e il Neuromed è la sua biblioteca personale, con oltre 2.500 volumi, donata all’Istituto e oggi custodita proprio nell’Auditorium che porta il suo nome.

“Ringrazio il professor de Gaetano per aver scelto Neuromed come sede di questa importante celebrazione – ha dichiarato Gabriele Trombetta, Direttore Generale dell’IRCCS Neuromed –. È per noi motivo di orgoglio ospitare un evento che ricorda non solo la figura di Marc Verstraete, ma anche l’intero gruppo di Lovanio, che con la trombolisi ha dato un contributo straordinario alla ricerca e alla medicina. Una storia di scienza e umanità che ci onora profondamente”.

La giornata si è conclusa con un concerto di musica da camera eseguito da un quartetto dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, in omaggio alla memoria del Professore.

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Cida-Itinerari previdenziali, domani presentazione studio erosione potere d’acquisto delle pensioni

(Adnkronos) – Negli ultimi trent’anni il meccanismo della rivalutazione delle pensioni è stato oggetto di continui interventi legislativi, spesso contraddittori e sempre più penalizzanti per chi ha contribuito di più al sistema.  Su questo tema domani a Roma, in una conferenza stampa presso la sede nazionale Cida in Via Barberini 36 alle 11, Stefano Cuzzilla, presidente Cida, e Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, presentano lo studio sull’erosione del potere d’acquisto e sul futuro del patto sociale, realizzato da Cida e Itinerari previdenziali.  L’indagine mette in luce con dati inediti l’impatto di questa svalutazione strutturale, evidenziandone le conseguenze sul patto sociale e generazionale.  Dai casi pratici con perdite fino a centinaia di migliaia di euro, al paradosso di chi versa di più e riceve meno, fino al confronto con l’Europa dove la rivalutazione è automatica: lo studio fotografa le distorsioni del sistema e i loro effetti sul ceto medio.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Safety Expo-prevenzione incendi, confronto con Corpo nazionale vigili del fuoco

(Adnkronos) – Si apre domani, mercoledì 17 settembre, Safety expo 2025-prevenzione incendi, l’evento di riferimento in Italia per la prevenzione e la sicurezza antincendio. Nei padiglioni della Fiera di Bergamo, la prima giornata della nuova edizione sarà un’occasione di confronto tra professionisti, aziende leader di settore, associazioni e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con l’obiettivo di trasformare la normativa da vincolo burocratico a opportunità sostenibile per costruire sicurezza. Con circa 100 eventi tra convegni tecnici, laboratori pratici, seminari aziendali e corsi di formazione, più di 160 espositori e un’area espositiva di oltre 10.000 mq, Safety Expo 2025 offrirà un programma ricco e articolato.  L’apertura ufficiale avverrà in sala Artemisia, con il primo dei convegni organizzati dalla rivista Antincendio in collaborazione con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e aperto dal capo ingegnere Eros Mannino. Alle 9.45, la sessione mattutina coinvolgerà i professionisti del settore che presenteranno delle proposte per snellire i procedimenti amministrativi e semplificare la sicurezza. Tra gli interventi, l'ingenere Tiziana Petrillo (Cni) illustrerà le proposte di revisione del D.P.R. 151/2011, aggiornando le attività soggette e uniformando la documentazione tra comandi; il geometra Marzia Silvia Ceriotti approfondirà la gestione degli edifici complessi; l’ingegnere Marco Damonte Prioli porterà l’esperienza delle aziende ospedaliere liguri; l’ingegnere Luciano Nigro parlerà del passaggio da un approccio prescrittivo a uno prestazionale, sottolineando il ruolo decisivo della qualifica dei professionisti e la crescente richiesta di competenze specialistiche; l’architetto Filippo Vigato proporrà modelli di governance più snelli e proporzionati ai rischi per le manifestazioni pubbliche. La sessione pomeridiana verrà protagonisti i vigili del fuoco, che presenteranno i principali progetti di semplificazione oggi in corso per rendere più accessibile e innovativa la prevenzione incendi. A dieci anni dall’entrata in vigore del Codice di prevenzione incendi (D.M. 3 agosto 2015), la sessione proporrà un bilancio delle esperienze maturate e delle sfide ancora aperte, con l’obiettivo di capire se è possibile sviluppare strumenti più semplici e immediati a supporto di progettisti e operatori. Tra gli interventi principali: l’ingegnere Adriano De Acutis sulla safety degli eventi che hanno interessato la capitale nel corso degli ultimi mesi; l’ingegnere Andrea Marino sulle Linee guida per la gestione delle folle in caso di incendio; l’ingegnere Roberta Lala sul 'Medio codice', strumento di razionalizzazione delle regole tecniche. Chiusura con uno storytelling sull’11 settembre per coniugare riflessione tecnica ed emotiva. Mercoledì 17 settembre, Safety Expo 2025 offrirà una giornata ricca di convegni specialistici, tra normativa, progettazione e innovazione tecnologica. La mattina si aprirà con un incontro dedicato alle porte tagliafuoco (ore 9.30, sala B), che approfondirà gli aggiornamenti normativi nella protezione passiva, con particolare attenzione al Regolamento UE 2024/3110 sui Prodotti da Costruzione e alla revisione 2023 della norma EN13501-2, evidenziando gli obblighi documentali di interesse per progettisti e direttori dei lavori. Alle 10, il Collegio ingegneri e architetti di Milano propone Take care-ridefinire gli spazi della cura (sala A), un convegno interdisciplinare dedicato alla trasformazione degli ambienti sanitari in luoghi sicuri, inclusivi e terapeutici.  Saranno affrontati temi come design for all, sostenibilità e centralità del paziente, con la sicurezza antincendio interpretata come occasione progettuale. Alle 12.00, la riflessione si sposterà sugli edifici storici, con l’analisi di casi concreti e normative di riferimento, per conciliare la protezione dal rischio incendio con la tutela del patrimonio architettonico e artistico, proponendo soluzioni innovative e praticabili. Il pomeriggio (ore 15.00) vedrà due appuntamenti di grande attualità.  In sala A, Aias e Cfpa-Europe affronteranno la sicurezza antincendio delle facciate, tra lezioni della tragedia della Grenfell Tower e scenari normativi europei, mentre in sala B SFPE Italy, Prevenzioneincenditalia e Ifsn-Italian sprinkler network discuteranno i nuovi rischi legati alle tecnologie emergenti, in particolare batterie ordinarie e agli ioni di litio, analizzandone stoccaggio e mobilità e presentando sistemi di protezione innovativi. Una giornata che unisce aggiornamento normativo, progettazione avanzata e sfide tecnologiche, confermando Safety Expo 2025 come appuntamento chiave per chi opera nel settore della prevenzione incendi. Le aree espositive ospiteranno associazioni e aziende leader di settore che presenteranno soluzioni per protezione passiva, sistemi di spegnimento e rivelazione, sicurezza delle facciate, gestione degli accumuli energetici, mobilità elettrica e digitalizzazione della conformità. I laboratori pratici permetteranno dimostrazioni su presidi antincendio, impianti ad acqua, controllo fumo e calore, gas, aerosol ed impianti elettronici. L’Istituto Informa e le associazioni Aias e Aifos terranno corsi di aggiornamento e best practice sulla gestione del rischio incendio, manutenzione e sicurezza operativa. Safety Expo 2025 si conferma così non soltanto come un evento fieristico, ma come un momento strategico di confronto e innovazione per tutti i professionisti del settore, puntando a rendere la prevenzione incendi un’opportunità concreta e sostenibile. Organizzato da Epc Periodici in collaborazione con Istituto Informa e con il supporto del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, di istituzioni, associazioni e aziende leader del settore, Safety Expo si conferma un appuntamento imprescindibile per tutti gli operatori del mondo antincendio: progettisti, tecnici, manutentori, responsabili aziendali, installatori, decisori pubblici e privati.  —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Antonio Pesaturo nuovo Direttore dell’Igiene degli Alimenti: la nomina ufficiale

L’ASReM ha un nuovo Direttore alla Struttura Complessa di Igiene degli alimenti e della nutrizione: si tratta del dott. Antonio Pesaturo, che oggi ha firmato l’incarico nella sede aziendale di via Petrella. La sua nomina segna un importante tassello nella riorganizzazione interna dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise.

Pesaturo, che aspettava questo riconoscimento da tempo, ha espresso grande soddisfazione e gratitudine per la nomina ricevuta.

“Sono riconoscente a questa Direzione Aziendale e molto felice di poter consolidare questo percorso” – ha commentato il neo Direttore Pesaturo.

Un ruolo fondamentale per la tutela della salute pubblica, di vigilanza sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti alimentari, con la promozione di una corretta nutrizione all’interno della regione.

“Abbiamo riposto grande fiducia in un professionista di spessore riconoscendo in lui le competenze e l’esperienza necessarie per guidare un settore così cruciale” – ha sottolineato il Direttore Generale dell’ASReM, Giovanni Di Santo.

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JungleGift arriva in Italia e il regalo perfetto si sceglie in un click

(Adnkronos) – Regalare qualcosa di speciale non è mai stato così semplice: dopo il successo riscosso in Francia, JungleGift sbarca in Italia con un’idea chiara: cambiare il modo in cui pensiamo e viviamo il regalo, trasformandolo in un’esperienza memorabile da vivere subito. Con un’offerta pensata per ogni persona e occasione, la piattaforma fondata nel 2024 da Paola Pianciola, ex ceo di Smartbox Group, propone un’alternativa ai classici cofanetti o coupon. JungleGift, infatti, mette al centro la qualità dell’esperienza, rendendola facile da scegliere, prenotare e vivere. Nessun passaggio complicato: tutto avviene in modo diretto, sui canali ufficiali dei marchi partner coinvolti. "Per noi – spiega all'Adnkronos/Labitalia Paola Panciola – il concetto di 'su misura' è fondamentale: un regalo ha valore quando riflette i gusti, le passioni e lo stile di vita di chi lo riceve. Con JungleGift vogliamo offrire esperienze flessibili e personalizzabili, in grado di adattarsi a ogni occasione e persona. Non si tratta soltanto di fare un dono, ma di creare un ricordo unico, che nasce dall’incontro tra l’identità del brand e i desideri del consumatore". "Questo servizio – sottolinea – può avere un risvolto positivo anche per riscoprire il made in Italy. Assolutamente sì. JungleGift si fonda sulla collaborazione con partner leader nei propri settori, e in Italia questo significa valorizzare eccellenze locali, dal food & wine all’hospitality, dalla cultura al benessere. Lavorando in white label con i migliori marchi nel mondo del turismo e delle esperienze, offriamo ai consumatori italiani e stranieri la possibilità di vivere il made in Italy autentico, contribuendo a rafforzarne la diffusione e l’apprezzamento sia sul mercato nazionale che internazionale". "Con JungleGift – afferma – vogliamo semplificare il modo in cui le persone scelgono e ricevono i regali, offrendo esperienze facilmente accessibili e prenotabili online in pochi clic. L’obiettivo è proporre un’alternativa concreta ai cofanetti tradizionali, più flessibile e centrata sul valore del tempo condiviso. Per questo motivo lavoriamo con brand selezionati per costruire un’offerta riconoscibile e di qualità".  "Ora – avverte – puntiamo a diventare un punto di riferimento nel gifting esperienziale, espandendo questo modello in nuovi mercati e contesti d’uso". Su JungleGift, l’utente può scegliere tra soggiorni esclusivi, momenti di benessere, concerti intimi, proposte gastronomiche e attività outdoor.  In Italia sono già attive collaborazioni con: TheFork (piattaforma numero uno di prenotazione online di ristoranti con oltre 15.000 locali in Italia, cui accedere tramite Gift Box), All – Accor (il primo network di hotel in Europa con più di 1.500 strutture, esperienze e vantaggi esclusivi in hotel delle diverse catene del gruppo), Boscolo (lo specialista dei week-end in Italia con attività tra cultura e benessere), Fever – Candlelight (la piattaforma leader nell’organizzazione di eventi musicali Candlelight ed esperienze culturali), Wine O’ Clock (la piattaforma di vendita di vini d’eccellenza con consegna a domicilio). Le esperienze prescelte sono attive tutto l’anno, 7 giorni su 7. In caso di credito residuo, il valore del buono può essere utilizzato in più volte. In Italia i cofanetti regalo JungleGift saranno disponibili da settembre 2025 nei negozi LaFeltrinelli, sul sito Amazon e su junglegift.com. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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