(Adnkronos) – Brutte notizie per l'Inter alla vigilia della partita di Champions League contro l'Ajax, ad Amsterdam. in vista della trasferta olandese, la squadra di Cristian Chivu forse dovrà fare a meno del capitano Lautaro Martinez. L'argentino ha saltato l'allenamento di rifinitura ad Appiano Gentile per un problema alla schiena, svolgendo soltanto lavoro in palestra, ma partirà comunque con la squadra per Amsterdam. La curiosità – come racconta un video diffuso dalla Gazzetta dello Sport – è che i compagni di squadra hanno scoperto proprio durante l'allenamento del problema del capitano. Tra questi c'è Thuram, che entra in campo, inizia il riscaldamento, non vede il compagno di reparto e chiede: "Dov'è Lauti?". Intanto, Chivu ha messo in preallarme Bonny, che potrebbe così fare coppia con Thuram al centro dell'attacco nella sfida di Champions League contro gli olandesi. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Depistaggio Cucchi, giudici Appello: “Intento dei carabinieri era restituire una realtà di comodo”
(Adnkronos) – “Nella catena degli accadimenti immediatamente precedenti, concomitanti e immediatamente susseguenti la stesura delle annotazioni incriminate, la sentenza ha accertato come si siano verificate una serie di anomalie che, tutte insieme considerate, hanno dimostrato che l'intento dei carabinieri comandati da Casarsa, che all'interno, all'esterno e verso le altre Istituzioni doveva rispondere dell'operato dell'Arma romana, non è stato quello di trovare ‘la mela marcia’, ossia di approfondire realmente la dinamica degli eventi ma, al contrario, di restituire una realtà di comodo”. E’ quanto scrivono i giudici della seconda sezione della Corte di Appello di Roma nelle motivazioni della sentenza del processo sui depistaggi seguiti al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi, il 31enne romano, arrestato il 15 ottobre del 2009 e deceduto sette giorni dopo all'ospedale Sandro Pertini. Con la sentenza i giudici lo scorso 19 giugno hanno confermato la condanna a un anno e tre mesi per Lorenzo Sabatino, a due anni e mezzo per un altro carabiniere, Luca De Cianni, e riconosciuto l’intervenuta prescrizione per il generale Alessandro Casarsa, per Francesco Cavallo e Luciano Soligo. Assolti invece Massimiliano Colombo Labriola e Tiziano Testarmata, che erano stati condannati in primo grado a un anno e nove mesi. Ridotta invece la pena a 10 mesi per Francesco di Sano. Le accuse contestate nel procedimento, nato dall’inchiesta del pm Giovanni Musarò, a vario titolo e a seconda delle posizioni, vanno dal falso, al favoreggiamento, all’omessa denuncia e calunnia. Una realtà di comodo, scrivono i giudici, “compatibile con quanto era già emerso, che potesse far ricondurre la responsabilità del decesso essenzialmente alle condizioni di Stefano Cucchi in quanto epilettico, tossicodipendente (quando, più probabilmente, era stato tossicodipendente ma non lo era all'attualità), anoressico (quando era solo molto magro), addirittura sieropositivo (dettaglio falso prima riferito e poi subito smentito), per il quale – scrivono i giudici – nessuna anomalia si era verificata durante la detenzione o quanto meno durante la custodia affidata all'Arma”. Per i giudici d’appello “il quadro probatorio ricostruisce dunque una immagine di Casarsa interessato essenzialmente a presentare quella verità di comodo circa le condizioni di salute di Stefano Cucchi che avrebbe orientato gli inquirenti verso soggetti diversi dai Carabinieri (soggetti vittime, dopo Cucchi e la sua famiglia, di tale sviamento), in questo verosimilmente compendiandosi il significato di quelle linee guida o di indirizzo che egli ha ammesso, in sede di esame, avere dato per il lavoro informativo da svolgersi, di fatto eseguito, fino al secondo appunto del 30.10.2009, in modo da restituire l'immagine di uno Stefano Cucchi malato di suo, tossicodipendente, al quale nulla era accaduto durante lo stato di detenzione”. E per quanto riguarda la condotta di Sabatino, si legge nella sentenza “lungi dall'apparire ‘senza movente’ si rivela accomunata alle altre condotte” e “da una medesima volontà: quella, nell'ambito della tragica vicenda occorsa a Stefano Cucchi, di allontanare i sospetti degli organi inquirenti dagli appartenenti all' Arma dei Carabinieri”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Robert Redford, la vita privata segnata da amori e tragedie
(Adnkronos) – Dietro lo sguardo magnetico e il carisma da star, Robert Redford ha vissuto una vita privata intensa, segnata da grandi passioni, lutti profondi e una costante ricerca di equilibrio lontano dai riflettori. Il suo primo grande amore fu Lola Van Wagenen, attivista e storica americana, sposata nel 1958. Un'unione durata quasi trent’anni, durante la quale Redford divenne una star mondiale. Insieme hanno avuto quattro figli, ma la loro storia fu anche segnata da tragedie: il primogenito Scott Anthony, nato nel 1959, morì a soli due mesi per la sindrome della morte in culla. Un dolore che Redford ha definito "una ferita che non sparisce mai del tutto". La coppia ha avuto altri tre figli: Shauna Jean, pittrice affermata; James 'Jamie' Redford, regista e attivista ambientale, scomparso nel 2020 a causa di un tumore al dotto biliare; e Amy Hart Redford, attrice e regista attiva nel cinema indipendente. La perdita di due figli ha segnato profondamente l’attore, che ha sempre mantenuto un legame forte e affettuoso con le due figlie. Dopo il divorzio da Lola nel 1985, Redford ha vissuto diverse relazioni, sempre con grande discrezione. Mai coinvolto in scandali o gossip, ha preferito proteggere la sua sfera personale, anche nei momenti di maggiore notorietà.
Nel 2009, ha sposato la pittrice e artista tedesca Sibylle Szaggars, sua compagna da tempo. Insieme hanno condiviso progetti artistici e battaglie ambientaliste, vivendo gran parte dell’anno nella tenuta di Redford nello Utah, immersi nella natura e lontani dalla mondanità di Hollywood. La coppia non ha avuto figli, ma ha costruito una vita serena e riservata, fondata su valori comuni e una profonda sintonia. Redford ha sempre protetto la sua famiglia dalla pressione mediatica, scegliendo di non esporre i suoi affetti. Anche nei momenti più difficili, ha mantenuto una dignità silenziosa, rifuggendo dalle confessioni pubbliche e preferendo parlare attraverso l’arte e l’impegno civile. Nonostante la loro intensa chimica sullo schermo e una profonda amicizia durata oltre sei decenni, non è mai diventato una storia d'amore, invece, il legame tra Robert Redford e Jane Fonda. Anche se l'attrice ha ammesso pubblicamente di essersi innamorata di Redford, confessando: "Ero innamorata di lui, ma era sempre di cattivo umore. Non gli piaceva baciare. Non ne ho mai parlato con lui".
Hanno recitato insieme in film iconici come 'A piedi nudi nel parco' (1967), 'Il cavaliere elettrico' (1979) e 'Le nostre anime di notte' (2017), e Fonda ha spesso elogiato Redford come collega e amico. Tuttavia, lei stessa ha chiarito che, nonostante la cotta, non c’è mai stato nulla di romantico tra loro. La loro relazione è rimasta platonica, segnata da rispetto, affetto e una collaborazione artistica memorabile. Sono stati una delle coppie più amate del cinema, ma solo sullo schermo. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mondiali pallavolo, l’Italia cade contro il Belgio al tie-break
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L'Italia perde contro il Belgio in un match della seconda giornata del gruppo F dei campionati del mondo di pallavolo nelle Filippine, oggi martedì 16 settembre. A Quezon City gli azzurri cedono per 3-2 con parziali di 25-23, 25-20, 22-25, 21-25, 15-13. Per il passaggio agli ottavi di finale sarà decisivo il match di giovedì 18 settembre alle 15.30 contro l'Ucraina. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Milano, abusi su allieve minorenni: arrestato istruttore di equitazione
(Adnkronos) – Istruttore di equitazione arrestato a Milano con l'accusa di violenza sessuale sulle allieve minorenni. La polizia di Stato, coordinata dalla procura di Milano – V Dipartimento, ha eseguito l'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere. L’attività di indagine, condotta dagli agenti della squadra mobile della questura di Milano, ha preso il via a seguito della denuncia presentata dai genitori di una delle allieve. Le successive indagini, svolte dai poliziotti della quarta sezione della squadra mobile, hanno evidenziato come l’uomo, approfittando del proprio ruolo di insegnante, e con abuso di autorità, nel contesto sportivo compisse molestie sessuali in danno di alcune allieve minorenni. In particolare, le audizioni protette di alcune ragazze iscritte al centro hanno permesso di individuare ulteriori vittime di abusi commessi sempre dall’uomo all’interno del maneggio. L’uomo è stato rintracciato all’interno del maneggio in provincia di Milano e trasferito al carcere di San Vittore. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Blitz proPal all’Università di Pisa, docente finisce al pronto soccorso
(Adnkronos) –
Un gruppo di studenti filopalestinesi ha fatto irruzione oggi, martedì 16 settembre, in un'aula dell'Università di Pisa, interrompendo una lezione del Dipartimento di Scienze Politiche, tenuta dal professor Rino Casella, docente associato di Diritto Pubblico Comparato. Il fatto è accaduto questa mattina verso le 12.30. Il gruppo, composto da circa quindici persone, ha occupato l’aula. Sul canale Instagram del collettivo pisano 'Studenti per la Palestina', il docente è stato definito “sionista”, e sono state pubblicate foto e video dell’azione. Secondo quanto riferito, Casella avrebbe tentato di opporsi all’ingresso degli attivisti, ma senza successo. Il Professore si è, poi, recato al pronto soccorso per alcune contusioni, riportate nel tentativo di fermare l’irruzione e successivamente ha sporto denuncia presso la questura. "Le università non sono zone franche, dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quanto accaduto all’ateneo di Pisa è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva" scrive su 'X' Anna Maria Bernini, ministra dell'Università. "Esprimo la mia più sincera vicinanza a tutta la comunità dell’Università di Pisa e al professor Rino Casella. Sono al suo fianco! Colpire la libertà accademica significa attaccare il cuore della nostra democrazia: dobbiamo difenderla tutti, senza se e senza ma". "Al professore esprimiamo la nostra massima vicinanza e solidarietà. Da due anni vediamo questa escalation e che l'anno accademico si avvii così è un segnale molto grave e preoccupante", dice all'Adnkronos Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) commentando i fatti avvenuti al Polo Piagge dell'Ateneo di Pisa dove un gruppo di studenti filopalestinesi ha fatto irruzione in un'aula del Dipartimento di Scienze Politiche interrompendo una lezione del professor Rino Casella, docente associato di diritto pubblico comparato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Robert Redford, la foto con Gianni Minà e Fidel Castro: la storia
(Adnkronos) –
Robert Redford e Gianni Minà, in compagnia di Fidel Castro. Sulla pagina facebook del giornalista scomparso il 27 marzo 2023, nella giornata della morte dell'attore viene pubblicata una foto che documenta un momento speciale. "Robert Redford, nei primi anni del Duemila, acquistò i diritti cinematografici 'Notas de viale' che Minà aveva acquisito anni prima da Aleida, la moglie di Ernesto Che Guevara, per produrre il film 'I diari della motocicletta' con la regia di Walter Salles. Era un piccolissimo diario che la Feltrinelli, in Italia, editò con il nome di 'Latinoamericana' e narra del secondo viaggio di un giovane Ernesto Guevara, molto prima di diventare il mitico Che", si legge nel post. "In quel percorso fatto con il suo amico Alberto Granado su una vecchia motocicletta Norton, Ernesto toccò con le sue mani la miseria del continente latinoamericano e ne prese coscienza. La gestazione del film durò ben otto anni e Minà ne trasse un documentario "In viaggio con il Che" che raccontava sia la storia del giovane Che prima di diventare Che, ma soprattutto il dietro le quinte del film", prosegue il post. "Lungo tutti quegli anni nacque un'amicizia e una stima tra Redford, Minà, Salles e Ettore Scola, che collaborò alla sceneggiatura. In archivio digitale Fondazione Gianni Minà è presente il documentario 'In viaggio con il Che'". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Assolavoro: in 1° sem. 2025 boom assunti a tempo indeterminato da agenzie per il lavoro
(Adnkronos) – Complessivamente nei primi 6 mesi del 2025 il mercato del lavoro in somministrazione ha fatto registrare un boom degli occupati a tempo indeterminato, che superano 149mila unità segnando un +5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024. A certificarlo, con Adnkronos/Labitalia, Assolavoro, l'associazione nazionale di categoria delle agenzie per il lavoro, che analizza l'andamento del comparto. Secondo l'analisi, il primo semestre 2025 ha registrato un leggero calo degli occupati totali e delle ore lavorate rispetto all’analogo periodo del 2024. Il numero medio mensile degli occupati in somministrazione pari a poco meno di 464mila unità è sceso infatti del 2,1%, rispetto all’analogo periodo del 2024 quando il volume medio di occupati era pari a 473mila. Nel settore della somministrazione di lavoro, il monte retributivo, ovvero il volume totale alimentato da tutti i contratti in somministrazione è risultato in crescita, sia pure molto lieve (+0,2%). L’andamento della somministrazione nel primo semestre 2025 è simile a quello registrato nel mercato del lavoro nel suo complesso rispetto al quale gli occupati mensili medi alle dipendenze con contratto tempo indeterminato sono passati da 15 milioni 945mila del primo semestre 2024 a 16miloni 391 mila nello stesso periodo del 2025 con una crescita del 2,8%. All’opposto i dipendenti con contratto a termine sono scesi da 2milioni 838mila a 2milioni 619mila con un calo pari al 7,7%. Per quanto riguarda il numero di occupati tramite agenzia anche nel primo semestre 2025, spiegano da Assolavoro, la somministrazione ha continuato a registrare due andamenti opposti nelle due componenti a tempo determinato e a tempo indeterminato: da un lato una decisa contrazione degli occupati in somministrazione con contratti a tempo determinato (-5,3%) che sono scesi come dato mensile medio a poco meno di 315mila rispetto ai 332mila dello stesso periodo dell’anno precedente e all’opposto, appunto, una crescita netta degli occupati con contratto a tempo indeterminato che superano 149mila unità segnando un + 5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024. Anche il monte ore lavorate e il volume di retribuzioni complessive dei contratti hanno seguito le stesse dinamiche con valori in crescita tra gli occupati a tempo indeterminato e andamenti in diminuzione tra gli occupati a tempo determinato. La crescita decisa degli occupati in somministrazione con contratto a tempo indeterminato nel periodo è riuscita a garantire il leggero incremento del monte salariale totale della somministrazione per effetto non solo del mero dato occupazionale ma anche per le retribuzioni mediamente più alte che si osservano in questo gruppo più qualificato di occupati in somministrazione. E secondo Francesco Baroni, presidente di Assolavoro "una lettura di questi dati, scevra da pregiudizi di sorta, evidenzia una volta di più il percorso di ulteriore e progressiva qualificazione del lavoro tramite le Agenzie. Alla riduzione dei dipendenti in somministrazione a tempo determinato corrisponde un continuo aumento di quelli da noi assunti con un contratto stabile. Si tratta di lavoratori che hanno la retribuzione e i diritti tipici del lavoro dipendente e livelli di soddisfazione non inferiori rispetto ai colleghi assunti stabilmente direttamente dalle aziende", sottolinea. "Lo staff leasing che taluni tendono a demonizzare rappresenta, invece, un istituto che risponde efficacemente alle esigenze di stabilità del lavoratore e di organizzazione interna dell’azienda. Chi confonde questo con le situazioni di sottotutela più diffuse, dalle finte partite iva alle cooperative spurie, dalle reti di impresa costituite solo per abbattere i costi del lavoro a tutte le forme di lavoro irregolare o addirittura in nero, è poco informato o in malafede", conclude. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Arca Fondi e Itinerari Previdenziali disegnano il futuro dei fondi pensione
(Adnkronos) – Quali interventi sono necessari per sviluppare la Previdenza complementare a beneficio dei lavoratori, delle imprese e dell’economia reale italiana? Su questo interrogativo si è incentrato il convegno di oggi, 'Proposte per lo sviluppo dei fondi pensione: più adesioni nelle micro e piccole imprese e più capitali in economia reale', promosso da Arca Fondi Sgr e da Itinerari Previdenziali. All’evento, ospitato presso la Camera dei Deputati, sono intervenuti Alberto Brambilla (presidente Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali), Ugo Loeser (amministratore delegato Arca Fondi Sgr), Mario Pepe (presidente Covip), insieme a esponenti di primo piano delle istituzioni: Claudio Durigon (sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Antonio Misiani (vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato) e Marco Osnato (presidente della commissione Finanze della Camera). L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto sulla necessità di rilanciare la previdenza complementare come pilastro del welfare italiano e come leva strategica per lo sviluppo economico del Paese. 105 miliardi sottratti all’economia reale e 11 milioni di esclusi 'di fatto'. Le analisi presentate hanno evidenziato come le modifiche introdotte dalla Legge 296/2006 al D.Lgs. 252/2005 abbiano compromesso la piena attuazione della riforma previdenziale. Da un lato l’obbligo di destinare il tfr delle imprese con più di 49 dipendenti al Fondo di Tesoreria Inps, risulta aver sottratto oltre 105 miliardi di euro all’economia reale, dirottandoli verso il finanziamento della spesa corrente dello Stato. Dall’altro, l’abolizione del Fondo di garanzia per le pmi appare un’esclusione di fatto dalla previdenza complementare dei lavoratori dipendenti delle piccole e medie imprese (circa 11 milioni di persone, il 60% dei lavoratori dipendenti); i dati mostrano infatti tassi di adesione inferiori al 10%, contro il 70-80% riscontrabile per i lavoratori delle grandi imprese. Durante il convegno sono state presentate una serie di misure concrete, finalizzate a rilanciare l’efficacia della previdenza complementare e a massimizzarne l’impatto positivo sull’economia nazionale. Reintroduzione del Fondo di garanzia per le pmi, per supportare finanziariamente le micro e piccole imprese nel trasferimento del tfr ai fondi pensione, attraverso l’accesso a credito agevolato; rilancio dei semestri di silenzio assenso utilizzando la formula dell’iscrizione automatica a un fondo pensione, con facoltà di recesso (opt-out); modifica delle scelte di default, passando da un sistema che privilegia i comparti Garantiti ad un modello basato sulle logiche del life-cycle; aumento della soglia investibile in economia reale fino al 25% del patrimonio dei fondi pensione, superando l’attuale limite del 10% previsto per gli investimenti qualificati; revisione della fiscalità, riportando l’imposizione sui rendimenti dei fondi pensione all’aliquota dell’11% e applicandola al momento della prestazione; riforma del sistema delle rendite: introducendo soluzioni flessibili e reversibili, che consentano ai lavoratori di mantenere la titolarità del proprio patrimonio e di trasferirlo agli eredi in caso di premorienza. Nel corso del dibattito, sono emerse posizioni convergenti sull’urgenza di intervenire per correggere le distorsioni normative e rilanciare il ruolo strategico della previdenza complementare, in particolare per i lavoratori delle micro e piccole imprese. "Serve un cambio di passo deciso – ha affermato Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi Sgr – eccorre superare gli ostacoli normativi che oggi bloccano le adesioni e limitano il contributo dei fondi pensione all’economia reale. Il Paese necessita di un sistema previdenziale che contribuisca in maniera significativa alla crescita economica e assicuri agli aderenti rendimenti elevati, a garanzia del mantenimento di un adeguato tenore di vita futuro". Alberto Brambilla, presidente del Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, ha sottolineato che “ancora di più in un Paese come l’Italia, alle prese con un’importante transizione demografica e un debito pubblico da oltre 3.000 miliardi che non consentirà in futuro di incrementare ulteriormente la già generosa spesa per il welfare, la crescita della previdenza complementare è essenziale. Ma per incentivare sia un aumento del numero di iscritti sia lo sviluppo patrimoniale dei fondi pensione (con una percentuale dell’11,7%, l’Italia si posiziona oggi al 27esimo posto tra i Paesi di area Ocse per rapporto tra patrimonio dei fondi pensione e Pil), occorrono lungimiranza e coraggio. Come quello necessario a intervenire sulla normativa, oggi poco favorevole alle adesioni soprattutto tra le fila delle pmi e agli investimenti in economia reale, oltre che penalizzante sul versante della tassazione”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fvg Via dei Sapori lancia Corso di formazione per ristorazione all’Its Academy Udine
(Adnkronos) – Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è un affiatatissimo gruppo composto da 25 ristoratori che – dal mare Adriatico alle Alpi – sono portabandiera delle molteplici anime della cucina regionale, pensata e rielaborata da ciascuno secondo il proprio personalissimo percorso di ricerca; 24 tra vignaioli e distillatori e 16 artigiani del gusto a cui si affiancano 8 partner tecnici. E da 25 anni raccontano insieme la storia della loro terra attraverso la cucina, i suoi vini, i suoi prodotti, formando un’unione che dura nel tempo e si proietta verso il futuro. Ieri, 15 settembre, hanno festeggiato questo importante traguardo con una celebrazione ospitata nelle sale della Fondazione Friuli di Udine, nel corso della quale hanno presentato un video e un magazine che raccontano in maniera agile e attraente la loro storia. “L’augurio che ci facciamo celebrando i nostri 25 anni – ha detto il presidente del Consorzio, Walter Filiputti – non è tanto di realizzare i nostri sogni, quanto di continuare a sognare”. La celebrazione dei 25 anni è stata l’occasione per tracciare il bilancio del percorso fatto finora (che è stato raccontato in un video ed è stato raccolto in un magazine che racconta in maniera agile e attraente la loro storia), ma soprattutto per gettare un ponte verso il futuro perché, come ha detto Walter Filiputti dando il benvenuto al folto pubblico, “il nostro impegno è stato, e sarà sempre, quello di dare alla tradizione un futuro, facendolo evolvere ma mantenendo ben salde le radici”. E nel futuro un posto importante spetta alla formazione. Fvg Via dei Sapori ha sempre creduto nell’importanza di preparare nuove generazioni di ristoratori, pronti a raccogliere il testimone e portare avanti il lavoro svolto fino ad oggi, e nell’impegno per scongiurare la perdita di fascino di questo mestiere che potrebbe minare alla base la sua crescita. La formazione, che ha rappresentato per il Consorzio un punto fermo, con esperienze e percorsi formativi in Italia e all’estero, è fra gli impegni prioritari dell’immediato futuro. “Agli inizi del 2025 chiedemmo un incontro con l’Istituto Tecnologico Superiore (ItsS) Academy Udine (presidente Paola Perabò e direttrice Ester Iannis) per offrire la nostra collaborazione, che venne accettata – ha annunciato Walter Filiputti – e ora siamo felici di annunciare che il Corso di formazione superiore per la ristorazione partirà con l'anno 2026/2027. Non potevamo immaginare compleanno migliore. È proprio vero che i sogni non svaniscono finché le persone non li abbandonano”. Antesignani dell’equazione Cucina+Vino+Prodotti+Cultura = Turismo (che allora non era assolutamente scontata) e del format delle Cene spettacolo in location di particolare suggestione di cui sono attori tutti gli associati, in questi 25 anni hanno inanellato numeri da record: circa un milione di assaggi serviti all'insegna dell'eccellenza e della valorizzazione del territorio, 185 eventi in 83 località di tutto il mondo (111 in Friuli, 22 in Italia, 47 all’estero) in cui sono state promosse la cultura e l'enogastronomia del Friuli Venezia Giulia, oltre 2.000 ricette create per deliziare il pubblico con piatti unici che hanno raccontato in modo inedito la storia culinaria regionale, più di 35.000 bottiglie stappate durante gli eventi, 1.383 le volte in cui vignaioli, artigiani del gusto e partner sono apparsi nei menù rendendo ogni esperienza irripetibile. Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è stato anche oggetto di un Caso di studio della Sda Bocconi, che ha individuato fra le chiavi del suo successo il fatto che, fin dall’inizio, ha lavorato con lo sguardo rivolto al territorio di appartenenza, impegnandosi per promuoverlo ed innalzare sempre di più il livello della sua offerta enogastronomica, puntando su un effetto traino. Il risultato più importante che è stato raggiunto? Secondo lo studio, “è probabilmente il cambiamento più profondo e difficile, che riguarda la mentalità, lo spirito dei partecipanti al Consorzio e la capacità di mettersi insieme”. Tutto è nato il 12 settembre 2000, una data che avrebbe segnato una svolta per la ristorazione del Friuli Venezia Giulia. Aldo Morassutti della trattoria Da Toni a Gradiscutta, riunì al ristorante Là di Moret una decina di colleghi, mossi da una visione comune: promuovere e valorizzare la gastronomia locale. Invitò Walter Filiputti, esperto di enogastronomia e marketing, a presentare un programma. Quel giorno non solo nacque l’idea del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, ma venne posta la prima pietra di un progetto che avrebbe contribuito a collocare la ristorazione di qualità nel sistema di promozione del turismo. Le esigenze che spinsero alla creazione del Consorzio erano semplici, ma fondamentali: la necessità di dare una voce forte e unitaria alla ristorazione regionale creando una piattaforma per lanciare le eccellenze locali e di fare squadra. L’intuizione guardava oltre, al bene del territorio, con la consapevolezza fosse il vero tesoro comune da difendere e valorizzare. La Carta di fondazione del Consorzio, sottoscritta da 20 ristoranti, sanciva l’impegno a superare le individualità e lavorare, allo stesso tempo, per il bene collettivo. La componente territoriale fu il motore del successo del progetto, trasformando il panorama enogastronomico in un pilastro strategico per il turismo regionale, e aprendo le porte alla collaborazione con le Istituzioni locali, come la Camera di Commercio di Udine e di Pordenone-Udine, Promoturismo e i Comuni. L’aspetto culturale faceva parte dei programmi. Nel 2003, il Consorzio edita il suo primo libro, 'Friuli Via dei Sapori' tradotto in 6 lingue. Nel 2011 ecco 'I Solisti del Gusto' attraverso una narrazione che intreccia sapori e cultura dell’intera regione (in 3 lingue). A queste pubblicazioni si sono aggiunte 9 'Monografie golose' (tiratura di 20.000 copie) che sono state omaggiate ai clienti dei ristoranti, contribuendo a una diffusione capillare della conoscenza del territorio. “In questi 25 anni – ha dichiarato il presidente della Fondazione Friuli, Bruno Malattia – il Consorzio Via dei Sapori ha accompagnato, e spesso guidato, un’evoluzione della ristorazione. Ha insegnato a imprenditori per natura individualisti che superare la rivalità e collaborare porta benefici a tutti: da soli si va più veloci, ma insieme più lontano. Il Consorzio ha inoltre fatto capire che un’offerta vincente unisce cucina, vini e prodotti del territorio in un mix capace di creare interesse turistico a vantaggio di molte attività della regione. Thomas Stearns Eliot, in un suo famoso saggio, osservava che un segno della decadenza culturale in Gran Bretagna era l’indifferenza nell’arte di preparare i cibi, ricordando come la cultura sia ciò che rende la vita degna di essere vissuta. In questa prospettiva, il Consorzio ha favorito anche un’evoluzione culturale attraverso la formazione a tutti i livelli, in cucina, in sala e in ogni mansione, valorizzando le esperienze più innovative e creando una continua contaminazione di idee. I risultati ottenuti non sono quindi solo imprenditoriali, già motivo di merito, ma anche culturali, rappresentando un esempio che dovrebbe ispirare riflessioni anche in altri settori di quella che tradizionalmente viene ritenuta cultura”. “In 25 anni di attività, Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori si è affermato come straordinario biglietto da visita della regione, esempio unico di lavoro di squadra nel settore della ristorazione e dell’ospitalità. Chef, vignaioli, artigiani e produttori hanno unito le forze per raccontare, attraverso piatti iconici e sapori autentici, un Fvg capace di coniugare tradizione e apertura internazionale, promuovendo un turismo lento e consapevole. Oggi più che mai, questa storia ci ricorda l’importanza dell’alta formazione professionale per i nostri giovani: nella ristorazione, nell’accoglienza, nell’ospitalità, servono mani e menti preparate, capaci di conoscere le radici della nostra cucina per innovare con rispetto e creatività", ha affermato il presidente della Camera di commercio di Pordenone-Udine, Giovanni Da Pozzo. "Su questa formazione – ha proseguito – la Camera di commercio porta avanti da tempo il suo impegno e ha nel Consorzio un esempio e un punto di riferimento di altissima qualificazione. Via dei Sapori non è solo esperienza enogastronomica, ma dimostrazione di come cultura, impresa e territorio possano intrecciarsi per costruire un futuro attrattivo. Lo abbiamo sempre saputo, costruendo innumerevoli percorsi di promozione del Fvg in Italia e all’estero, portando con noi Via dei Sapori in accompagnamento ai rappresentanti delle imprese di tutta l’economia. Auguro il miglior 25esimo compleanno a questo Consorzio unico, portabandiera di tutta l’economia, con cui è sempre e sarà sempre un piacere collaborare”. “Quella di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori – ha osservato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini – è una storia di visione imprenditoriale. Oggi l’enogastronomia è uno dei principali canali di promozione della nostra Regione a livello nazionale e il primo fattore di interesse per i turisti stranieri e tutto questo lo dobbiamo anche e soprattutto alla felice intuizione di Walter Filiputti e di quei ristoratori lungimiranti che 25 anni fa diedero inizio alla storia del Consorzio. Il segreto della Via dei Sapori risiede nella capacità di fare sistema: una squadra di campioni al servizio di un progetto collettivo. Questo saper fare squadra ha generato nel tempo preziosi frutti, collocando di fatto la ristorazione di qualità al vertice del sistema di promozione del turismo regionale. Ecco perché oggi, in occasione di questa importante ricorrenza, desidero rivolgere a nome dell’amministrazione regionale un sentito ringraziamento al Consorzio, al suo direttivo e a tutti i ristoratori e gli operatori del settore che sono impegnati nella valorizzazione del nostro territorio”. E che la ristorazione di qualità sia un importante driver per la promozione dei territori e del turismo lo ha ribadito nel suo intervento Magda Antonioli, docente dell'Università Bocconi e presidente dell'Osservatorio Nazionale del Turismo, che ha fatto un’analisi di marketing a livello aziendale e territoriale allo stesso tempo, per condividere valori e cultura di un patrimonio di eccellenza da proteggere e valorizzare. “Leggere le sfide di oggi per capire il domani”: su questo leitmotiv, il suo intervento si è concentrato sulle tematiche inerenti i nuovi trend della ristorazione e le tendenze del comparto dell’enogastronomia. Ne ha evidenziato i cambiamenti in atto, i valori di un turista, sempre più ibridi (quali lifestyle, identità, contaminazione, aspetti sociali e ambientali, salutistici, etc.). “La lettura con al centro il territorio, le sue tipicità e tradizioni, la qualità e la maestria degli attori a partire da chef e vignaioli – ha ribadito – conduce alla conclusione che l’approccio vincente è quello di filiera, dove essenziali risultano anche i valori sociali, le competenze e la risorsa umana, vero collante per fare rete”. E proprio guardando al futuro, la celebrazione si è conclusa con l’annuncio da parte di Walter Filiputti e della presidente dell’Its Paola Perabò dell’avvio del Corso di formazione superiore per la ristorazione nell'anno accademico 2026/2027. Prima del loro intervento, è stata annunciata anche una colta e raffinata iniziativa da parte di Angelo Floramo e della direttrice della Guarneriana Sabina Francescatto: i 25 chef di Fvg Via dei Sapori saranno chiamati a far rivivere in chiave moderna il gusto e il sapore delle ricette tramandate dal manoscritto guarneriano 'Liber Dietarum Universalium' di Isaac Iudaeus (sec. XII), mixando insieme innovazione e sapienza antica. —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)












