Con il voto per l’Italicum al Senato è diventato palese quello che solo un’ostinata propaganda voleva in qualche modo dissimulare. Anche in Italia si è cementato , con il patto del Nazareno e i conformi voti in Parlamento, un asse tra i blocchi reazionari della società e della politica nazionale. Come diceva Vico la storia presenta un’evoluzione ciclica e anche questa fase della storia mondiale, europea ed italiana sembra dare ragione al filosofo partenopeo. Sfrondando e scremando le mille sciocchezze che il sistema dell’informazione propala ad ogni piè sospinto (il sistema di informazione, lo si ricordi, è nella mani del blocco reazionario) la questione è piuttosto semplice. Cerchiamo di spiegarla nel modo più comprensibile possibile. L’innovazione tecnologica e la dinamica del sistema economico mondiale ha portato ad un profondo mutamento della struttura produttiva ed organizzativa del mondo. In pratica le macchine stanno sostituendo sempre più il lavoro umano creando una massa enorme di lavoratori senza possibilità di utilizzo. O utilizzabile solo con un salario largamente inferiore a quello medio necessario per la vita quotidiana. Rispetto a questa tendenza, non opponibile o reversibile dalla società stessa, il potere, anziché mettere dei rimedi ha semplicemente approfittato della situazione, appropriandosi delle risorse pubbliche di cui disponeva. Si è creata una casta al governo (fatta di politici, imprenditori,giornalisti, magistrati, professionisti e annessi) che ha accelerato il processo di proletarizzazione delle classi medie. Le risorse pubbliche anziché sostenere i lavoratori impoveriti dalle macchine, a fornire loro i mezzi per riqualificarsi e rendersi nuovamente disponibili sul mercato del lavoro sono invece serviti ad arricchire un numero molto limitato di famiglie e di individui che si trovavano al governo della collettività. Governo non solo in senso politico ma in senso effettuale. Governa un giudice, governa un imprenditore, governa un giornalista o un editore in questa accezione della parola. E’ ovvio che il sistema così non è in equilibrio, perché la struttura fa una cosa, la sovrastruttura (politica, magistratura, informazione, religione,imprenditoria) ne fa un’altra. L’ideologia della depredazione per pochi ha trovato un suo santuario, per alcuni versi anche affascinante e suggestivo, nella costruzione dell’Europa unita e,soprattutto in quella che il premio
Italicum: il potere in Italia getta la maschera
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