Uil Rua: anche gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile presenti nel DEF 2017. Un’opportunità di sviluppo per il Molise

“L’inserimento nel Documento di Economia e Finanza, presentato dal Governo, degli indicatori del Benessere equo e sostenibile (Bes) raffigura un punto di svolta verso i bisogni emergenti dell’uomo e delle comunità in generale e rappresenta un’occasione per il Molise per rafforzare il legame tra qualità ambientale e sviluppo economico”. Cosi in una nota Andrea Cutillo, segretario generale della Uil Rua (Ricerca, università, alta formazione artistica e musicale) del Molise.
“Il progetto Bes – prosegue Cutillo – nato da una collaborazione tra l’Istat ed il Cnel nel 2011 ha lo scopo di giungere alla definizione di un insieme condiviso di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del nostro Paese. Per i sostenitori del Bes, il benessere dipende anche dal grado di soddisfazione degli cittadini, dalla solitudine, dall’ansia di non avere un lavoro, dall’aria che si respira, e dalla biodiversità, in altri termini da fattori non strettamente economici, che esigono una forte integrazione tra la politica economica e le politiche socio-ambientali.”
“Il territorio molisano, in virtù della realizzazione parziale e disequilibrata del modello egemone di sviluppo orientato, fino a quache anno fa, esclusivamente all’industrializzazione ed alla urbanizzazione, presenta ampi spazi per fondare un nuovo modello di sviluppo, basato sull’innovazione tecnologica, ma nel rispetto della dimensione umana e ambientale ed assicurando, al tempo stesso, alle popolazioni residenti una necessaria crescita economica e sociale. Infatti il Molise si contraddistingue positivamente, tra i domini del Bes, sia per quanto riguarda l’indicatore della salute, sia per la salubrità dell’aria e sia per la percezione soggettiva della sicurezza”.

“Al contrario – prosegue il dirigente sindacale – negli ambiti del lavoro e della ricerca scientifica si registrano forti punti di debolezza, in virtù di un elevato tasso di disoccupazione, e dei livelli significativamente più bassi della media nazionale circa gli standard di specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza tecnologica, sia per un forte ritardo nella propensione alla brevettazione”.
Ed è proprio questa, secondo Andrea Cutillo, la sfida che attende in Molise gli attori principali della ricerca pubblica (Università e Enti Pubblici di Ricerca) e privata che, adeguatamente supportati dalla classe politica molisana, possono generare quel trasferimento di conoscenze dal mondo scientifico e quello imprenditoriale e produttivo utile ad affrontare i problemi e a trasformarli in opportunità.
“La sinergia fra il mondo scientifico e quello delle imprese potrebbe portare alla pianificazioni di azioni tese a colmare il divario digitale, presupposto per il fondamento delle politiche per l’innovazione, al fine di offrire servizi sicuri a cittadini e imprese, e favorire la diffusione e l’utilizzazione delle ICT.
In altri termini occorre una forte alleanza strategica per rilanciare una ‘piattaforma’ comune per il Molise basata su sinergie pubblico-privato, sulla valorizzazione delle peculiarità del territorio come l’agroalimentare e il turismo legato ai beni culturali e all’ambiente. In questo ambito il ruolo del sindacato è centrale per dare risposte nuove, capaci di proposte originali e in grado di guardare oltre, come già fatto dal Segretario Confederale Tecla Boccardo in occasione degli eventi sulla sanità e sulla fiscalità molisana, e sulle idee presentate di recente sull’Area di Crisi Complessa. Il futuro del Molise è oggi, qui e ora.

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