SBARRA (FAI CISL) A ROSARNO, INSIEME PER LA DIGNITA’ E LA LEGALITA’ DEL LAVORO

Con lo slogan “Legalità, diritti, dignità. Da Rosarno si può” Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil si sono riunite oggi, 13 febbraio, al Palazzetto dello sport di Rosarno (RC) per discutere i drammatici temi del lavoro nero e del caporalato in agricoltura. Circa 1500 persone, tra delegate e delegati italiani e stranieri e dirigenti sindacali, hanno unito la propria voce di denuncia.

Alla presenza, tra gli altri, del Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, del Direttore generale dell’Inps Mauro Nori, dell’Assessore al lavoro della Regione Calabria Carlo Cuccione e del Coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi, Fai, Flai e Uila hanno riproposto con forza quanto sia indispensabile trovare soluzioni urgenti per sconfiggere un sistema da tempo ben organizzato e diffuso a livello nazionale che crea ogni anno circa 400.000 vittime di lavoro nero, sottosalario e caporalato, dei quali almeno 100.000 sono stranieri che vivono in condizioni di grave sfruttamento e, in alcuni casi, di vero e proprio schiavismo. Per riuscire a debellare questo fenomeno che, oltretutto, crea una evasione contributiva stimata intorno ai 600 milioni di Euro l’anno, i sindacati hanno ribadito la loro proposta per la creazione di una rete per il lavoro agricolo che operi in sinergia tra istituzioni pubbliche e private, per la gestione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, che eliminerebbe la piaga del “mercato di piazza” in cui operano i caporali, intermediari illeciti che offrono braccia al prezzo più basso. A Rosarno i delegati hanno fatto sentire la propria voce, la voce di chi, come Elena Murdica della Fai Cisl di Reggio Calabria, lavora in una azienda agricola di Monte Zervò come bracciante ed è orgogliosa del lavoro che svolge, ma a condizione che non venga mai calpestata la dignità di chi, quotidianamente, si sporca le mani nella sana terra. Convinta inoltre che si deve fare qualcosa di importante affinché i braccianti possano migliorare le loro condizioni di vita nel segno della legalità, dei diritti e della dignità. Il Ministro Martina, nel suo intervento, ha sollecitato una riflessione per fare il punto della situazione in questo delicato momento di passaggio della crisi nel nostro Paese. Una riflessione profonda su come si possa fare per risolvere le tante difficoltà che esistono. “I temi da affrontare sono numerosi – ha dichiarato Martina – ma possiamo uscire dalla crisi anche con ottimismo e forza di volontà. Dobbiamo tutti fare un passo avanti. Tutti, associazioni, sindacati, governo. Le eccellenze agricole italiane ci insegnano che sta tutto nelle nostre mani. Abbiamo settori che pensavamo fossero finiti e che invece, proprio grazie alle eccellenze, sono riusciti a rinascere, esempio, su tutti, quello vinicolo. Qualità ed organizzazione quindi è un binomio fondamentale. Qui a Rosarno, ad esempio, perla di eccellenza agricola italiana, manca l’organizzazione tra agricoltori e produttori e lo stesso vale anche per regioni del nord. I Psr sono un’opportunità formidabile se ben sfruttata. La proposta che faccio quindi è quella di lavorare insieme per fare questo salto di qualità”. “Il cuore della giornata di oggi, sono le parole di Luigi Sbarra, Commissario della Fai Cisl nazionale, è stato quello di fare un salto di qualità partendo da una solida piattaforma condivisa da tutti i presenti cominciando dalla necessità di far decollare la Proposta Quadro sulla “Rete del lavoro in agricoltura” e di sollecitare l’iter del Collegato per il lavoro agricolo, sia al Senato che alla Camera, affinché questa proposta di Legge sia approvata in tempi brevi. Una Rete che crei “buon lavoro” nel nome della legalità, in sinergia tra soggetti privati, soggetti pubblici territoriali (Comuni) e enti bilaterali dell’agricoltura. L’ampio tessuto associativo del nostro settore può diventare una risorsa strategica”.

“Lavoriamo insieme – ha proseguito Sbarra – per creare un nuovo modello di politica che aiuti il nostro Paese a risollevarsi dai drammatici effetti della crisi, dalla perdita di lavoro, dalle disparità tra giovani ed anziani, ricchi e poveri, italiani e stranieri. Ritroviamo la responsabilità che ci aiuti a parlare di coesione, di sviluppo, di unità. Serve un patto sociale in difesa di una politica agroalimentare che contrasti l’illegalità, la contraffazione e che sostenga la buona impresa anche all’estero. Il territorio italiano deve essere considerato come una risorsa strategica e solo insieme possiamo individuare politiche di sviluppo rurale, di tutela del lavoro, di formazione professionale, di servizi alle imprese, di integrazione alla commercializzazione che renda possibile la ripresa del nostro Paese. Per non dimenticare l’urgente bisogno di mettere in campo un’efficace legge di tutela ambientale affinché l’Italia esca definitivamente dall’emergenza di un tragico dissesto idrogeologico mai efficacemente affrontato”.

“Il senso finale di quanto oggi abbiamo condiviso con Governo ed associazioni – ha concluso Sbarra – è l’impegno comune per lavorare insieme per riaffermare una società diversa, quella dei valori e del lavoro,  dei diritti e dei doveri, che rimetta al centro la dignità della persona umana”.

Appuntamento fra un anno, qui a Rosarno, per misurare la realizzazione degli impegni assunti. Questa è la sfida che tutti i partecipanti si sono dati.

 

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