Papa Francesco sull’aspetto socio-economico non si è mai tirato indietro e ha posto i temi del lavoro e dell’economia al centro del suo pontificato, più di quanto abbia fatto ogni suo predecessore.
«Questa economia capitalistica uccide», “Non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità”,”Il lavoro è sacro e dà dignità all’uomo, chi lo toglie o lo sfrutta commette peccato gravissimo.” Sono state alcune delle frasi forti utilizzate da Papa Francesco nel corso del suo mandato.
Mentre i Papi precedenti hanno vissuto l’ultima fase della modernità, Papa Francesco ha operato nella post-modernità, la differenza è enorme.
La dottrina sociale della Chiesa fino a poco tempo fa si limitava a segnalare gli errori commessi e cercava di lenire le disgrazie di vita degli ultimi, mentre Papa Francesco è intervenuto sulle cause che generano le ingiustizie per poi porvi rimedio, ed ha sempre deciso di intervenire sulle cause e non solo sulle conseguenze ».
L’enciclica del 2015 Laudato Si, è forse il primo e più importante documento in tema di dottrina economica, da qui parte il ragionamento sulla differenza tra “economia di mercato” ed “economia di mercato capitalistica”, basta una parola per far assumere ai due concetti un valore ben diverso.
La Laudato Si è un’enciclica con proposte e soluzioni concrete, non c’è solo la richiesta di essere tutti fratelli, qui il Papa sosteneva di essere a favore dell’economia di mercato, ma non di questa economia di mercato che uccide.
L’economia di mercato semplice è stata pensata dai francescani tra il 1300 e il 1400 e questo Francesco lo sapeva bene, è diversa da quella capitalistica, divenuta tale nel 1600.
La semplice economia di mercato ha come fine il bene comune. Il capitalismo no, sicuramente ha generato buoni risultati ma ha creato tanti altri problemi, ha portato disuguaglianza, ha distrutto l’ambiente e creato il paradosso della felicità».
Papa Francesco negli ultimi dieci anni ha sempre sottolineato l’importanza di un’economia ecologica non solo basata sul piano ambientale, spesso non sono mancate le ingiuste accuse nei suoi confronti di essere “marxista”, di materialistico o di marxista nella dottrina sociale del Pontefice non c’è nulla. la stella polare è sempre stata la dottrina sociale della Chiesa dei suoi predecessori, a cominciare da papa Leone XIII e la Rerum Novarum.
Il Pontefice è andato avanti per la sua strada e ha sempre insistito sulla creazione di un’economia etica, un’economia del cammino e un’economia integrale, il “trilemma della sostenibilità”, vale a dire il considerare allo stesso modo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Se si punta solo sull’ambiente la situazione si aggrava. la solidarietà e l’aspetto sociale vanno messi in primo piano o quantomeno non trascurati, gli scienziati sono geni assoluti, pensano solo a come non inquinare e non si pongono dubbi sul resto»
Papa Francesco ha enfatizzato l’importanza di un approccio multilaterale nelle questioni della politica mondiale, ciò è sempre andato contro l’unilateralismo dei grandi Paesi come gli Stati Uniti.
Il modello di organizzazione mondiale formatosi alla fine della Seconda guerra mondiale è stato trasformato, il vecchio modello unilaterale vedeva gli Stati Uniti che dominavano il mondo, negli ultimi anni si è affermato il Global South, l’insieme di almeno 11 Stati tra paesi del Terzo mondo e in via di sviluppo. Il Sud Globale rappresenta il 60% della popolazione mondiale, a capo ci sono Cina, India e Sud Africa»,nel mondo attuale serve un modello con più centri decisionali.
Trump sta cercando di riprendersi l’unilateralismo. I Dazi, per fare l’esempio, sono un errore. Trump lo sa, ma lo fa apposta. L’obiettivo del presidente americano è politico e non economico. Negli ultimi trent’anni, se ci si fa caso, ci sono state più guerre che nei cinque secoli precedenti. E la guerra è la conseguenza della voglia di unilateralismo», l’augurio è che il nuovo Pontefice porti avanti il sentiero tracciato negli ultimi tredici anni e avviato da Leone XIII°.
Alfredo Magnifico