Poste : L’Autorità dimezza i costi del servizio universale

L’Authority delle Comunicazioni ha approvato il provvedimento che definisce le modalità di calcolo e quantifica il costo netto del servizio universale postale per gli anni 2011 e 2012, rispettivamente in 380,6 e 327,3 milioni di euro. Nonostante Poste – dichiara il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – abbia certificato in 1.413 milioni di euro l’onere per la fornitura del servizio universale, l’Autorità ha riconosciuto meno della metà dell’importo dovuto. Un divario troppo ampio fra la richiesta e il riconoscimento economico per la CISL Poste – riferisce Antonio D’Alessandro – “La decisione dell’AGCOM di riconoscere a Poste Italiane solamente 700 milioni di euro per i costi del servizio universale di recapito su tutto il territorio nazionale è l’ennesima beffa perpetrata ai danni dell’Operatore postale pubblico” sottolinea il leader della Cisl Poste .
“Sono anni ormai che lo Stato riconosce a Poste Italiane solamente la metà dei costi reali sostenuti per garantire il servizio universale con evidenti ripercussioni negative sul conto economico del postale, in grave crisi in tutto il mondo. Negli ultimi quattro anni siamo stati costretti a tagliare diecimila zone di recapito tra l’indifferenza generale di tutti quelli che si appassionano alle sorti di altre aziende tranne che di quella postale” tuona il Segretario Generale della SLP-CISL Mario Petitto.
Stessa posizione da parte dell’AD di Poste Italiane, Francesco Caio “Il servizio postale non è più sostenibile e richiede un’attenta  visione del suo contenuto e delle misure economiche necessarie al suo finanziamento”.
“Alla vigilia di un nuovo piano di impresa, annunciato per ottobre, e nel mentre si discute di preparare Poste Italiane alla quotazione in borsa e alla vendita del 40% del capitale sociale, la decisione dell’AGCOM aggrava le condizioni finanziarie dell’azienda postale, trascinata tra l’altro nella vicenda scabrosa di Alitalia con tutti i rischi connessi” stigmatizza Mario Petitto “SLP condivide le preoccupazioni espresse dall’AD Caio sia sulle decisioni negative dell’Autorità e sia sulle scelte di chiara matrice industriale per quanto riguarda la vicenda Alitalia”.
Antonio D’Alessandro conclude dicendo, “Non vorremmo che gli errori degli altri li debbano pagare i lavoratori postali!”.

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