Ortis: il SerD di Campobasso è fortemente sotto organico, non possiamo tollerarlo

“Nonostante la Procura della Repubblica di Campobasso sia impegnata in una lotta senza quartiere contro lo spaccio di stupefacenti nella nostra regione, dobbiamo purtroppo constatare che i servizi sul territorio, fondamentali per l’opera di prevenzione, non sono nelle condizioni di operare in condizioni di sicurezza ed efficenza. È stato lo stesso Procuratore capo Nicola D’Angelo, durante la conferenza stampa di pochi giorni relativa all’importante operazione antidroga ‘Intoccabili’ a dichiararlo: il SerD di Campobasso è fortemente sotto organico. E questo non può essere tollerato, se vogliamo davvero contrastare l’aumento delle tossicodipendenze”.


Lo afferma il portavoce del MoVimento 5 Stelle al Senato, Fabrizio Ortis, che sottolinea come, dopo che alcune figure sono andate in pensione, Regione e Asrem siano state inerti rispetto alle esigenze del personale della struttura Serd del capoluogo: “A lavorare sono rimasti in 6: tre infermieri, 1 assistente sociale e 1 psicologa – spiega Ortis – quando prima si contavano 16 unità. Eppure, il fenomeno delle dipendenze patologiche in Molise è in preoccupante aumento: non solo la cocaina, utilizzata specialmente tra i giovani, ma anche dipendenze di altra natura, come l’azzardopatia, sono un fenomeno allarmante, viste le dimensioni di propagazione.

Gli operatori del Serd sono ridotti ai minimi termini, non possono neppure andare in ferie o in malattia, pena l’interruzione del servizio. Un’azione, la loro, che si articola nell’accoglimento delle persone che accedono volontariamente presso il presidio – circa 400 a settimana, con ben 2mila fruitori in tutto, senza contare ovviamente il ‘sommerso’- all’azione di supporto nelle carceri, nei tribunali per i minorenni ed entrando in relazione con tutta la rete dei servizi socio-sanitari del territorio”.


“Nonostante la delicata funzione svolta – aggiunge il senatore pentastellato – dal maggio scorso l’Asrem ha revocato anche la vigilanza presso la struttura di via Petrella, preferendo destinarla ai servizi di controllo Covid. Nel settembre scorso, un’infermiera regolarmente in servizio è stata vittima di aggressione da un tossicodipendente cui sono seguite pesanti minacce verso il resto del personale e l’intervento della polizia. Un episodio – non certo il primo, data la delicatezza delle problematiche trattate – dal quale è necessariamente scaturito un esposto, portato all’attenzione della Procura e di tutte le istituzioni competenti, sanitarie e politiche”.


“Di fronte a queste condizioni lavorative improponibili per chiunque – rimarca Ortis – ritengo sia necessario dare seguito alla mozione presentata nel giugno scorso in Consiglio regionale dal gruppo del MoVimento 5 Stelle, approvata all’unanimità in assise. Un documento che impegnava il governo regionale a incrementare la dotazione organica, potenziare il servizio di vigilanza e adeguare i locali alle più moderne norme di sicurezza. Mi rivolgo dunque al presidente Toma affinché non abbia alcun tentennamento, come troppo spesso gli accade: altrimenti, ogni nostro sforzo contro la criminalità che si arricchisce sulla pelle di tante, troppe vittime rischierà di essere stato vano”.

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