L’intervista/ Lo sviluppo delle criptovalute nei mercati futuri: la necessità di una regolamentazione

di Stefano Manocchio

E’ l’argomento mediatico-economico del momento: di criptovalute si parla ovunque, soprattutto in rete e numeri e dati vengono sciorinati a migliaia, dando l’idea, sbagliata, che sia sufficiente sottoscrivere l’acquisto di una qualunque valuta criptata per arricchirsi sempre, anche in tempi rapidi. Per far luce sull’argomento e sugli sviluppi futuri che il fenomeno potrà avere nei mercati ci siamo affidati ad un esperto in materia economico-finanziaria. Francesco Manocchio è un consulente finanziario di lungo corso, formatore Anasf e ci darà tutte le notizie utili a migliorare la comprensione di questa complessa materia e dei meccanismi che ne regolano la diffusione nel mondo.

Si parla sempre più spesso delle criptovalute come del futuro dell’economia globale, al punto che da più parti si sostiene la necessità di una regolamentazione e attività di controllo, anche per scongiurare il rischio del proliferare del fenomeno speculativo. Cosa possiamo dire in merito?

“Vediamo innanzitutto che cosa è la criptovaluta, visto che ci sono affermazioni di personaggi famosi con idee diverse tra di loro. (nell’articolo è pubblicata una foto esplicativa dei diversi pareri, ndr).

La criptovaluta è un sistema di pagamento elettronico ‘peer- to- peer’.

Vediamo nel dettaglio il significato dei termini:

– ‘peer to peer’ vuol dire che gli utenti interagiscono con altri utenti, senza nessun controllo da un intermediario centrale

– elettronico: è un asset nativamente digitale

– sistema di pagamento per trasferirsi il proprio asset nativo ( bitcoin)

– il  valore degli asset è regolato da dinamiche di mercato (domanda e offerta)

Ma quali sono gli obbiettivi delle criptovalute?

1) quello monetario ( per certi versi, simile alle valute nazionali)

2) asset d’investimento (non comparabile)

3) strumento di ‘asset allocation’ (molto volatile).

Detto questo è importante capire come si comportano sul mercato i bitcoin e si evince che non sai quanto puoi spendere, data anche l’estrema volatilità. Solo per fare un esempio, le oscillazioni del valore nell’ultimo periodo sono molto importanti”. (nell’articolo è inserito un grafico a titolo di esempio, ndr).

Ma possono essere utilizzate come una valuta corrente?

“Parto da un esempio. Immaginiamo cosa succede ad un cittadino di El Salvador, dove i salari sono accettati in bitcoin (hanno corso legale), con oscillazioni del valore dei bitcoin che hanno fatto registrare nell’ultimo anno percentuali da + 40% a  – 40% circa; indubbiamente la funzione monetaria del bitcoin è sconsigliata.

Nonostante tutto la tendenza è inarrestabile, ma in tanti iniziano a porsi il problema di una regolamentazione. Il 2022 sarà proprio l’anno dei regolatori di tutto il mondo; per quanto si proceda in ordine sparso, il proliferare di queste iniziative  di regolamentazione del settore è teso certamente a dare un quadro normativo ordinato per lo sviluppo futuro di questo strumento”.

Come ci si sta muovendo nelle varie parti del mondo? Si può fare qualche esempio?

“La Sec di Newy York ha messo in atto regolamenti più efficaci anche per la tutela in caso di fallimenti degli asset di criptovaluta detenuti dagli utenti, che potrebbero essere soggetti alle procedure concorsuali (gli utenti diventano creditori).

In Italia  il 15 giugno la Banca d’ Italia ha pubblicato in materia Dlt e cripto asset su aspetti legati alle normative antiriciclaggio e tributarie, in quanto per il settore fintech è ben nota la mancanza di una legislazione dedicata.

Nel frattempo l’Europa è a lavoro sul progetto ‘euro digitale’ (Cbdc) ispirato dalle criptovalute ma da non confondere: euro digitale è l’equivalente elettronico della moneta garantita dalla Bce.

E’ strumento veloce, facile e sicuro per i pagamenti, va nella direzione e sostegno alla digitalizzazione dell’economia europea.

I vantaggi si traducono in :

-sicurezza

-rapidità

-minor costi

-maggiore tracciabilità”

L’economia mondiale diventa sempre più complessa e nel contempo ha un riscontro quotidiano nel vivere civile; per questo motivo si sente la necessità di avviare processi di ‘educazione finanziaria’ già nel periodo scolastico. Lei cosa ne pensa e quale esperienza in merito può raccontare?

“L’innovazione è uno degli aspetti più fraintesi del mercato. Nuove tecnologie, nuovi prodotti e processi possono influire sulle nostre vite. I tre pilastri di un mondo completamente nuovo sono: criptovalute , blockchain e metaverso.

Dalla finanza alla tecnologia, dalla spinta del blockchain alla transizione nel metaverso al Nft: il futuro potrebbe arrivare più velocemente di quando ci si aspetti pertanto spetta all’educazione finanziaria mettere l’ accento sulla tecnofinanza.

Oggi  l’evoluzione della finanza digitale sta ponendo problemi delicati. Anche come formatore Anasf nelle scuole con il progetto ‘economic@mente’ ho dovuto modificare l’approccio e osservare e cogliere i segnali di attenzione sul tema .

La conoscenza è l’obbiettivo di tenere i giovani dentro il nuovo sistema; un dialogo info-formativo a favore del progresso delle nuove generazioni”.

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