L’Intervento/La crisi delle aziende italiane, scenario apocalittico

Manca poco al collasso economico, la crisi delle aziende italiane è sempre più evidente, la situazione potrebbe diventare insostenibile, non basta chiamarsi Draghi, godere di fama internazionale per risolvere il problema, tra mancanza di materie prime, aumenti in bolletta di gas e luce con costi spropositati, aziende e famiglie potrebbero avere difficoltà a pagare le tasse e i dipendenti.

Il Governo Draghi dovrebbe attuare un piano d’emergenza per le aziende e per i lavoratori, che stanno soffrendo a causa dei disastri economici dovuti ad una serie di conseguenza: dall’epidemia sanitaria del Covid-19 alla guerra in Ucraina, dall’aumento di bollette alla forte inflazione.

Vedo aziende alberghiere romane che, nonostante accordi sottoscritti con i competenti assessorati laziali, stanno falcidiando i lavoratori che finiscono dopo 20-30-40 anni di lavoro in mezzo alla strada, senza prospettive.

Il 16% delle imprese manifatturiere ha sospeso o ridotto le produzioni; se permarrà questa situazione, un ulteriore 30% delle imprese finirà nella stessa situazione, con i lavoratori che pagheranno duramente dazio, serve sbloccare la situazione con interventi energici a sostegno di lavoratori,imprese,famiglie,occorre investire non sulle armi ma sul lavoro.

Gli effetti della guerra,forse, uccideranno un milione di imprese, senza considerare che l’elevata speculazione italiana sta mettendo in ginocchio imprenditori e  famiglie che devono fare i conti con il carovita galoppante ,imprese e famiglia hanno visto lievitare i prezzi in modo lampante.

Al carovita va aggiunta la situazione pandemica che non ha aiutato, affatto, l’economia globale, causando inflazione e aumento generale dei prezzi nonostante le dure restrizioni tra green pass e lockdown.

Servirebbe limitare-calmierare i prezzi del gas, da cui l’Italia dipende dall’estero per circa il 95% dell’intera distribuzione. Le aziende che soffrono di più sono le industrie del vetro, che necessitano di oltre 1 miliardo di metri cubi l’anno di gas naturale (ovvero l’1,5% dei consumi a livello nazionale), mentre l’energia elettrica ammonta ad un fabbisogno annuo pari a 3 TWh (l’1% dei consumi nazionali). In condizioni attuali, contribuiscono per il 33% in più circa dei costi necessari per la produzione.

Se i paesi europei godono di maggior liquidità per via dei prezzi d’acquisto inferiori (soprattutto di energia elettrica e gas), non sussiste nessun principio di sana competitività, visto che la guerra per le aziende italiane sarebbe persa in partenza.

Alcuni report dimostrano la difficoltà creditizia di famiglie e imprenditori che, a causa sia di mancati incassi,di perdita di salario e rialzo delle bollette energetiche e di gas.

Alfredo Magnifico

Commenti Facebook