Il Covid costerà 1.257 euro a famiglia

L’Ufficio economico di Confesercenti, elaborando dati Istat, Svimez e SWG, stima che la “Pandemia Covid” avrà un impatto negativo sui redditi delle famiglie quantificabile in media in -1.257 euro a famiglia, per un totale di 32 miliardi di euro di reddito annuale perso.

Le misure messe in campo dal Governo; CIG, bonus e sostegni fiscali compensano parzialmente gli italiani dalle conseguenze negative dell’emergenza sanitaria, evitando fino ad ora la catastrofe.

Il governo deve continuare ad intervenire a sostegno di imprese e famiglie, occorre continuare a sostenere il tessuto produttivo, ottimizzando gli interventi a favore delle imprese per poter gestire questa fase transitoria.

Il calo dei redditi,con intensità diversa, coinvolge tutto il territorio nazionale: le perdite più consistenti si sentono in Emilia-Romagna con 2.202 euro di reddito in meno a famiglia, penalizzate anche Marche (-1.979 euro a famiglia), Piemonte (-1.619 euro) e Valle d’Aosta (-1.658 euro), più resilienti la Puglia (-488 euro a famiglia) e la Liguria (-897 euro).

Gli autonomi sono i più penalizzati con una perdita di reddito del -13% (-40 miliardi), seguono i dipendenti privati, che registrano un calo dell’11% (-62 miliardi),con una perdita di oltre 100 miliardi di euro.

A compensare parzialmente il crollo, l’aumento degli aiuti di Stato, che incidono positivamente sui redditi per 70 miliardi di euro, un fiume imponente di risorse per i provvedimenti pre-Covid; quota 100, Reddito di cittadinanza, aumenti previsti delle pensioni, incrementi contrattuali dei dipendenti pubblici,Cig, bonus, redditi d’emergenza, crediti di imposta e altri sostegni introdotti per tamponare l’emergenza che non bastano a ripianare completamente le perdite.

A causa del crollo dei redditi, gli italiani sono diventati ancora più formiche, aumentando il risparmio e praticando tagli draconiani alla spesa e a partire dal lockdown, la spesa, in media, si è ridotta di 2.304 euro a famiglia, un problema per il mercato interno, poiche gli italiani hanno reagito alla riduzione dei redditi incrementando la prudenza, fanno le formiche, aumentano il risparmio e praticano tagli draconiani alla spesa si evidenziano differenze regionali: le perdite massime si rilevano in Valle d’Aosta (-2.915), Veneto (-2.910 euro) e Toscana (-2.820).

Il Governo deve continuare a sostenere il tessuto produttivo, ottimizzando gli interventi a favore delle imprese e dare il tempo necessario per gestire questa fase transitoria, allo stesso tempo  deve procedere ad interventi strutturali, affinché la ripartenza dell’economia, di cui si scorgono timidi segnali, cominci a manifestarsi in modo più robusto.

L’annunciata e auspicata riforma fiscale e un buon utilizzo delle risorse del recovery fund saranno decisivi in questa direzione.

Alfredo Magnifico

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