Coldiretti/Riparte la stagione della semina ma resta l’incognita cinghiali

Dopo un 2021 che ha certificato il cambiamento climatico in atto, caratterizzato da siccità, eventi meteorologici estremi, bombe d’acqua, incendi ed alluvioni, riparte, seppur in ritardo, la stagione delle semine. Si avvia così a conclusione un anno del tutto anomalo in Italia come anche in Molise.

“E’ evidente – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – che ci troviamo difronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici, con l’eccezionalità degli eventi atmosferici che sta diventando quasi la norma”.

In questo quadro, di certo non rassicurante, si inserisce l’avvio delle semine autunnali anch’esse, peraltro, minacciate dalla “calamità” rappresentata dall’emergenza cinghiali; una “calamità” che in regione non si è mai arrestata ma al contrario ha continuato a creare ingenti danni alle imprese agricole e zootecniche che coraggiosamente continuano ad andare avanti fra mille difficoltà, senza contare le restrizioni conseguenti all’emergenza Covid-19.

“Ma se per i cambiamenti climatici non si possono trovare soluzioni a breve termine – prosegue Ascolese –  per i il problema cinghiali Coldiretti auspica un cambiamento di passo a livello nazionale oltre che regionale, verso un problema che è diventato una vera e propria piaga per gli imprenditori agricoli, unici e veri produttori di cibo per l’intera collettività”.

A tal proposito Coldiretti fa appello ancora una volta alle Istituzioni regionali ed in particolare all’assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, cui è stata formalizzata specifica richiesta,  affinché si attui ogni possibile misura utile a contrastare la proliferazione della specie cinghiale a partire dalla proroga, al 31 gennaio 2022, della attività venatoria.

Commenti Facebook