Assemblea Coldiretti per firma del decreto Salva Salumi Made in Italy, per il Molise presenti Spinelli e Ascolese

Grandi novità per la tutela del Made in Italy arrivano dall’Assemblea nazionale dei presidenti di Coldiretti tenuta oggi all’Hotel Sheraton Parco de’ Medici a Roma. Per il Molise erano presenti il Delegato confederale, Giuseppe Spinelli, ed il Direttore regionale Aniello Ascolese. Il meeting si è aperto con la firma, da parte dei Ministri delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, del Decreto nazionale interministeriale che introduce l’indicazione obbligatoria della provenienza delle carni suine trasformate, dopo il nulla osta da parte della Commissione Europea.

“Questo Decreto – ha spiegato Giuseppe Spinelli – mira a garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani che almeno ogni settimana portano in tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, ma anche per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali, fra cui anche moltissimi molisani, messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale”.

“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy” ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa, anche sfruttando le opportunità offerte dalla storica apertura dell’Ue all’obbligo dell’origine con l’indicazione dello Stato membro con la nuova Strategia Farm to Fork nell’ambito del Green New Deal”. Un obiettivo, questo, condiviso da ben il 93% dei cittadini che ritiene importante conoscere l’origine degli alimenti, secondo l’indagine on line del Ministero delle Politiche agricole.

Si tratta di una misura importante anche per fermare le speculazioni con i prezzi dei salumi in aumento del 3,5% al dettaglio mentre secondo un’analisi Coldiretti, dall’inizio della pandemia, le quotazioni dei maiali tricolori si sono quasi dimezzate e scese a poco più di un euro al chilo, mettendo a rischio di chiusura centinaia di stalle in tutto il Paese.

“Il decreto sui salumi prevede – spiega Coldiretti – che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. Dunque la dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Al contrario, quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

“L’estensione dell’obbligo di etichette con l’indicazione del Paese d’origine degli alimenti è una vittoria per 1,1 milioni di cittadini europei, che hanno firmato l’iniziativa dei cittadini europei (Ice) “Eat original! Unmask your food”, promossa dalla Coldiretti, da Campagna Amica ed altre organizzazioni europee, da Solidarnosc a Fnsea”, ha affermato il Direttore di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, evidenziando che “si tratta di un successo che ha portato un numero sempre crescente di Paesi a sostenere l’esigenza di una maggiore trasparenza dell’informazione ai consumatori sui cibi che acquistano”.

“Ora – ha concluso Giuseppe spinelli – l’obiettivo della Coldiretti è quello di estendere l’etichetta anche ai prodotti ortofrutticoli trasformati, dai succhi di frutta alle marmellate ma anche legumi in scatola senza dimenticare l’esigenza di arrivare anche nei ristoranti ad indicare la provenienza della carne e del pesce serviti a tavola”.

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