Ci sono voluti ben nove anni da quando ho avuto la possibilità di fare la prima selezione in Poste Italiane. Tanto entusiasmo, gioia, quasi impossibile da crederci, ma non avevo mai perso la speranza. Finalmente ebbi la grande opportunità per dimostrare quanto valessi e con quanta passione avrei intrapreso questa entusiasmante avventura.
Sono stata fortunata ad aver incontrato, sin dall’inizio dei colleghi che erano disposti ad aiutarmi a trasmettermi la passione di questo lavoro. All’inizio ho appreso, ascoltato; andavo alla ricerca di colleghi che mi potessero insegnare tutto nei minimi particolari e con precisione il lavoro di portalettere. Ebbene, dopo il lavoro di ufficio, dovevo affrontare la parte più intrigante ed entusiasmante: quello di stare tra la gente, conoscere nuovi posti, nuove situazioni. Non pensavo all’inizio che avrei agito con disinvoltura, scioltezza e sicurezza. Stare tra la gente di ogni tipo non è un’impresa tanto facile. La passione e il sorriso sono gli elementi giusti per poter lavorare in Poste Italiane.
Il postino in particolar modo, è quella figura che è sempre a contatto con le diverse realtà e situazioni di ogni giorno. Il postino è quella figura che deve ascoltare, interpretare e capire le esigenze di ogni persona. È colui che entra nella vita della gente, nelle loro case, nelle loro strutture lavorative. Dal momento in cui consegna un prodotto, che sia un pacco o una lettera o una tassa; il postino vive ogni emozione, osserva il loro sguardo e perché no, si sente anche partecipe quando raccontano le loro storie.
Il portalettere diventa uno di loro e tu per loro sei una figura e fonte a cui poter chiedere chiarimenti di ogni tipo, diventi un amico, uno di famiglia, uno su cui poter contare. Quando poi ti soffermi a riflettere sai con certezza che tutto questo ha una fine: la scadenza del contratto e rimani col fiato sospeso perché non sai se sarà rinnovato.
Penso che il lavoro non deve essere precario ma stabile affinché possa dare sicurezza per il futuro. Bisognerebbe dare l’occasione a noi giovani e ai più meritevoli di partecipare a selezioni interne poiché durante i contratti a tempo determinato abbiamo acquisito esperienze, che possono agevolare e snellire il lavoro interno delle Poste Italiane e offrire un miglior servizio al cittadino. Spero che un giorno tutto possa cambiare.
( Il Segretario Interregione SLP- CISL Abruzzo-Molise Antonio D’Alessandro)
Storie di Poste Italiane/La triste realtà di un portalettere
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