Servizi antiviolenza/La sindaca forte replica alla consigliera Passarelli

Gent.me redazioni, mi corre l’obbligo di intervenire per chiarire alcune questioni che sono state riportate in maniera non corretta da parte della consigliera regionale Passarelli.
Dalla lettura degli atti del Comune di Campobasso e di quelli adottati dalla Regione Molise (nonché dalle note a firma dell’ETS aggiudicatario dei servizi regionali antiviolenza) emerge chiaramente che: l’Avviso Pubblico regionale – per la nascita, anche in Molise, di un CAV
e di una Casa Rifugio – emanato nell’anno 2016 consentiva la partecipazione anche degli enti locali, in forma singola o associata,
diversamente da quanto previsto con quello adottato ad agosto del 2025, aperto esclusivamente agli enti del terzo settore (ETS);

nel 2016 partecipava all’Avviso – previa adozione di una procedura di selezione pubblica del partner privato dotato di esperienze e professionalità comprovate e consolidate nei decenni -, quale soggetto proponente, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso Capofila di un’associazione temporanea di scopo costituita con il Comune di Campobasso e la Cooperativa sociale “Be Free” (il privato selezionato con procedura ad evidenza pubblica);

il Comune di Campobasso metteva nel progetto, a titolo di co- finanziamento, oltre al proprio personale dipendente, anche i propri
locali di Viale del Castello (mentre la Casa Rifugio, ad indirizzo segreto, veniva messa a disposizione da Be Free, che provvedeva autonomamente a stipulare il relativo contratto di locazione);

in relazione ai locali di Viale del Castello, al Comune di Campobasso non è mai pervenuta alcuna richiesta da parte dell’ETS risultato
aggiudicatario dell’Avviso, né formale né informale, di messa a disposizione per la ubicazione del CAV;

per tali locali l’Amministrazione comunale, non più direttamente coinvolta nella gestione del progetto regionale e non interpellata, né formalmente né informalmente dall’ETS, ha ritenuto che quei locali non fossero più necessari per i servizi antiviolenza regionali e sta immaginando di creare in quei locali anche spazi al servizio delle donne;

per tali ragioni, nella riunione del 15 ottobre 2025, quando per la prima volta è stata manifestata l’esigenza dell’ETS aggiudicatario di avere
quei locali, il Comune di Campobasso ha evidenziato che non potevano più essere messi a disposizione dell’ETS aggiudicatario, il quale prendeva atto e proponeva di adibire a CAV quello privato di cui è titolare;

con nota del 30 ottobre 2025, l’ETS in questione indicava come valida alternativa per l’ubicazione del CAV finanziato dalla Regione, locali dell’ASREM.

Ciò detto, il Comune di Campobasso ha talmente a cuore le sorti delle persone, donne e minori, in carico ai servizi antiviolenza che, con determina dirigenziale del 30/06/2025, aveva disposto la proroga del servizio in essere fino al 31.12.2025, immaginando la possibilità, per la delicatezza e la complessità delle azioni, che occorressero tempi più lunghi per il passaggio di consegne. Con proprie delibere, è stata la Regione Molise a decidere di anticipare il termine di scadenza della predetta proroga, fissandolo prima al 31.08.2025, poi al 30.10.2025.
Il Comune, da anni impegnato a dare il proprio contributo, all’interno della rete dell’antiviolenza, direttamente ed indirettamente, continuerà a fornire il proprio supporto alle donne, ai minori e a chi si prenderà cura dei loro bisogni e delle loro aspirazioni.

Marialuisa Forte, sindaca di Campobasso

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