Religione/ L’attualità del libro dell’Apocalisse per il nostro tempo

Si è conclusa con gratitudine l’esperienza degli Esercizi spirituali diocesani nel quotidiano vissuta nell’arcidiocesi di Campobasso-Bojano nei giorni 18-20 di agosto 2022. Le meditazioni sono state tenute da S.E.Mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso, sul Libro dell’Apocalisse. L’evento si è svolto nei nuovi locali della parrocchia Mater Ecclesiae, realizzati grazie anche al contributo della CEI. Questo appuntamento è stato, inoltre, un momento celebrativo per i 100 anni di Fra Immacolato Brienza, nato appunto il 15 agosto 1922, dichiarato venerabile lo scorso 11 maggio, avendo vissuto più di cinquant’anni in un letto di dolore, trasformando, tramite l’amore alla Parola di Dio, la propria sofferenza come occasione di intercessione.

Le meditazione hanno permesso ai partecipanti, soprattutto a fedeli laici impegnati a livello pastorale, di avere uno sguardo profondo sulla realtà contemporanea, segnata da tante contraddizioni. Il libro dell’Apocalisse, ultimo della Bibbia, non è infatti una pagina paurosa della storia, ma una meravigliosa luce sul nostro tempo, perché l’apostolo Giovanni in questo racconto ha tolto il velo sulla storia, permettendo a noi di cogliere il mistero della vita, attraversando i tre verbi centrali di tutta l’Apocalisse: velare, svelare, rivelare. Apocalisse, infatti, vuol dire “Rivelazione del piano di Dio nella storia contemporanea”, per darci coraggio e lucidità, così da affrontare il nostro cammino quotidiano con rinnovata speranza. Passiamo così dal buio della notte che vela i nostri occhi al chiarore del mattino, che ci fa intravedere i punti fondamentali dell’esistenza, fino al compimento del meriggio, quando tutto è rivelato in Cristo, l’Agnello immolato, ritto in piedi.

In particolare, in queste giornate di esercizi, il cammino futuro della Chiesa è stato tracciato dalla narrazione profetica delle Lettere alle Sette Chiese, che, come indicato magistralmente l’arcivescovo Bregantini, sono il simbolo delle Chiese particolari di tutto il mondo, chiamate a “riscoprire il primo amore; a sopportare le prove del nostro tempo con fiducia, come la pandemia e la guerra; a non cadere nella tentazione delle scorciatoie mondane; a non cedere al compromesso col potere; a svegliare piuttosto i cuori con la Parola di Dio, valorizzando perciò le fragilità che sono la corona della nostra vittoria sul male; ad essere miti e mai superbi; ad accogliere i doni dall’Alto, ascoltando e accogliendo Chi bussa alla nostra porta, per far sedere accanto a noi Colui che ci guida alle sorgenti della vita senza fine, il Signore Gesù”.

Ecco, il messaggio dell’Apocalisse che si è densamente respirato lungo le sei meditazioni, con un riferimento costante al Sinodo mondiale in atto, poiché le sette lettere altro non sono che sette lettere sinodali, basate sull’ascolto della singola chiesa, apprezzata per le sue perle e richiamata e rieducata per i suoi errori, come è riportato al versetto 19 del capitolo terzo: “Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convertiti. Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.

Questo momento spirituale formativo ha sollecitato i partecipanti a prospettare alla propria diocesi un seguito con appuntamenti mensili che avranno inizio il prossimo mese di ottobre 2022 fino al mese di giugno 2023. Di queste riflessioni ha bisogno il nostro tempo!

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