Natale 2020: sotto l’albero ci saranno molti punti di domanda e non i regali

di Massimo Dalla Torre


Come sarà il natale 2020? Punto di domanda scontato, anche perché a dettare legge è il covid 19 che, ha spersonalizzato, la festa più attesa dell’anno. Divieti di spostamento tra regioni e comuni anche se si sta pensando di ammorbidire questa misura contenuta nell’ultimo DPCM, chiusura dei negozi nei centri commerciali, ristoranti e bar interdetti dopo le 18 ma soprattutto non possibilità di riunirsi in famiglia con parenti e amici per brindare e mangiare una fetta di panettone o di pandoro tra una giocata a tombola o altri giochi di carte che, s’intensificano in questo periodo.

Punto di domanda in cui i tanti se e i tanti ma sono accompagnati dalla insicurezza della gente, che, non ha più voglia di pensare a cosa mettere sotto l’albero di natale, pensionando in anticipo Santa Claus simbolo per tutti del 24/25 dicembre. Questa è, la triste pagina che leggeremo fra qualche giorno in cui mascherine, guanti e gel disinfettante sono il fil-rouge di quello che è stato definito l’anno oribilis.

Anno caratterizzato non dai suoni delle nenie con zampogne e ciaramelle che annunciano la nascita del salvatore del mondo ma dalle sirene delle ambulanze che corrono verso i centri ospedalieri adibiti a luoghi dove ricoverare chi è positivo causa il virus. Una positività di cui faremo molto volentieri a meno, se potessimo, peccato che non è possibile.

Una positività che, cancella dalla mente i ricordi dei Natali passati dove tutto era allegro, spensierato e mistico ma soprattutto dove si respirava un atmosfera insolita che invoglia a mettere fuori dalla porta le vicissitudini e gli affanni quotidiani che, per 11 mesi, assillavano e lasciavano il posto al grigiore se non addirittura al nero e non al variegato alternarsi delle luci che, purtroppo non sono scintillanti ma tenui anche se fanno ben sperare che il natale, magari quello del 2021, torni ad essere quello di sempre.

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