L’Ambasciatore del Messico in Italia Carlos García de Alba Zepeda in visita oggi a Palazzo San Giorgio

Il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha ricevuto questo pomeriggio la dell’Ambasciatore del Messico, Carlos García de Alba Zepeda, in visita ufficiale sul nostro territorio oggi e nei prossimi giorni.

Carlos García de Alba Zepeda è entrato nel corpo diplomatico Messicano nel 1987 ed ha una grande carriera alle spalle, che racchiude esperienze bilaterali, multilaterali e consolari. Ha ottenuto il rango di ambasciatore ad aprile del 2006. A giugno del 2019 è stato nominato dal presidente Andrés Manuel López Obrador, ambasciatore del Messico presso la Repubblica Italiana e Ambasciatore non residente in Albania, Malta e San Marino. L’Ambasciatore ha un particolare legame con il Bel Paese, specialmente con la città di Roma, dove ha studiato.  Infatti, Carlos García de Alba, originario di Guadalajara, Jalisco, è nato il 14 giugno 1958 e si è laureato in Economia presso la Universidad Autónoma Metropolitana Unidad Xochimilco per poi conseguire un Master in Scienze Politiche e un Dottorato in Sociologia a Roma. Dal 2010 è Consulente Accademico Ad Honorem della Presidenza della Fiera internazionale del Libro di Guadalajara e si occupa di organizzare il Forum Annuale sulla Migrazione e lo Sviluppo.

Il sindaco Gravina e l’Ambasciatore si sono intrattenuti in un colloquio privato durato circa mezz’ora.

“Intorno a occasioni di incontro e conoscenza come questa di oggi – ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, al termine dell’incontro – si possono andare a sviluppare collaborazioni e opportunità, soprattutto nei settori turistici, dell’agroalimentare, dell’ospitalità e della cultura, che rappresentano indicatori importanti per una ripresa economica del nostro territorio. Siamo davvero grati all’AmbasciatoreCarlos García de Alba Zepeda – ha aggiunto Gravina – per la considerazione che ha mostrato verso la nostra città ritenendola meritevole di una visita ufficiale e speriamo possa tornare a trovarci magari in occasione di qualcuna delle nostre feste più sentite, come ad esempio lo stesso Corpus Domini del prossimo anno.”

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