La Fondazione Lello Lombardi si schiera per la salvaguardia della Corte d’appello di Campobasso

Anche la “Fondazione Lello Lombardi” si schiera per la salvaguardia della Corte d’appello di Campobasso, aderendo così al Comitato Unitario in difesa della stessa Corte, presieduto da Enzo di Giacomo. Fu infatti proprio il sen. Lello Lombardi, unitamente al collega Osvaldo Di Lembo, che rappresentavano il Molise a Palazzo Madama, a presentare il Disegno di Legge che portò alla istituzione della Corte d’appello autonoma di Campobasso. Il Disegno di Legge, formato da soli tre articoli, era già stato proposto nell’ottava legislatura ma, dopo lo scioglimento anticipato del Parlamento, fu riproposto al Senato il 19 luglio del 1983. e la Legge, con il numero 151, fu approvata definitivamente il 7 maggio del 1986 . I due senatori molisani nel chiedere l’istituzione della Corte d’appello autonoma, erano convinti che “il decentramento rende la giustizia più efficace, perché più rapido e pronto diventa il suo intervento. La giustizia -si disse- si amministra meglio se viene periferizzata”. Proprio grazie a queste premesse riuscirono a far approvare la legge in tempi brevi e, così, da sezione distaccata della Corte di appello di Napoli (istituita con legge 5 giugno 1967), quella di Campobasso ottenne l’autonomia con competenza sui Tribunali di Campobasso, Isernia e Larino. Nella relazione al Disegno di legge, Lombardi e Di Lembo sottolineavano “la necessità di affrontare in maniera organica e globale la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, perché quest’ultima non può non tener conto della ripartizione dello Stato in regioni e dovrà perciò trarre origine e giustificazioni non solo da motivazioni che attengono a carichi di lavoro, ma anche e soprattutto dalla esistenza di realtà istituzionali, quali appunto le Regioni, che legittimano considerazioni di politica giudiziaria legate al particolare rapporto esistente tra Regioni e Corti di appello e che non è limitabile, com’è noto, solo all’amministrazione della giustizia”. Quelle stesse motivazioni, che portarono all’istituzione della Corte d’appello autonoma di Campobasso, sono ancora oggi attualissime per dire no alla soppressione della stessa Corte d’appello.

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