La Corte dei Conti inaugura l’Anno giudiziario: In esame: Sanità, Costi della Politica, Utilizzazione illecita di fondi pubblici

Inaugurata stamane l’Anno Giudiziario della Corte dei Conti della regione Molise. Nel 2014 la Corte ha tenuto complessivamente n. 29 udienze, mentre sono stati pubblicati nel 2014 n. 106 provvedimenti, di cui n.73 sentenze.  Nel 2014 la Corte dei Conti del Molise ha emesso condanne per 15 milioni e 600 mila euro, “denaro – afferma il presidente della Corte, Micheal Sciascia – ingiustamente sottratto alla comunità, che potrà essere utilizzato per soddisfare esigenze dei cittadini molisani”.
Riportiamo alcuni aspetti salienti della relazione fatta dal Presidente Michael Sciascia
Veridicità del bilancio regionale
Troppo spesso, il legislatore della Regione Molise non pondera adeguatamente il vincolo finanziario, limitandosi ad una dichiarazione di assenza di oneri, con il rinvio ai mezzi finanziari a disposizione (clausola di neutralità), ovvero senza quantificare quelli pur dichiarati; nonché rinviando direttamente o implicitamente alla Giunta e agli apparati amministrativi la determinazione degli oneri e della loro eventuale copertura (deliberazione n.37/RQ del 4 marzo 2014 della Sezione regionale di controllo per il Molise).
Sanità
L’obiettivo dell’equilibrio economico nel settore sanitario è ancora molto lontano, mentre la Regione Molise presenta una prevedibile perdita d’esercizio per il 2014 di euro 43,384 milioni. Risparmi potranno essere realizzati con il nuovo Atto aziendale approvato con delibera n.136 in data 3.12.2014 del Direttore Generale deII’ASREM, con il quale viene rideterminato il numero globale delle Unità Operative Complesse ridotte dalle 117 esistenti a 78, con una diminuzione di 39 U.O.C.; e con la riorganizzazione dei servizi centrali di amministrazione e controllo, da accorpare tutti presso la sede centrale nonché la riconversione dei Presidi Ospedalieri periferici.
Costi della politica
– L’auspicio è che si dia intanto il buon esempio con una significativa riduzione dei c.d. costi della politica, spostando i mezzi finanziari così recuperati per spese di investimento ed il rilancio dell’occupazione, specie giovanile.
– Il Consiglio regionale deve saper procedere con decisione ad un saggio taglio a benefit attribuiti ai singoli consiglieri o ai gruppi consiliari, di ingiustificate ed ingiustificabili prebende, collegate alle funzioni amministrative regionali, e di spese per nulla produttive né utili (come spesso awiene con aziende regionali e le società partecipate, nonché con consulenze ed assunzioni di comodo), avvertite dalla cittadinanza come forme di parassitismo a suo danno, nonché ad una oculata gestione dei fondi rimessi ai gruppi consiliari regionali per l’esercizio delle loro funzioni istituzionali. Sono in svolgimento numerosi giudizi contro consiglieri regionale per illecita gestione dei fondi attribuiti ai Gruppi consiliari.
Vigilanza costante sulla corruzione
Occorre individuare e sradicare il fenomeno diffuso a livello nazionale della corruzione (stimata in Italia nell’iperbolica somma di 60 miliardi di euro).
Utilizzazione illecita di fondi pubblici
Di particolare rilievo é stata la condanna per danno erariale, patito dall’Azienda Speciale FAI. della Camera di commercio di Campobasso derivato dall’illegittima erogazione, da parte del Direttore generale, in favore del personale dell’Azienda, di un rilevante non consentito numero buoni pasto (sentenza n. 60/2014).
Appropriazioni di finanziamenti e contributi
Permane il fenomeno di appropriazione di finanziamenti e contributi, compresi quelli provenienti dall’Unione Europea, destinati ad iniziative imprenditoriali e sociali sia alla formazione professionale, che invece continuano purtroppo a risultare spesso assorbiti da iniziative fittizie ed ottenuti attraverso falsificazioni documentali in un sistema di scarsi controlli e di corruttela, come nel campo dei finanziamenti all’agricoltura. Numerose sono state al riguardo le pronunce della Sezione, che hanno accertato un desolante e scoraggiante sistema in cui inefficienza e connivenza si mescolano in maniera inestricabile, giungendo ad azioni revocatorie e a sequestri conservativi a tutela delle ragioni erariali.
Necessità di ridurre le società partecipate
Frequente è finora la mancata attivazione delle procedure per la dismissione delle società partecipate, per la cessazione delle gestioni anomale dei servizi pubblici locali e per la messa in liquidazione delle società strumentali o di servizi caratterizzate da gestioni antieconomiche. La spesa per le n.155 partecipazioni funzionanti in Molise (di cui n.59 Consorzi, n.3 fondazioni e n.83 società) è di euro 9 miliardi. La mancata previsione di vincoli al debito delle società partecipate può, inoltre, aver favorito forme di abuso dello strumento societario per ricorrere a finanziamenti non consentiti alle amministrazioni di riferimento; su tali eventuali degenerazioni la vigilanza della Corte sarà massima.

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