Faisa Cisal: Trasorti, protesta dei lavoratori per fermata fuori norma

Nel corso degli anni, una delle tante accuse rivolte alla Regione, in tema di trasporti, riguarda l’incapacità di saper governare, anziché subire le situazioni. Citiamo le scelte insensate in tema di doppio lotto di gara, anziché un unico lotto, per assegnare il servizio di trasporto pubblico con bando di gara (qualora vada veramente in porto l’assegnazione a due gestori diversi, a parte l’antieconomicità, ipotizziamo già le difficoltà di coordinare due diversi gestori, i quali, presumibilmente, avranno ragioni d’impresa diverse), l’indiscusso strapotere delle aziende di trasporto, le quali in virtù di una incontrollata libertà d’impresa, riproducono, come il famoso film, il “padre e padrone” del TPL molisano.

Solo per rimanere in tema di rapporti fra Regione, Aziende e OO.SS., questi sono, per effetto dell’inerzia della Regione, completamente squilibrati a favore delle aziende, specialmente delle principali. Le proposte sindacali per riequilibrare tali rapporti e renderli più corretti ed egualitari sono state respinte. Per tali motivi addebitiamo alla Regione, ed anche alle altre istituzioni regionali, le colpe per una gestione del TPL dissennata e/o colpevolmente assente, che permette alle imprese principali di violare impunemente le normative. Per non essere tacciati di superficialità, ricordiamo, a titolo di esempio, la mancata sanzione per l’autista (e l’azienda) comandato in servizio per oltre 11 ore di guida, superando di oltre il doppio le ore di guida consentite dal C.d.S.. Ricordiamo il mancato intervento nel caso della ditta ATM, che ha ridotto le ore di riposo settimanale agli autisti che percorrono un itinerario superiore ai 50 km, nascondendosi dietro una incauta sentenza del tribunale di Campobasso, di cui nemmeno le associazioni datoriali si sono avvalse, dimostrando, in tal modo, in contrasto con le direttive dei ministeri di appartenenza, l’incapacità di comprendere ed applicare le normative o, peggio, una colpevole e pericolosa indifferenza.

Ricordiamo la generosa elargizione, dall’anno 2011, alle quattro maggiori aziende, di somme destinate ad un contratto di secondo livello aziendale, mai stipulato fra OO.SS. ed aziende, od il costo dell’ammortamento degli autobus riconosciuto in tutti questi anni, senza che si sia visto un solo autobus nuovo; è dovuto intervenire il Governo per finanziare, con un piano pluriennale, il rinnovamento del parco autobus. Una piccola parentesi la merita l’incredibile vicenda del bando di gara a Termoli, anche quando tale bando va a termine, non c’è nessun rappresentante comunale o regionale (perché trasferisce i fondi) che abbia voglia di pretendere il rispetto di quanto previsto nel bando stesso, il quale è stato assegnato alla ditta GTM, per effetto del diritto di prelazione, sulla base di un costo generoso calibrato sulla stessa ditta esercente il servizio (una autentica corbelleria), e nessun cittadino ha avvertito la novità, nessun autobus nuovo e nessun contratto di secondo livello, come offriva il gestore aggiudicatario del bando (il diritto di prelazione si applica alle stesse condizioni dell’aggiudicatario).

Ingenuamente, pensavamo che segnalare alle autorità una violazione del C.d.S., in tema di fermate di servizio pubblico, avrebbe risolto il problema, invece alle numerose segnalazioni non è seguito alcun atto concreto. Solo che adesso un gruppo di dipendenti ha deciso, previo avviso, di non effettuare una fermata molto pericolosa nella zona di Trivento. Non sarebbe necessario ricordarlo, ma in caso di incidente l’autista ne risponde penalmente e civilmente, eppure il sindaco di Trivento, senza alcuna assunzione di responsabilità, con una sua nota, chiede all’azienda di perpetrare l’infrazione ed all’autista di rischiare.

Noi avevamo avvertito la Regione della necessità di affrontare il problema, proprio per evitare che la questione diventi incontrollabile. La differenza fra una buona amministrazione ed una pessima amministrazione consiste proprio nella capacità di comprendere il problema e saperne prevedere la possibile evoluzione od involuzione. Infatti, non credendo possibile una condanna per il dipendente che ha rispettato il C.d.S., né che possa esistere un obbligo di violazione di una norma di sicurezza, cosa succederà per tutte le altre, circa un migliaio, fermate irregolari? È possibile che si verifichi una situazione caotica, a causa della scelta del singolo autista. E’ incredibile, ma non c’è alcuna istituzione pubblica che sia in grado di intervenire, programmare, evitare e governare una situazione che rischia di diventare incontrollabile, tutte le fermate sarebbero a rischio di soppressione.

È persino inutile porsi la domanda caustica di chi trae vantaggi (di breve/medio termine) da una simile situazione.

Ad aggravare la questione c’è anche il fatto che tali movimenti avvengono anche con il buio ed il maltempo.

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