Covid 19, la pandemia non ci ha insegnato niente, il senso civico resta a zero

La pandemia arriva in Italia, si diffonde in varie regioni, arriva in Molise. Mesi di restrizioni, ansia, regole, certificazioni, uso di mascherine, guanti e gel igienizzanti. L’emergenza non è ancora finita, eppure il ” senso civico” delle persone non è mutato, è rimasto tale.

Sicuramente, rispetto ai decessi, ed alla crisi economica e sociale, questa ” avventura mattutina”, può sembrare una sciocchezza, però mi ha portato a riflettere.

Faccio la fila davanti alle poste centrali ci Campobasso, sapendo che si entra uno alla volta e che bisogna armarsi di pazienza. Ad uno, ad uno che si arriva ci si saluta, anche non conoscendosi e si attende il proprio turno, con il lento avanzare della fila. Ma in circa 50 minuti di attesa, ci si è dovuti improvvisare controllori! Più di una persona, di diverse età ha cercato di , con diverse scuse ha cercato di entrare presso l’ufficio postale, a dispetto di chi attendeva il proprio turno. E se da una parte si è ceduto il posto ad un anziano con difficoltà di deambulazione dall’altra ci si è arrabbiati per i ” furbetti”, che hanno risposto : io ho sempre fatto così, voi aspettate! Ma naturalmente sono stati “invitati” a fare la fila!

Ebbene se la pandemia doveva riportarci con i piedi per terra, ora che tutti siamo chiamati ancora di più al rispetto delle regole, le cattive abitudini e la prepotenza sono evidentemente radicate nelle persone e i comportamenti sono restati tali, e questo mi ha fatto riflettere. Il problema non è tanto la fila alle poste, ma tale comportamento si riscontra a tutti i livelli sociali e politici… (MDL)

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