#corpedelascunzulatavecchia/ Un premio ed una pergamena non si negano a nessuno

In quel tempo nel contado di Molisii si dovevano tenere le elezioni e tutti erano alle prese con il
chiedere per avere … do ut des, dicevano i latini. Cioè chiedevano per avere il voto, niente di
particolarmente truculento. Il truculento, ma ai posteri l’ardua sentenza, si ebbe all’interno del
parlamento europeo laddove alla vice presidente, tale Eva Kaili (nome terribilmente assonante ad Eva Kant la moglie/amante/complice di Diabolik) furono trovate valigie piene zeppe di denaro, dissero proveniente da Qatar, ma era (è) ancora tutto da vedere. Qualche giorno prima di quello (questo) successo in Belgio al Parlamento europeo, uno scriteriato aveva scritto su informamolise.com della nuova legge di bilancio che prevedeva l’innalzamento della quota in contanti a diecimila euro in Italia.

Proposta prontamente criticata dal Parlamento europeo perché, dissero, favoriva i pagamenti in nero. Dopo qualche giorno arrestarono la vice presidente per tutta la carta moneta che aveva in casa. Casa nostra, di noialtri, nemmeno la carta da parato perché, sembra, porti allergie.
Concordo sulle allergie per la carta da parato ma, lo giuro, mai stato allergico alla carta moneta.

Comunque, ritorniamo a Bomba: dopo le numerose scoperte, ma ancora ne dovevano venire, nel contado felice di Molisii si continuava a vivere allegramente. Il presidente Toma, forse per
l’avvicinarsi delle elezioni che avrebbe voluto vivere da candidato alla presidenza, disse, almeno sui giornali, che non era d’accordo con Florenzano, direttore generale della salute dei molisani sulla gestione della sanità. Meno male che Florenzano, dietro concorso, lo avevano nominato lui e non il redivivo e risorto Ciccio a Santa Maria dell’omonimo bar in via Marconi.

Quindi, per essere precisi, anche il presidente Toma brigava per la candidatura e quindi per la
rielezione. Andando avanti, ma pensando al passato, agli usi e costumi dei nostri progenitori,
tornava in mente un vecchio proverbio delle campagne del contado di Molisii: “chi a tiempe ze
prepara a ora magna”. È la “summa teologica”, questo proverbio di tutto il discernere ed il sapere della cultura contadina. Per poter mangiare ad ora buona ci si doveva preparare per tempo, pensate solo a quanto tempo ci vuole per accendere un fuoco ed ottenere la brace. Se siete di città e non avete mai fatto nemmeno gli scout ditemelo che riscrivo tutto cambiando proverbio.
Andiamo avanti e per il tempo necessario al verificarsi delle tanto bramate elezioni, in quell’anno 2022, tendente al 2023 dove si sarebbe votato, era necessario avvicinare le persone ed “addomesticarle” al voto. I candidati presero due posizioni: una, antica e sempre funzionante, rivolta alle persone che conosco e che “controllo” ora per ora, minuto per minuto “concedendo” contratti di lavoro a tutti, ma a nessuno tutti part time che facevano solo la gioia dei gestori dei pub il sabato sera, di più i giovani “occupati” non si potevano permettere.

Bisogna anche dire che andavano al pub perché mami e papi pagavano le bollette ed apparecchiavano tavola. Quindi, nel contado di Molisii dalla “Generazione mille euro” film di Massimo Venier con Paolo Villaggio, film ambientato a Milano, nel contado, dicevo, si era passati a “Io speriamo che me la cavo”. Il passaggio non lo aveva mai capito nessuno, ma “sicuramente” era da imputare alla presenza in tutti e due i film del grande Paolo Villaggio. Nessuno lo ha mai scoperto.

“Tirem innanze”, come disse il grande patriota Amatore (Antonio) Sciesa quando nel condurlo al
patibolo lo fecero fermare davanti casa sua nella speranza che si pentisse. Lo Sciesa non si pentì, fu giustiziato dagli austriaci, ma non sono sicuro che sia tanto contento nella tomba al pensiero di un lombardo come lui (Salvini) al governo di una nazione cui sacrificò la propria vita.
Ma andiamo avanti a ricordare i molteplici eventi che caratterizzarono quel 2022 (ah “22” nella
smorfia napoletana è “il pazzo”, ma niente significa se non si gioca al lotto).
In quel 2022 per la campagna elettorale, come detto, oltre quelli che si affidarono al vecchio
metodo, ci furono quelli che si affidarono ad un misto tra vecchio e nuovo metodo di campagna
elettorale ed uscirono fuori campagne pubblicitarie del nostro Molise dove, per esempio, si videro cartelloni pubblicitari sulle nostre montagne affissi vicino Cortina d’Ampezzo, come a dire: Campitello–Cortina 1–0.

Quell’anno ci furono i mondiali ma come oramai uso la nazionale italiana non partecipò.
Dopo i cartelloni pubblicitari, messi per far conoscere il Molise, ma anche per inserire la nascita dei cartelloni stessi nel curriculum vitae dell’assessore al turismo che, orfano dell’appoggio politico della famiglia doveva trovarsi da solo i voti. Oh questo perché una volta eletti a prescindere dall’età volevano restare a fare i politici. Avrebbero potuto istituire i “Consiglieri a vita” così come i senatori. Avrebbero reso merito a quelle persone che si scapicollavano per il bene del contado, o per il bene del proprio codice iban, questo non fu mai dato sapere.

E fu proprio nel 2022 che per avere visibilità e riconoscenza furono “inventati” i premi distribuiti a varie persone e personalità a vario titolo, alle volte a titolo gratuito. Mai come nel 2022 fiorirono eventi di questo genere. Eventi promossi e prodotti, forse, con soldi della collettività che si sarebbero potuti utilizzare diversamente. Ma, si sa, la “capa” non vuole pensieri ed una persona può essere riconoscente, quindi votarti, anche se ha solo ricevuto una pergamene scritta nemmeno a mano ma con un programma di grafica scaricato da internet.

Parlo al passato, riferendomi al presente i premiati, oltre la soddisfazione (?) di ricevere
Il premio tenessero a mente che glielo ha (hanno) concesso/elargito/regalato, aprile 2023 arriva e bisognerà disobbligarsi e qui mi viene in mente Lorenzo (“o come dicevan tutti Renzo”) quando per recarsi dall’Azzecca-Garbugli si preoccupò di portare due capponi grassi.

Ad aprile ci recheremo al voto ma sarà difficile individuare chi andrà a votare con “i capponi”. Renzo li portava in mano, questi li porteranno nella coscienza. Solo saluti e baci a tutti, nessun escluso. Fate solo cose belle e pensate a stare bene. Se pensaste anche a votare bene male non sarebbe. Statevi arrivederci
Franco di Biase

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