Conclusa una prima fase delle prove di accesso ai corsi dell’Area medica Unimol

Si è conclusa la prima fase di selezione dell’Area medica. Le due giornate di test – del 4 e 8 settembre – sono state caratterizzate da un clima di grande tranquillità e serenità ed hanno visto la partecipazione di oltre 650 candidati. Distribuiti in 10 aule, i 373 presenti ieri al test per la prova di ammissione al corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia – hanno potuto iniziare le procedura di identificazione già a partire dalle ore 7.45, alle 9.30 tutti i candidati avevano raggiunto il posto loro assegnato, alle 10.45 l’ultima identificazione. La provenienza dalle scuole superiori vede quasi il 70% dei candidati in possesso di una maturità scientifica e classica, oltre l’85% ha una età inferiore ai 21 anni, il 66% è costituito da donne, il 34% da uomini. Altrettanto significativo è sottolineare un altro dato: dei 373 aspiranti candidati a raggiungere l’obiettivo di essere studenti del corso di laurea in medicina e chirurgia dell’Università del Molise, un numero che va ben oltre le previsioni, quasi il 62%, è rappresentato da giovani provenienti da diverse regioni italiane un indicatore e una ulteriore conferma di attrazione verso la nostra sede. La Campania e la Puglia hanno rappresentato le percentuali maggiori. La provincia di Benevento e di Foggia in particolare. Ma una presenza importante di giovani aspiranti “futuri medici” viene anche dall’Abruzzo, dal Lazio, dalla Basilicata e dalla Calabria. Alle ore 11.00, così come in tutte le sedi universitarie italiane, è iniziata la prova con l’apertura del plico contenente il test d’ingresso, e si è conclusa regolarmente alle ore 12.40. Oltre 70 le unità di personale (docente e tecnico amministrativo) impegnate nelle commissioni di vigilanza e nell’attività di supporto tecnico-logistico e di sorveglianza. Nel pomeriggio, intorno le ore 16.00 i plichi contenenti le prove sono stati inviati al Cineca di Bologna per la correzione. Per l’anno accademico 2015-2016, l’Ateneo molisano immatricolerà 75 studenti a medicina e chirurgia e 105 alle professioni sanitarie. Alla conclusione delle procedura selettiva il prof Luca Brunese – Direttore del Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute – ha voluto sottolineare testualmente: “Il polo universitario di medicina del nostro Ateneo riafferma la sua vocazione di qualità e considerazione, capace di attrarre interesse e attenzione da parte di giovani studenti provenienti da tutto il territorio nazionale, fattore decisivo e indispensabile per un continuo sviluppo. Ma anche e soprattutto un efficace viatico per l’inizio dell’anno accademico, delle attività didattiche di ricerca e di preparazione alla professione medica, a noi hanno inteso affidare le proprie aspirazioni e le proprie speranze e, ci auguriamo, la professione dei loro sogni. Tutto ciò non può che rappresentare l’ennesima conferma dell’interesse verso il l’Area medica UniMol, certamente anche in considerazione dei recenti successi rispetto a quello che sarà lo step successivo, quello dell’iscrizione alle scuole di specializzazione dove abbiamo primeggiato in Italia”. Il Rettore Palmieri ha dichiarato: “E’ un momento importantissimo per gli studenti, per le loro famiglie e per l’Ateneo. 389 erano i candidati e 373 sono stati presenti, con una percentuale di assenti di meno del 5% che testimonia non solo una forma di considerazione e rispetto che è dovuta a questo Ateneo, ma anche al territorio in cui opera. La macchina organizzativa ha funzionato in maniera egregia e senza alcun disagio. Un segnale di attenzione e cura il nostro Ateneo lo ha voluto anche tributare alle famiglie, ai genitori e, più in generale agli accompagnatori dei candidati, mettendo a disposizione servizi e assistenza di natura logistica e organizzativa. Dobbiamo insistere e perseverare nella convinzione che esista un valore universale del locale, del territorio oggetto e soggetto del sapere, ambito di convergenza di saperi esperti, contestuali, scientifici. Più si riesce ad essere presenti nella dimensione globale e più l’ancoraggio al locale (ben distinto dal localismo) e l’attenzione per i temi territoriali diventano elementi di forza, non di chiusura, ma di apertura. Più si riesce a sperimentare localmente, più si viene riconosciuti globalmente.

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