Cittadella dell’Economia un tempo fucina d’idee oggi reperto di archeologia urbana


di Massimo Dalla Torre
Giorni fa mentre ci recavamo all’isola ecologica per svuotare i mastelli che, per un disguido di cui non sappiamo la causa, non erano stati svuotati la sera prima da chi è preposto al servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, nel ritornare in città siamo passati dinanzi alla cittadella dell’economia ridotta a “cattedrale nel deserto” anche se molti “soloni locali” l’hanno paragonata a quei luoghi appartenenti a reperti di archeologia urbana, ci scusiamo per il paragone con chi studia la materia. Un luogo che, per anni è stato il punto di slancio per quello che doveva, leggete bene, doveva essere, e non lo è più, il Molise del domani.

Un luogo che, purtroppo, è solo un cimitero d’idee e null’altro, dove spesso i randagi e i senza tetto vanno ripararsi e dove sporadicamente sono aperti i cancelli, ora non più, per ospitare qualche evento riservato agli addetti ai lavori. Un luogo che aveva tutti i presupposti per essere un laboratorio, anzi una fucina, dove far nascere progetti a cui altri esterni al Molise hanno dato contezza a quello che si proponeva. Un luogo che, grazie alla desertificazione morale e materiale è ancora di più sprofondato nel baratro dell’inerzia, nonostante ci si affanni ad affermare il contrario.

Un luogo dove quel poco che si è realizzato è stato costretto a chiudere i battenti senza sé e senza ma. Un luogo, e lo scheletro delle costruzioni vicino al campo di calcio in contrada Selva Piana, è la testimonianza più desolante che il fallimento non è di facciata ma reale. Una situazione dovuta ai continui tentennamenti e indecisioni, perché le decisioni sono targate extra Molise, che sono e saranno purtroppo per la nostra realtà ma soprattutto per i Molisani, la causa di morte del sistema, le cui basi erano costituite dall’innovazione humus necessario all’alimentazione di quello che è miseramente naufragato.

Basi obsolete, fragili e poco fruibili, per carità nessuna accusa alle persone che bivaccano nei palazzi del potere anche se è nostro diritto. Queste, le considerazioni della gente, che non sono certamente vagheggiamenti di pseudo giornalisti come qualcuno ci ha tacciato. Considerazioni che nascono dalla consapevolezza che, come diceva il Magnifico, “del diman non c’è certezza”, almeno che non ci sia un’inversione di marcia che faccia si che ci sia un nuovo impulso agli intenti e non si lasci tutto nel pensatoio se non addirittura nel dimenticatoio; sapete perché?

Facile i pensieri non sono la via giusta per raggiungere gli obiettivi che richiedono dinamismo e non voli di fantasia e purtroppo nel Molise la fantasia e l’operatività sono in eterno letargo.

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