Campobasso/ Le ‘mini incompiute’ nel centro della città

Il Molise e la provincia di Campobasso possono vantare il negativo primato, in rapporto alla popolazione, delle opere incompiute nel tempo: l’autostrada Termoli-San Vittore, poi diventata superstrada e poi nulla (anche se puntualmente se ne riparla ad ogni appuntamento politico, sia locale che nazionale) è l’esempio più eclatante, ma potremmo continuare con il palazzo della Regione, l’aeroporto di Campochiaro (o della sua alternativa in provincia di Isernia) e via discorrendo. Il capoluogo di regione ha le sue proprie opere ‘infinite’: l’anello di Tangenziale che non si riesce a chiudere anche dopo l’avvenuto appalto dei lavori, la Fondovalle Rivolo conclusa dopo trent’anni, la metropolitana leggera ferma dopo che tutte le opere strutturali sono terminate. Ciò senza voler eccedere e scendere nelle idee fantascientifiche di qualcuno, che non mettiamo in conto, mantenendoci sul livello pratico.

Visto che a Campobasso non ci si vuole smentire in tal senso, permangono adesso in pieno centro le ‘mini-incompiute’, opere che non sono nell’elenco precedente, ma che riguardano lavori importanti che non hanno rispettato o non stanno rispettando i tempi di esecuzione. Due fanno bella mostra di sé nel cuore della città, che è il salotto buono o la cartolina, come preferite: ci riferiamo ai lavori sulla Cattedrale e quelli in Corso Bucci. Due cantieri fermi a ridosso del Corso principale ed a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. Quello della chiesa madre del capoluogo di regione rischia di diventare il mistero dei misteri, nel senso che dopo una serie di annunci e qualche comunicazione di servizio non si è più saputo nulla sui motivi ostativi, i tempi presunti di realizzazione dei lavori o anche la stessa ipotesi che si continui a lavorare o meno. Sono diversi mesi che nessuno fa sapere più niente: né il Comune né la Diocesi e l’ipotesi che almeno questo Natale si possa celebrare sotto i suoi colonnati interni diventa sempre meno probabile, se non inesistente.

Pare che siano emersi problemi in corso d’opera e che questi siano di un certo peso, strutturali e tali da richiedere ulteriore intervento e altri finanziamenti; difficoltà che sembrava essere superata a livello istituzionale, ma non del tutto probabilmente. Quello che è certo è che al momento non sappiamo se ci saranno altri lavori oppure no e se sì, quando inizieranno e finiranno: insomma nulla di nulla arriva dagli organismi preposti a tenerci informati.

Il caso dei lavori a Corso Bucci è più recente ma forse più ‘strano’, visto che questi appena iniziati si sono fermati e poi ripresi e poi rifermati. Come nel primo caso le notizie arrivano alla spicciolata e male, per vie ufficiose o attraverso i ‘si dice’: ufficialmente l’impresa avrebbe difficoltà a reperire il materiale ma c’è chi dice che ci sia altro e che di fatto neanche il Comune sappia veramente perché i lavori non riprendono. Ci sarebbe anche la ‘scusante’ del maltempo, che per lavori all’aperto può avere un suo fondamento, ma l’dea è che ci sia un corto circuito nella comunicazione tra impresa costruttrice ed Amministrazione comunale. Qualche ben informato sostiene che poi non ci sia niente di tutto questo, ma una momentanea difficoltà, per motivi logistici non meglio precisati, da parte del costruttore a garantire la celere prosecuzione dei lavori; in questo caso superata la difficoltà, le opere dovrebbero riprendere.

In tutto questo il Comune più o meno tace come ha fatto quasi dall’inizio della legislatura anche su altri fronti in una logica che non ci è più chiara e che prosegue anche se sembrerebbe al momento non aver portato né risultati né gradimento nella popolazione.

Stefano Manocchio

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