Abbattere la cultura sessista partendo dalle scuole. Tavola rotonda sul femminicidio al Convitto Mario Pagano

Mantenere alta la guardia. Parlarne sempre di più. La violenza contro le donne, quella fisica, ma non meno inquietante e lesiva quella psicologica, rappresenta un tema annoso e scottante che a distanza di 26 anni dalla convenzione di Pechino, dove fu statuita la parità di genere, non ancora riusciamo a lasciarci alle spalle. Le pagine di cronaca del 2021 ci riferiscono che mediamente ogni tre giorni viene uccisa una donna per mano di un compagno o di un marito violento, possessivo, egocentrico o “debole” perché incapace di sopportare una separazione.

E  anche il Molise racchiude una realtà in gran parte sommersa per volere di tante donne restie, per ovvi motivi, a denunciare situazioni di pericolo…Da qui la necessità di rieducare i sentimenti, rivedere il linguaggio, insegnare il rispetto verso l’altro genere sin dalla scuola dell’infanzia. Mettere in sinergia tutte le risorse necessarie a sostenere le donne e a non lasciarle sole. Questi gli obiettivi  individuati nel corso di una tavola rotonda organizzata nella prestigiosa aula magna del Convitto “Mario Pagano” di Campobasso. Un confronto fra esponenti dell’ordine degli avvocati,  dell’ordine dei giornalisti e di quello degli psicologi,  con l’intervento di autorevoli autrici di testi incentrati  sul tema della violenza contro le donne e di professionisti che quotidianamente nel proprio lavoro affrontano il problema. 

Da più parti non si è tralasciato di sottolineare la necessità di fare un buon uso della penna. Da quella del magistrato a quella del giornalista. Relativamente a quest’ ultima categoria, il presidente dell’ordine Vincenzo Cimino ha esposto le nuove disposizioni inserite all’articolo 5 bis del “testo unico dei doveri del giornalista”, per un’informazione corretta, attenta e libera da pregiudizi. Si tratta di norme che vietano immagini e parole lesive della dignità della persona. Che inducono a non spettacolarizzare i fatti di cronaca e ad usare un linguaggio rispettoso verso  i familiari delle persone coinvolte. Sopratutto impongono di tener conto dell’interesse pubblico alla divulgazione della notizia. 

Per voltare pagina  occorre dunque una rivoluzione culturale che coinvolga ciascuno di noi. Dal sollecitare le donne a denunciare al percorso di ripresa psicologica, dalla formazione scolastica all’informazione,  fino alla segnalazione di ogni atteggiamento sessista ed autoritario rilevato in ambito lavorativo o familiare. 

Rossella Salvatorelli 

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