Università , ancora! Termoli Bene Comune e Rete della Sinistra al Rettore: tutte le sedi hanno pari dignità e rilevanza

Torniamo a parlare di Università, per adempiere alla promessa di informazione puntuale fatta in campagna elettorale, promessa che come tutti i punti del programma non è per noi parola al vento, ma impegno assunto con la città; e anche perché siamo sempre più convinti che la sede universitaria di Termoli sia presidio indispensabile per la crescita culturale, sociale ed economica della città.


I fatti: il 2 dicembre scorso, in una lunga intervista il Magnifico Rettore dell’Unimol dichiarava sorridendo che “la sede di Termoli non è chiusa e non chiuderà”, esprimendo inoltre (sia pure in modo generico e con riferimenti alla necessità di “cambiare”) l’intenzione di implementarne l’attività.

Il giorno dopo, però arrivava puntuale un decreto che disponeva la proroga (e dunque la facoltà, se non abbiamo dimenticato l’italiano, era già chiusa!) della chiusura di Termoli dal 4 al 18 dicembre, fatta eccezione per i giorni 15,16,17 dicembre per le sedute di laurea. Il tutto reperibile sul sito dell’Unimol.


Ovviamente, queste disposizioni di chiusura, per motivi a noi incomprensibili, non valgono per Campobasso e Pesche.

Ora, ci sembra il caso di ricordare rispettosamente al Rettore che l’Università porta la denominazione di Università del Molise, non “di Campobasso”; tutte le sedi hanno dunque pari dignità e rilevanza.


Questo atteggiamento discriminatorio nei confronti di Termoli appare dunque grave, e ne chiediamo pubbliche spiegazioni: i cittadini, e soprattutto gli studenti della sede di Termoli hanno diritto a capire perché la struttura viene tenuta chiusa, con la conseguente impossibilità di fruire dei vari servizi (biblioteca, aule studio, videoteca) e di portare avanti il proprio percorso educativo in presenza.

Ripetiamo che svuotare pian piano dall’interno un servizio pubblico equivale a decretarne la morte. E’ quanto temiamo stia accadendo qui, dove le iscrizioni sono in calo perché non si attuano da un po’ di tempo adeguate politiche di pubblicizzazione delle attività. E certo questa chiusura non aiuterà ad aumentare l’attrattività della sede termolese.


Il potenziamento dei corsi di laurea attivati a Termoli, con una seria programmazione di attività culturali e laboratoriali, utilizzando le ottime professionalità a disposizione, dovrebbe stare a cuore a tutti i cittadini basso molisani; e ancor più ad un’amministrazione lungimirante, che comprenda la necessità di evitare la desertificazione del territorio e di sfruttare le possibilità di interazione e stimolo culturale che la presenza di una sede universitaria in loco offre. Senza contare l’imperdibile opportunità di diminuire l’emigrazione dei nostri giovani, offrendo loro formazione e lavoro nella loro terra.


Chiediamo quindi risposte basate su fatti e non su frasi generiche, investimenti e potenziamento della struttura. Chiediamo l’intervento dell’amministrazione comunale in difesa della nostra sede universitaria. Sentiamo tanto parlare di “termolesità”: dove è nella realtà delle decisioni politiche questo attaccamento alla città?

In passato abbiamo subito il furto della facoltà di ingegneria, e non si è levata una sola voce istituzionale. Dobbiamo aspettare che accada nuovamente, senza neanche chiedere spiegazioni ed esigere chiarezza?


TERMOLI BENE COMUNE – RETE DELLA SINISTRA

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