Inaugurata la prima scuola della legalità in Molise

E’ nata in Molise la prima scuola della legalità, probabilmente anche la “prima in Italia”, . La scuola è stata intitolata a “Don Peppe Diana”, ed ha tenuto la prima lezione sabato 8 novembre 2014 presso la sala teatro del cinema Oddo di Termoli, dove è stata istitutita la sede, presso  la chiesa del Carmelo dove opera il parroco don Ulisse Marinucci. Perchè una scuola della legalità? ” Lo scopo di tale scuola è di quello creare momenti di incontro, confronto e condivisione con tutti i soggetti e gli operatori che si occupano a vario titolo di legalità. La Scuola ha una peculiarità, quella di essere stata pensata come itinerante. Andremo in tutti i comuni e le scuole che appoggeranno il nostro progetto. Il programma 2014/2015 sarà suddiviso in due parti: la prima affronterà il concetto di legalità nei vari contesti, la seconda tratterà degli uomini e delle donne che hanno lottato, combattuto e perso la vita per il trionfo della legalità. L’iscrizione e la frequenza delle lezioni saranno totalmente gratuite”, questa la dichiarazione del presidente di Co.re.a Molise Vincenzo Musacchio, che ne è promotore. L’obiettivo è quello di far conoscere alle nuove generazioni le storie dei tanti “coraggiosi” che hanno perso la vita in nome della legalità. “Vogliamo provare anche a svolgere una funzione morale e politica fondamentale: trasformare l’informazione in responsabilità. Condurre la persona ad “essere responsabile” davanti alla società che lo circonda. L’impresa è ardua ma sono certo che la speranza sia un rischio da correre”- continua Vincenzo Musacchio.Il primo degli appuntamenti ha visto la partecipazione di Augusto Di Meo, amico fraterno di don Peppe Diana, e testimone oculare dell’uccisione del prete: « Don Peppe era nel suo ufficio e stava leggendo il breviario, abbiamo parlato dell’uccisione di un operatore ecologico e mi ha detto di pregare, poco dopo é uscito in corridoio e di fronte a lui ha trovato una pistola che lo ha ucciso». Da quel momento la vita é cambiata, perché diventato testimone di giustizia. I prossimi incontri si terranno nella parrocchia del Carmelo a scadenza mensile e vedranno come ospiti ( tra gli altri di altissimo livello) anche il fratello di Paolo Borsellino, giudice scomparso nel luglio del 1992 nella strage di via D’Amelio a Palermo e il generale Cornacchia, collega del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, vittima della mafia nel 1982.

Don Peppe Diana nel marzo 1982 viene ordinato sacerdote. Diventa Assistente ecclesiastico del Gruppo Scout di Aversa e successivamente anche Assistente del settore Foulards Bianchi. Dal 19 settembre 1989 era parroco della parrocchia di San Nicola di Bari in Casal di Principe, suo paese natio. Successivamente diventa anche segretario del vescovo della diocesi di Aversa,  monsignor Giovanni Gazza. materie letterarie presso il liceo legalmente riconosciuto del seminario Francesco Caracciolo e religione cattolica presso l’istituto tecnico industriale statale Alessandro Volta di Aversa. Don Giuseppe Diana fu ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 nella sua chiesa, mentre si accingeva a celebrare messa. Uno dei suoi testamenti spirituali è il documento contro la camorra “Per Amore del mio popolo”, scritto nel 1991 insieme ai sacerdoti della Forania di Casal di Principe; un messaggio di rara intensità e ancora oggi di grande attualità. Augusto era lì il 19 marzo del 1994 quando nella chiesa di San Nicola a Casal di Principe, gli spari di un camorrista fermano il cammino di don Peppe, lo sente morire tra le sue braccia, vede il killer e va subito a denunciarlo: lo descrive, lo riconosce, testimonia contro di lui. Da quel giorno la sua vita cambia.

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