Nell’auditorium del Padiglione Italia a Expo 2025, si è svolto il seminario dal titolo:
“Tradizioni da indossare, costumi del Molise e abiti giapponesi nel tempo”, un affascinante
viaggio tra due mondi apparentemente lontani ma uniti da un comune rispetto per la
memoria, l’identità e l’artigianato.
L’evento si è aperto con i saluti istituzionali del consigliere regionale del Molise Angelo
Primiani e del popolare Girolamo Panzetta.
Il dott. Antonio Scasserra, direttore del Museo delle Vestimenta, ha incantato il pubblico
con un racconto visivo sulla storia della tradizione molisana, attraverso suggestive
immagini d’epoca, costumi e gioielli tradizionali. Un’immersione profonda nella cultura
regionale, tra ricami, fili e simboli che parlano di identità e appartenenza.
Il seminario ha poi aperto lo sguardo al Giappone, con l’intervento di Aika Okochi,
fondatrice del brand Renacnatta e rappresentante della società Dodici. Giovane
imprenditrice con una visione internazionale, Okochi ha raccontato la sua filosofia creativa,
basata sull’idea di “indossare la cultura”. Utilizzando tessuti da stock e antichi kimono
dismessi, crea accessori come cravatte, abiti contemporanei e perfino abiti da sposa che
fondono tradizione e innovazione, in un atto di sostenibilità e valorizzazione
dell’artigianato.
Le sue creazioni, come i costumi molisani, ricordano che il futuro della moda – e della
società – passa attraverso la consapevolezza delle radici e il rispetto dell’identità culturale.
A seguire, l’intervento di Asano Hiroki, maestro produttore di Obi, le tradizionali cinture
giapponesi, ha offerto un esempio concreto di come eleganza, rigore artigianale e
memoria possano convivere in forme nuove, capaci di parlare al presente senza tradire il
passato.
In chiusura, è stata protagonista l’arte del tombolo grazie al contributo di Gerlando
Abbatiello, dell’Associazione del Merletto di Isernia. Il suo racconto, arricchito da una
dimostrazione pratica di una merlettaia esperta, ha ribadito la centralità del “saper fare”
come strumento di narrazione e identità collettiva.
L’incontro ha rappresentato un vero e proprio abbraccio tra Molise e Giappone, uniti dal
filo sottile ma resistente della cultura che si fa abito, ornamento, storia da indossare.