Il Molise a Novalja per il 3° Incontro dei Croati nel mondo: cultura, impresa e comunicazione per un nuovo modello di cooperazione adriatica

Dal 24 al 26 ottobre 2025, sull’isola di Pag, si è tenuto a Novalja il 3° Incontro della minoranza nazionale croata e dei Croati fuori dalla patria, un appuntamento internazionale che quest’anno ha posto al centro i Croati del Molise e il valore delle comunità che, da oltre cinque secoli, custodiscono una lingua e una cultura uniche: il na-našu.

Organizzato dalla Città di Novalja, dall’Istituto per la Ricerca sulle Migrazioni e dalla Fondazione “Agostina Piccoli” che presieduto diversi momenti formativi, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri ed Europei della Repubblica di Croazia e il patrocinio dell’Ufficio Centrale di Stato per i Croati al di fuori della Repubblica di Croazia, l’incontro ha rappresentato un momento di confronto strategico tra istituzioni, studiosi e rappresentanti delle comunità croate nel mondo.

Tra le realtà italiane presenti, la cooperativa Molise Wow con Gilda Falcone insieme a Oscar Vetta, consigliere comunale di Acquaviva Collecroce, che ha portato i saluti del sindaco Francesco Trolio e delle altre comunità croato-molisane, sottolineando il valore del dialogo istituzionale e il ruolo delle amministrazioni locali nel sostenere la vitalità delle comunità croato-molisane.

In questo contesto, l’Incontro ha previsto anche la presentazione di recenti pubblicazioni dedicate alla comunità croato-molisana, contribuendo a dare respiro scientifico e culturale alla memoria storica e alla valorizzazione linguistica del na-našu.

Il momento conclusivo ha trovato espressione nella performance del gruppo KroaTarantata, composto da giovani di Montemitro che reinterpretano la lingua e le tradizioni della comunità attraverso la musica e il ritmo. La loro esibizione ha rappresentato un ponte tra passato e futuro, valorizzando la dimensione esperienziale della cultura croato-molisana.

Durante la tavola rotonda “Tradizione e cultura come capitale culturale del turismo”, Molise Wow ha presentato la propria sfida di comunicazione e rigenerazione territoriale, basata su un modello di sviluppo che unisce radici e innovazione soprattutto nelle aree interne.
La cooperativa lavora oggi su quattro direttrici strategiche:

Comunicazione online e offline, per documentare e condividere il patrimonio culturale dei borghi attraverso storytelling, design e contenuti multimediali;
Apertura dei riti tradizionali, un processo delicato che mira a rendere accessibili e comprensibili le celebrazioni popolari, preservandone l’autenticità;
Ospitalità diffusa, con la riattivazione di dimore storiche e la creazione di un albergo diffuso nei borghi croato-molisani;
Progetti culturali e residenze d’artista, come spazi di dialogo tra linguaggi contemporanei e tradizioni locali e altri progetti consultabili su www.molisewow.com .
Al centro della riflessione, la consapevolezza che la comunicazione culturale e il branding territoriale possono diventare strumenti di rigenerazione economica e sociale se mettono al centro le comunità locali, le loro storie e la capacità di generare valore nel tempo.
Investire nei giovani e nelle competenze digitali, ha sottolineato Molise Wow, significa rafforzare le radici del territorio e, allo stesso tempo, renderle competitive in un contesto internazionale, costruendo imprese culturali in grado di connettere identità e futuro.

L’esperienza di Novalja ha evidenziato il grande potenziale del brand “Italia–Croazia”, non solo come ponte culturale, ma come opportunità narrativa ed economica.
L’obiettivo è trasformare la nostalgia in motore di sviluppo, costruendo un modello replicabile di cooperazione territoriale capace di generare valore, occupazione e turismo sostenibile.

La partecipazione al 3° Incontro dei Croati nel mondo conferma così la volontà di trasformare la tutela della memoria in un progetto aperto, innovativo e condiviso.
Un passo avanti verso una nuova forma di rete culturale adriatica, dove comunicazione, creatività e impresa diventano gli strumenti per dare futuro alle radici.

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