Altrolibro 2017: presentazione del libro “Ilva Football Club”

A Campobasso, venerdì 10 marzo 2017, presso il Brickout in via Garibaldi 177, verrà presentato “Ilva Football Club”, il nuovo romanzo scritto a quattro mani dai giornalisti tarantini Fulvio Colucci e Lorenzo D’Alò per la casa editrice salentina Kurumuny.
A presentare il libro, insieme a Fulvio Colucci, ci sarà Chiara Santone e tutto il gruppo di AltroLibro, per fornire qualche notizia in più anche su cosa bolle in pentole per l’edizione 2017 della fiera e iniziare così a raccogliere il sostegno concreto dei tanti appassionati del mondo della lettura.
A breve saranno ufficializzate tutte le info e la data della rassegna della piccola e media editoria italiana che anche quest’anno si terrà a Campobasso, intanto, è possibile seguire i profili di Altrolibro su tutti i maggiori social (Facebook, Twitter, Instagram) e su Medium la pubblicazione costantemente aggiornata con tutti gli eventi e gli appuntamenti in programma che verranno proposti da marzo a maggio per raccogliere fondi, idee e contributi di ogni genere, perché Altrolibro ha bisogno non di un semplice like ma della presenza della gente, già a partire dal 10 marzo al Brickout con la presentazione di “Ilva Football Club”.
“Ilva Football Club” è un racconto nel quale tre storie parlano del passato, del presente, del futuro, intrecciandosi. Il racconto di chi non si arrende a un destino e crede possibile ancora giocare l’ultima partita, la partita della vita, a prescindere dal risultato. Un giornalista sportivo nato al quartiere Tamburi di Taranto, dopo il sequestro dell’Ilva da parte della magistratura per disastro ambientale, decide di riannodare i fili del passato. Sente di doverlo al padre, morto di cancro, a quella generazione di calciatori di cui lui stesso fece parte negli anni ’70 e ’80 scomparsa a causa dell’inquinamento, alla storia della sua città, stretta dalla crudele morsa dell’acciaio che le impedisce di costruire memoria e futuro. Col pretesto di cercare, con vana consapevolezza, la “maglia grigia”, da lui indossata durante un torneo e che tanto somigliava al colore del siderurgico, si trasforma, così, in un viaggiatore nel tempo, raccogliendo anzitutto la sua testimonianza e poi quella di un commerciante diventato memoria storica del football di quartiere e di un ex allenatore delle formazioni amatoriali. Si dipana così la vicenda di un Ulisse catapultato negli anni drammatici in cui il “colosso d’acciaio” era il totem fasullo di un tragico benessere. Fino alla trasfigurazione della vicenda nel grande racconto collettivo di undici, anonimi, campioni: l’Ilva Football Club, squadra ricostruita, immaginando di mettere insieme le “figurine” di alcuni tra i tanti che a Taranto lasciarono la giovinezza sul terreno del campo sportivo Tamburi vecchio. A un passo dalla fabbrica più inquinata d’Europa, a due dal cimitero dove le polveri minerali colorano di rosso le lapidi

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