Le condizioni di sicurezza nelle scuole: quale è la situazione in Molise?

Per l’undicesimo anniversario del terremoto di San Giuliano abbiamo scritto che c’è un solo modo per commemorare i morti: mettere in sicurezza gli edifici scolastici e risolvere i tanti problemi lasciati aperti da quel sisma sul territorio.
Venerdì 1 novembre il quotidiano Avvenire ha pubblicato un’inchiesta allarmante in cui si sottolinea che in Italia il 70% degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1971 e che il 36% delle scuole comunali ed il 59% di quelle provinciali hanno bisogno di interventi urgenti di manutenzione, mentre solo il 45% degli istituti ha il certificato di agibilità statica.

Ed in Molise qual è la situazione? Nell’anagrafe sull’edilizia scolastica pubblicata in settembre dal MIUR rileviamo che il 91,4% degli edifici scolastici non è stato progettato con norme antisismiche; il 94,% non ha certificato di conformità; l’84,6% non ha il certificato di relazione geotecnica; l’83,1% non ha il certificato di relazione geologica; l’82,6% non il certificato di prevenzione incendi ed il 12,3% non ha la certificazione per la verifica sismica. Dunque studenti ed operatori scolastici sono oggettivamente in condizioni di sicurezza? I genitori, tra l’altro, prima di iscrivere i loro figli a scuola, prendono visione delle condizioni strutturali degli edifici e della carta dei servizi?
Sempre dal quotidiano Avvenire sappiamo che i docenti responsabili della sicurezza, che tra l’altro dovrebbero essere esterni alla scuola in cui lavorano per esercitare la funzione in piena libertà, dopo le condanne per il crollo del soffitto al Liceo Darwin di Torino, minacciano dimissioni da tale incarico e chiedono l’istituzione di un apposito albo da tenere presso l’Inail o i Vigili del fuoco. Il taglio alle risorse per la scuola messo in atto dai governi nazionali negli ultimi anni ed il mancato completamento dell’anagrafe degli edifici scolastici impediscono in pratica una seria programmazione degli interventi a livello nazionale e regionale. L’articolo 18 comma 8 della Legge n. 98 dello scorso agosto prevede uno stanziamento di 150 milioni di euro da destinare a Comuni e Province per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
La quota di tale somma prevista per il Molise è di circa 2 milioni a fronte di una necessità enormemente superiore. Un ulteriore stanziamento di 100 milioni di euro è previsto per gli anni dal 2014 al 2016 tramite l’INAIL e su tale somma si dovrà lavorare politicamente nella definizione della ripartizione tra le regioni. L’assessore Petraroia in un incontro tecnico tenuto il 2 settembre ha sollecitato richieste di interventi dal territorio. Sono 69 i progetti esecutivi e cantierabili presentati alla regione Molise dai Comuni e dalle Province per mettere in sicurezza edifici scolastici, ma, secondo la relativa graduatoria approntata dalla Regione Molise in base a criteri di priorità previsti dal decreto del governo, di essi solo 17 saranno messi in atto nel 2014. È sicuramente un’inversione di tendenza, ma è estremamente limitata rispetto alle richieste ed alle necessità reali. La graduatoria dei progetti potrà scorrere per gli anni successivi? Ce lo auguriamo, anche se è solo opinabile con i fondi messi a disposizione della nostra regione da parte del governo.
Ovviamente un piano triennale di interventi è da mettere in relazione al dimensionamento scolastico e ad un’anagrafe aggiornata degli edifici scolastici. Sarebbe opportuno che gli amministratori regionali, provinciali e comunali si mobilitino affinché già con la Legge di Stabilità in discussione in Parlamento si aumenti l’entità dei finanziamenti a disposizione delle regioni per una finalità così impellente come quella della messa in sicurezza delle scuole.
Dove trovare i soldi?
Semplice!
Toglierli dove si buttano inutilmente senza alcuna utilità pubblica e recuperarli attraverso la tassazione di ricchi patrimoni e delle rendite finanziarie. Tra l’altro deve esistere una priorità nel finanziamento dei progetti di natura sociale e sicuramente la sicurezza delle scuole è necessario che abbia preminenza su tutto. Viviamo in una zona ad alto rischio sismico e dovremmo rendere sicuri tutti i fabbricati, compresi quelli dell’edilizia privata. È troppo se chiediamo che almeno gli edifici pubblici ad alta concentrazione umana come scuole, ospedali ed uffici diano tranquillità a chi vi accede? 

Umberto Berardo

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