Tradizione, memoria e radici che si uniscono per tracciare la strada verso il futuro:
questa l’essenza della prima giornata esperienziale del Progetto “Viviti Tutt’ Cos’”,
nell’ambito del bando Aggreghi-Moli. Un trekking urbano che si è svolto a Carovilli
lo scorso 4 maggio, attraverso tradizione e innovazione, con un vasto programma
che ha spaziato dallo sport alla rievocazione degli antichi mestieri, dalla scultura alle
ceramiche d’autore, dall’arte casearia all’espressione artistica del tatuaggio. Tappe
che hanno permesso ai partecipanti di scoprire e conoscere angoli panoramici nascosti,
storie di vita vissuta, testimonianze di resistenza e appartenenza profonda al territorio di
origine immortalandoli con foto e video. Le ragazze e i ragazzi protagonisti del
progetto, seguiti da professionisti del settore, stanno infatti imparando a trasformare lo
smartphone da semplice mezzo di svago a strumento di narrazione con il fine di costruire
uno storytelling aggregativo, reso unico dal punto di vista di ciascuno di loro, per
comunicare sensazioni ed esperienze condivise.
Ai saluti introduttivi di Andrea Cinocca, Responsabile di Progetto e vice sindaco di
Carovilli, che ha rimarcato il desiderio di “creare uno spazio di incontro dove
tradizione e innovazione possano dialogare, dove i saperi antichi possano
contaminarsi con le idee contemporanee affinché diventino un esempio vivente per i più
giovani di come le radici siano ali per volare più in alto senza mai dimenticare da dove
veniamo”, ha fatto eco Alessio Testa, Presidente della Pro Loco e giovane referente della
giornata esperienziale di Carovilli: “Viviti Tutt’ Cos’! è un momento di straordinaria
condivisione che sta dando la possibilità a tutti i partecipanti di dare un proprio
contributo personale raccontando l’anima di Carovilli attraverso le voci di chi ha scelto
di rimanere e di chi, ogni giorno, trasforma la propria passione in opportunità”.
La prima tappa della giornata esperienziale si è svolta nel Villaggio Presepiale di
Carovilli dove da ben 28 anni ogni 26 dicembre va in scena il suggestivo spettacolo
della narrazione della Natività vivente con decine di figuranti del luogo che, vestiti
con abiti fedelmente ispirati all’epoca, danno vita ai mestieri e alle scene di quotidianità
della Carovilli del passato testimoniando il profondo legame tra tradizione e memoria.
Da qui i partecipanti si sono poi incamminati alla scoperta del tracciato della gara Carovilli XC
con Stefano Testa, presidente dell’ASD Carovilli Bike, con tappa intermedia alla ex cava
con una ricostruzione tra storia e geologia a cura di Maurizio Falasca, per poi giungere
alla bottega di scultura di Antonio Falasca che con pietra e legno immortala e racconta
flora e fauna del territorio. La visita a “La Cantina 1959” di Veronica Testa è stata un
tuffo nel passato: un luogo che, da antico bar dei nonni, è rinato come una bottega
artigianale di ceramiche fatte interamente a mano. Ogni pezzo è arricchito da frasi in
dialetto che evocano i più celebri proverbi del folklore molisano, creando un ponte tra
tradizione e creatività contemporanea. L’esperienza è proseguita all’azienda agricola “La
Valdata”, dove William Testa ha aperto le porte del suo caseificio per svelare i segreti
della produzione casearia locale.
Dopo il pranzo conviviale a base “Muocc Casc e Unt”, la tradizionale polenta in bianco
con guanciale e formaggio, a cura della Pro Loco e della Società Operaia di Mutuo
Soccorso di Carovilli, accompagnata dalla narrazione della sua storia di Maria Santini,
dell’Avis Carovilli e dell’Associazione “Amici della Storia e delle Tradizioni”, il
pomeriggio si è aperto con una visita allo studio “Jolene Nebraska Tattoo” di Letizia
D’Andrea, giovane tatuatrice che ha scelto di esprimere la sua arte in un piccolo paese
reinventando i locali di un antico caseificio in un tempio creativo tra tatuaggi, incisioni su
legno e disegni ad olio. È quindi seguito un secondo percorso di trekking urbano con
partenza da Piazza Municipio alla volta del Museo degli Antichi Mestieri, custode di una
preziosa collezione di oggetti quotidiani legati ai mestieri di un tempo. Un’esperienza
immersiva, arricchita dai racconti e dagli aneddoti su storie e personaggi emblematici della
cultura carovillese, narrati con passione da Piero Putaturo e Umberto Di Benedetto.
Ultima tappa della giornata la Chiesa Tratturale di San Domenico, legata alla
transumanza in quanto via di comunicazione tra i due tratturi Celano-Foggia e Castel di
Sangro-Lucera e crocevia di storie secolari, ricostruite con minuzia da Carlo Alberto
Fucilli, storico e membro della Pro Loco Carovilli. La giornata esperienziale si è conclusa
con l’appassionata spiegazione de “La Tresca”, la trebbiatura del grano fatta con i cavalli,
proprio come avveniva una volta, da parte di Alessio Testa, presidente della Pro Loco di
Carovilli e di un’altra giovane carovillese, Mariarosaria. La manifestazione si svolge ogni
anno ad agosto con il coinvolgimento dell’intera comunità unendo l’esperienza dei più
anziani alla volontà dei più giovani nel portare avanti una tradizione che ha radici profonde
nella cultura contadina.
Il lungo viaggio del progetto “Viviti Tutt’Cos’!” continua e la seconda tappa è alle porte: tra
Pescolanciano, Roccasicura, San Pietro Avellana, Sant’Angelo del Pesco e
Vastogirardi, una di queste località sarà presto protagonista della prossima giornata
esperienziale sul territorio.