Un vino,un territorio/ Lazio-Cesanese del Piglio Sapiens Federici

Pietro Colagiovanni*

Il territorio: siamo nel Lazio, una regione molto importante per la produzione quantitativa di vino che solo negli ultimi anni si è avviata, con un buon successo, nella vinificazione di prodotti autoctoni di qualità. Un esempio è proprio il Cesanese, vino da vitigno autoctono ormai emblema della rinascita enologica laziale.

La cantina Federici, cantina attiva sin dal 1960 si trova a Zagarolo, nella famosa zona deri Castelli Roma in provincia di Roma. Una zona da sempre vocata per la viticoltura, con le colline tufacee dei Monti Prenestini e il suo clima mite e temperato. Zagarolo è un poploso comune di oltre 18.000 abitanti a circa 40 chilometri da Roma. Abitato sin da epoca roma Zagarolo ha origini medievali, con la costruzione nel XII secolo del castello fortificato della famiglia Colonna.

Nel 1580 Pompeo Colonna ricostruì il borgo adiacente al castello dandogli la forma che tuttora il centro storico di Zagarolo mantiene. Da vedere in città il Palazzo Rospigliosi, con al suo interno l’interessante e particolare Museo del Giocattolo, uno dei più grandi d’Europa, e la chiesa di San Lorenzo Martire. Zagarolo ha dato i natali al grande flautista Severino Gazzelloni.

Museo dei Giocattoli – Zagarolo

Il vitigno: Il Sapiens di Federici è realizzato in purezza con il vitigno a bacca nera Cesanese d’Affile, vitigno autctono laziale. E’uno dei due biotipi di Cesanese (l’altro è il Comune) ed è coltivato estensivamente in Lazio, specie nelle zone dei Castelli Romani e nel frusinate. Il suo nome dovrebbe derivare dal nome del comune di Cesano, vicino Roma. Il Cesanese non ama quote molto alte e concede vini, quello d’Affile in misura maggiore rispetto al Comune, propensi anche ad un lungo invecchiamento

Il vino: la cantina Federici, come detta attiva sin dal 1960, nel 2001 ha avviato un percorso di produzione con vigneti di proprietà rispettosa dell’ambiente e fondata sulla tradizione millenaria di viticoltura del posto. Il Cesanese del Piglio Docg 2018 Sapiens risponde bene a questa esigenza, valorizzando uno dei rossi più importanti per la vinificazione laziale. Dopo una fermentazione con macerazione sulle bucce affina quattro mesi in acciaio. Dal colore rosso rubino al naso esprime gradevoli profumi di bosco e di piccola frutta rossa. Al sorso ripropone questo equilibrato bouquet aggiungendo una leggera nota amarognola, non invasiva e non sgradevole. E’un vino dai colori e dai sapori caldi, in cui si sente l’energai del sole che matura le uve. Un vino ben realizzato, di un certo spessore (13,5 i gradi alcolici) perfettamente in sintonia con la cucina del suo territorio: abbacchi, carni alla cacciatora, salumi e formaggi (perfetto il pecorino) di buona stagionatura.

Valutazione: 4/5

Prezzo medio: 10 euro

Rapporto qualità/prezzo: corretto

* fondatore e amministratore del gruppo Terminus, giornalista, sommellier Ais

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