Un ponte di solidarietà con la Palestina. In dialogo con NASRI KUMSIEH, architetto, cristiano palestinese di Betlemme

Si è tenuto venerdì 21 novembre a Termoli alle 18:30, presso l’ex cinema Sant’Antonio,
organizzato dal Movimento dei Focolari Italia e dal Movimento Umanità Nuova, che è la sua
espressione nel mondo del lavoro e del sociale, un incontro aperto alla cittadinanza dal titolo “Un
ponte di solidarietà con la Palestina”, durante il quale è intervenuto Nasri Kumsieh, architetto e
urbanista attualmente in pensione, laureato in architettura all’università di Milano e poi
specializzato in urbanistica all’università di Venezia, che vive a Beit Sahour, cittadina della
provincia di Betlemme, in Terra Santa.
Il nome della sua città significa letteralmente “campo dei pastori” perché, secondo la narrazione
del Vangelo, in quel luogo si trovavano alcuni pastori con il loro gregge, e un angelo annunciò loro
che poco lontano, a Betlemme, era nato un bambino che sarebbe stato il Salvatore e che lo
avrebbero trovato in una mangiatoia. In quella terra, quindi, nacque il cristianesimo duemila anni
fa e Nasri, la sua famiglia e tutti gli abitanti di queste città si sentono figli e custodi di questa storia
e appartenenti ad una comunità – quella cristiana palestinese – che oggi viene spesso dimenticata e
vive in una situazione di forte crisi.
Rispondendo alle domande poste dall’interlocutore e dal pubblico in sala, ha toccato molte
tematiche, partendo dalla sua vita e dalla sua esperienza; ha illustrato le condizioni della vita di
ogni giorno delle persone, delle famiglie e dei lavoratori e come sempre più tante famiglie lasciano
il territorio palestinese per andare all’estero, a causa delle condizioni di vita rese sempre più
difficili dal conflitto e dal mancato riconoscimento dello stato palestinese. Per questo, finanche la
stessa comunità cristiana si è molto ridotta al punto da rappresentare attualmente soltanto l’1%
della popolazione, rischiando di scomparire proprio dai luoghi dove nacque e operò Gesù.
Nasri Kumsieh ha illustrato il forte legame – storico, culturale, religioso – che unisce i due popoli,
palestinese e italiano, così come gli 82 gemellaggi che i comuni di Beit Sahour e di Betlemme
hanno instaurato con altrettanti comuni italiani e che sono molto importanti per poter consentire
scambi culturali, artistici, di studio e di formazione, soprattutto per i giovani.
La sua presenza in Italia e il suo progetto di solidarietà nascono dalla chiamata a vivere il
messaggio evangelico: dagli anni della pandemia, tutta l’economia della provincia di Betlemme –
che ruotava attorno al turismo ed ai pellegrinaggi in Terra Santa – attraversa una forte crisi,
aggravatasi dopo il 7 ottobre 2023, per cui Nasri ha avvertito che era necessario rinunciare alla sua
condizione di benessere, personale e familiare, per aiutare un’economia e tante famiglie che
“stanno morendo”. Quindi, poiché i pellegrini non arrivano più in Terra Santa, lui ha deciso di
portare in Italia i prodotti in legno di ulivo degli artigiani della provincia di Betlemme, per esporli in
offerta al pubblico.
Oltre che la stessa sera di venerdì 21, questa promozione è proseguita in diverse chiese di Termoli
nei giorni di sabato 22 e domenica 23 novembre e riprenderà dal 6 all’8 dicembre, sia a Termoli
che in alcuni comuni vicini, quali Ururi, Larino e Colletorto.

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