Strategie contro Provincia e Regione: sit in di Emilio Izzo davanti all’Università di Isernia

izzo uilbac1Quando questa regione scomparirà, così come agognano importanti (sic!) pezzi delle istituzioni territoriali (eletti e non!), allora, forse, la popolazione capirà, metterà a fuoco, cercherà di reagire (ma su questo nutro forti dubbi!) ma sarà troppo tardi! Ormai non ricordo più quanto tempo è passato dal mio grido di allarme e di dolore, dalle vigilie che prefiguravano tristi avvenimenti specialmente per la provincia di Isernia. Ma adesso è accaduto e non sembra affatto che si sia creata una coscienza collettiva. Lo dimostra il fatto che, nonostante i vari allarmi annunciati con altre paventate importanti soppressioni come la direzione scolastica regionale e la direzione regionale per i beni culturali, poi rientrate con lotte ed escamotage, la catena dell’impoverimento non conosce tregua.

E, se sul fronte regione sembra ci sia una tregua, certamente di facciata, ma che cova temporeggiamenti in attesa che gli attori aggiustino le loro cose, le future carriere, nessun freno si delinea sul il fronte isernino. Fra poco si comincerà di nuovo a parlare di smantellamento della Prefettura, della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, della Camera di Commercio e via dicendo. Che piaccia o no, sparita vergognosamente e nel silenzio quasi totale la provincia, tutto il resto se lo porterà appresso e il popolo ancora lì ad aspettare gli accadimenti! Ma che illusi! E così, aspettando decisioni dal governo centrale, decisioni che saranno ratificate da tutti i parlamentari per non andare a casa nonostante la loro permanenza sia macchiata da un colpo di stato perlomeno di fatto, in regione, con la complicità del governo locale, un altro golpe in salsa casereccia già si sta consumando! Azzerato il governo di centro destra a guida Michele Iorio, il neo (ma non più tanto) governatore, dopo essersi fatto vedere moltissimo in campagna elettorale nella Pentria per ottenere consensi e promettere un nuovo e più democratico percorso, non ha perso moltissimo tempo per dar ad intendere che la politica regionale sarà totalmente sbilanciata sul fronte Molise Centrale e costiero. E se non bastasse l’esigua rappresentanza nella sua giunta di rappresentanti pentri, esigua ancora per poco vista la promessa partenza di Scarabeo, altri segnali nient’affatto velati si profilano all’orizzonte. Per esempio, ma veramente come esempio, se mai si comincerà a lavorare per l’odiata autostrada, i lavori invece che prendere avvio, come logica vorrebbe da San Vittore verso l’interno, inizieranno da punti intermedi! Ma per fare cosa?! A chi gioverebbe tutto ciò?! Risposte banali sulle quali non mi soffermo per questioni di tempo e per rientrare in tema. Ma l’esempio regge?! Ebbene, se non bastasse allora andiamo al dunque, all’attualità, all’evidenza! Questi balletti sul rimbalzo delle responsabilità relativi alla questione università e sul trasferimento nel capoluogo di regione (o meglio ancora, ormai di provincia!) di una delle poche ragioni di essere di Isernia, dettata dalla facoltà di lettere e sul corso in beni culturali, grida palesemente allo sciacallaggio! Fanno ridere le posizioni dell’ente regione con un’assegnazione irrisoria di fondi, così come fanno ridere (amaramente) le versioni, a mio avviso bugiarde, del rettore sulla richiesta di somme più ingenti, fanno tristezza i silenzi e i tentativi di dare una parvenza di verità ad una pantomima già scritta! Il rettore e il presidente della regione, con la complicità teatrale degli altri attori consumatissimi, hanno da tempo pianificato l’azzeramento di Isernia! Del resto, non credo di aver ascoltato solo io le dichiarazioni del magnifico che rispondeva a chi glielo chiedeva come si potesse giustificare lo scippo di lettere vista la presenza del paleolitico di Isernia, seraficamente, laconicamente, serenamente e furbescamente con un lapidario: “il Molise archeologico non è solo il paleolitico, c’è altro”! Che tradotto vuol dire, (verificato solo qualche ora fa), ti servo sul piatto un protocollo d’intesa con la soprintendenza per studiare (ancora!) i siti molisani ma facendo in modo da prendere in considerazione quelli che vengono definiti i siti minori! Che tradotto vuol dire, addio Paleolitico, Pietrabbondante e San Vincenzo (che abbiamo dimostrato di aver già ottimamente tutelato e valorizzato…!) perché, vedete, noi, studiosi democratici e attenti amministratori (odiosi salottieri radical chic!) facciamo attenzione alle piccole realtà. Ciao, ciao, Isernia, altro che difficoltà economiche, pianificazione scientifica dell’azzeramento di un territorio! E pensare che il sindaco Brasiello ancora crede (o fa finta di crederci, ma non cambia la sostanza) nell’opera di Famiglietti, nonostante appaia chiara la sua politica contro la nostra realtà (è lui che ha inviato al tavolo il soprintendente Birrozzi e l’archeologa Di Niro, fautori dell’inno alla modestia archeologica ed architettonica di cui sopra), cominciata con la quasi totale chiusura del Museo di santa Maria delle Monache e con l’apertura con la corda al collo del museo di cartone del paleolitico. E sempre lui che costringe giovani laureati e laureandi a lavorare sul sito gratuitamente, negando loro un futuro, ed è sempre lui che fa approdare maestranze di fuori regione mentre nostri validi archeologi ed architetti sono costretti ad emigrare. Prove, nomi, cognomi ed esempi viventi alla mano! Non ci siamo! Ma quando il Molise sparirà, per la gioia di chi se lo sta spartendo a tavolino, anche Campobasso subirà la stessa sorte, anzi è già iniziata, e forse allora scompariranno i campanili e si lavorerà per una logica di mutuo soccorso! Personalmente non aspetto gli eventi, mi arrabbio e mi indigno prima, l’ho fatto per la provincia, l’ho fatto per le direzioni, l’ho fatto per gli ospedali di Venafro e Agnone, l’ho fatto e continuo a farlo per il territorio e il paesaggio senza campanili di sorta! Allora, lunedì 28 aprile, alle ore 10.30 (alla ripresa delle lezioni), sarò davanti all’università di via Mazzini ad Isernia, per una conferenza stampa-sit in per illustrare le strategie che si stanno mettendo in atto contro questa provincia e contro questa regione ma, principalmente, per accogliere nella mia battaglia, amministratori, sindaci, presidente di regione, sindaco di Isernia, rettore, presidente della provincia di Isernia, presidente della Camera di Commercio di Isernia, Vescovo di Isernia-Venafro, parlamentari ed europarlamentari, prefetto di Isernia, direttore regionale beni culturali, studenti, associazioni, comitati, cittadini e chiunque abbia a cuore le sorti della facoltà di lettere (e non solo) e di un intero territorio. E per ricordare a tutti loro che la pianificazione e la programmazione va fatta nei tempi dovuti, se si è capaci di farla, altrimenti le conseguenze ricadono su chi colpe non ha; ricordare loro, per esempio, che una facoltà non va spostata, bensì potenziata, ripensata, non fermarsi a lauree brevi ormai inservibili, piuttosto formalizzare un corso di laurea in paleontologia che giri, questa si, intorno al Paleolitico (che solo Isernia ha, vero rettore?!), attivando, cosa disattesa da sempre, i laboratori di restauro mai realizzati (vero Famiglietti?!) e dare una giusta collocazione ed aspettativa ai tanti laureati piuttosto che visite guidate a gratis (vero Famiglietti che questa è la sua unica preoccupazione sulla università ad Isernia?!). Comunque, non ci saranno scuse o impegni di sorta, la città chiama, la provincia chiama, l’identità regionale chiama! A voi la risposta, io ci sarò! E spero che, oltre me, non ci saranno solo vergogne!

Ultim’ora: La provincia di Isernia beneficia in queste ore di una sentenza del TAR che le garantisce un’entrate dallo stato per 16 milioni di euro! Abbiamo risolto, basta mettere a disposizione dell’università 1 milione per garantire il fitto per 10 anni! Si vorrà farlo?! A lunedì 28!

Il Segretario Regionale UILBAC Molise
Emilio Izzo

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