Segnalazione del Presidente Malorni sulla carenza di psicologi nei servizi sanitari del Molise

 L’Ordine degli Psicologi del Molise rileva e segnala l’esigenza di garantire efficacia e appropriatezza della risposta sanitaria e sociale per un pieno utilizzo delle risorse professionali a tutela di equità, eguaglianza e compatibilità del sistema socio-sanitario molisano.  Particolare attenzione è rivolta alla tematica della tutela della salute dei soggetti fragili, del bambino, dell’adolescente, dell’anziano e dei soggetti affetti da patologie psichiche e croniche degenerative, condizioni che presuppongono la definizione, in ambito territoriale, di percorsi, modalità di integrazione e interazione dei professionisti del comparto sociale e sanitario dei servizi.
Rileva inoltre la necessità di concretizzare attraverso le competenze specialistiche individuate e/o da individuarsi nell’ambito delle graduatorie di specialisti psicologi ambulatoriali e degli Elenchi di professionisti della ASReM le innovazioni necessarie per rispondere in modo adeguato ed integrato alla domanda di sanità dei cittadini e, nello specifico, volte a:
1. garantire su tutto il territorio regionale l’erogazione ai cittadini dei livelli essenziali di assistenza (LEA);
2. realizzare nel territorio la continuità dell’assistenza nel concetto più ampio della presa in carico globale (medica, psicologica e sociale) dell’utenza;
3. realizzare un riequilibrio fra ospedale e territorio con conseguente ridistribuzione delle risorse;
4. favorire la presa in carico da parte del sistema di cure primarie degli assistibili, in particolare se fragili, affetti da disagio psichico o non autosufficienti, attraverso l’attivazione di regimi assistenziali sostenibili e di livello appropriato quali quelli della specialistica ambulatoriale, della domiciliarità e residenzialità, attivando tutte le risorse delle reti assistenziali.

L’Ordine degli Psicologi del Molise, facendosi portavoce di un bisogno di aiuto espresso in particolare da famiglie di utenti con disagio psichico, già segnati dallo stigma e dall’impossibilità di accesso al tessuto socio-lavorativo, segnala altresì la gravissima situazione riguardante la dotazione organica di Psicologi nei servizi sanitari regionali.
La Legge Regionale n. 30/2002 e successivo Regolamento Applicativo n. 1/2004 hanno adeguatamente definito i parametri in base ai quali è previsto n.1 psicologo per 30.000 abitanti.  I servizi sanitari territoriali registrano e lamentano invece una generale carenza di tale figura professionale che incide significativamente sulla qualità delle prestazioni offerte mostrando anche  l’incapacità del sistema attuale di rispondere efficacemente alla normativa regionale e nazionale vigente.  L’Ordine degli Psicologi esprime profonda preoccupazione nei confronti delle politiche sanitarie regionali che si sono assestate negli ultimi decenni su una insufficiente dotazione numerica degli psicologi nelle piante organiche dell’Azienda Sanitaria molisana. Un processo regressivo che ignora i principi sanciti da oltre mezzo secolo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che intendono la salute non come assenza di malattia ma come la coesistenza di benessere fisico, psichico e sociale.
L’attuale organizzazione delle strutture sanitarie regionali risulta essere limitata ad una visione parziale e prevalentemente organicistica di salute per cui la carenza di servizi di assistenza psicologica priva i Servizi sanitari della capacità di garantire un reale e globale accertamento dei bisogni, nonché una efficace risposta ad una domanda sempre più complessa e richiedente l’integrazione delle diverse discipline sanitarie e sociali.  Tale assetto coinvolge tutti i servizi pubblici regionali offerti attraverso Consultori Familiari, Centri di Salute Mentale, Servizi di Riabilitazione, Servizi per le Dipendenze Patologiche, Servizi di Neuropsichiatria Infantile. Tutto questo a fronte dei dati allarmanti forniti dalle rilevazioni epidemiologiche nazionali e regionali che rilevano un crescente aumento del disagio psichico nella popolazione legato a fattori storico-ecomomici, culturali e demografici ed espresso in particolare dalla maggiore incidenza di episodi di violenza nei confronti di donne e minori, dal numero sempre più elevato di suicidi, dall’aumento delle patologie psichiatriche, dei disturbi dello sviluppo e dalla nascita e diffusione di nuove dipendenze patologiche tra i giovani e giovanissimi. Particolarmente carenti risultano i servizi di assistenza psicologica a minori e a famiglie con disagio delle aree del Basso Molise e della Provincia di Isernia, molto spesso costretti a ricorrere a cure specialistiche difficilmente raggiungibili e dispendiose sotto il profilo economico oltre che emotivo. A questa condizione vanno sommate le difficoltà da parte di giovani adolescenti affetti da patologie della condotta alimentare ad accedere a servizi specialistici, integrati, multidisciplinari che nella quasi totalità dei casi si rilevano vitali per la sopravvivenza stessa, oltre che per contrastare la strutturazione di quadri psicopatologici tendenti alla cronicità.

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