Scuola e sanità in Molise: non seguire il pessimo esempio della Lombardia

SDopo la giornata di mobilitazione nazionale indetta dalla associazione Priorità scuola del 24 scorso a cui anche il PCL ha partecipato, occorre continuare il percorso di lotta anche nel Molise , unificando e mobilitando le forze sociali in campo, lavoratori studenti, su un programma di rivendicazioni finalmente liberatorio e intransigente :

– stabilizzazione subito del precariato e definizione certa di un percorso di reclutamento

– aumento immediato degli organici ATA

– internalizzazione del personale educativo

– finanziamenti all’edilizia e messa in sicurezza degli edifici scolastici

– diminuzione degli alunni per classe senza diminuzione del tempo scuola

– ritiro dei finanziamenti alla scuola privata

Il governo Conte bis procede a vele spiegate lungo la via disegnata dai suoi predecessori, di entrambi gli schieramenti istituzionali, nello smantellare e dequalificare la scuola pubblica. Sono patetiche le affermazioni di Salvini nell’ultima sua visita in Molise sul tema della scuola, visto il disastro causato alla scuola pubblica dalle sue destre, a partire dalla nefasta controriforma Gelmini sino alle politiche devastanti da loro imposte in Lombardia.

Il buco di oltre 200mila insegnati della scuola primaria e secondaria previsto a settembre, combinato con la cronica mancanza di personale tecnico, amministrativo e ausiliario, con il perdurare e anzi con l’espandersi del personale educativo esternalizzato, abbasserà ulteriormente la qualità complessiva della scuola garantita dallo stato. Il tutto aggravato dalla mancanza di un piano efficace a garanzia della salute di studenti e lavoratori in previsione di una possibile recrudescenza del Covid-19. In questo scenario, anche nel Molise, si allargano gli spazi per investimenti lucrosi del capitale nella scuola privata a tutti i livelli, eguagliando la via privatistica già collaudata per lo smantellamento della sanità pubblica, in particolare in Lombardia, la regione che in assoluto è la più colpita dai contagi del coronavirus.

La regione che più di ogni altra dimostra il fallimento del sistema capitalistico nel difendere gli interessi della collettività. Il silenzio assenso dei sindacati confederali, durato mesi, non ha dato alcun risultato tangibile per i lavoratori, ma è servito unicamente a imbrigliare quelle forze disponibili a lottare. Come sempre, solo i lavoratori e gli studenti con la loro mobilitazione possono cambiare la situazione. Unitamente al Coordinamento molisano delle Sinistre di opposizione di cui il anche il PCL fa parte, rivolgiamo perciò un appello per costruire una azione unitaria in questa prospettiva a partire dalla sinistra sociale, sindacale e politica della nostra regione.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – SEZIONE MOLISE

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