(Adnkronos) – Un omicidio per vendetta a Rocca di Papa, in provincia di Roma. Questa l'ipotesi dietro alla sparatoria avvenuta questa mattina giardini pubblici in piazza della Repubblica, a Rocca di Papa, costata la vita a un uomo di 35 anni, Franco Lollobrigida. Il 61enne, Guglielmo Palozzi, fermato poco dopo dai carabinieri, è il padre di Giuliano che nel 2020, all'età di 34 anni, è deceduto seguito a una violenta aggressione subita dalla vittima, recentemente condannata a 10 anni in appello per omicidio preterintenzionale. "Non so cosa sia potuto succedere oggi" dice all’Adnkronos l’avvocato Fabrizio Federici, già legale della famiglia Palozzi nel processo per l’omicidio del 34enne Giuliano a gennaio del 2020, che oggi è stato nominato difensore di Guglielmo, padre 61enne della vittima, arrestato dai carabinieri di Frascati. "Un gesto inconsulto da parte di Guglielmo me lo sarei potuto aspettare, dopo la sentenza di assoluzione. Ma non oggi, a distanza di pochi mesi dalla condanna in appello. Certo è che il dolore per la perdita del figlio è stato veramente atroce. La famiglia, molto unita intorno a Giuliano, ha vissuto la sua morte in un modo pazzesco. Perché non è derivata da un fatto immediato, ma dopo quasi sei mesi di lunghissima agonia, con una sofferenza enorme". "Giuliano Palozzi era l'anello debole della famiglia, che tutti cercavano un po' di tutelare. Sicuramente la sua morte – ribadisce l’avvocato Federici – è stato un trauma molto forte. Lollobrigida, che di carcere se ne è fatto pochissimo, ha provocato al figlio del mio assistito gravissime lesioni al cranio, con lo sfondamento della mandibola, della zona tempio-laterale, per cui Giuliano è andato subito in coma e non si è mai più ripreso". Il 35enne ucciso oggi, racconta ancora l’avvocato, quel giorno di gennaio 2020 "firma il fatto inviando un messaggio al fratello di Giuliano Palozzi, scrivendogli 'guarda, chiama tuo fratello perché ha preso una sventola. L'ho lasciato in condizioni gravi'. Lui ha sempre cercato poi di minimizzare e i giudici della corte d'assise di primo grado gli sono andati dietro e l'hanno assolto in primo grado. Sia noi che il pubblico ministero presentammo ricorso e la Corte d'assise d'appello, risentì tutti i testi, rifece il processo e alla fine concluse per la responsabilità oltre ogni ragionevole dubbio, condannando Lollobrigida a dieci anni per omicidio preterintenzionale. La Corte si prese quindi 90 giorni di tempo per le motivazioni, che sarebbero dovute uscire fra pochi giorni. L’avvocato di Lollobrigida aveva però già preannunciato che avrebbe fatto ricorso per Cassazione". (di Silvia Mancinelli) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Roma, omicidio per vendetta a Rocca di Papa: uccide killer del figlio
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