“Realizzazione e gestione delle strutture di ricovero per cani”, proposta di modifica al Regolamento

I Consiglieri Andrea Greco, Fabio De Chirico, Angelo Primiani, Patrizia Manzo, Vittorio Nola e Valerio Fontana hanno presentato una proposta di modifica del Regolamento Regionale n. 1 del 21 marzo 2006 recante “Norme per il mantenimento degli animali da compagnia e per la realizzazione e la gestione delle strutture di ricovero per cani“.
La proposta, come spiegano i presentatori nella relazione di accompagnamento, mira a rendere più efficiente e snella la procedura di affidamento dei cani randagi ricoverati presso i canili comunali.


Tale affido, infatti, è normato normate dall’art. 7 del Regolamento Regionale n. 1 del 21 marzo 2006 che, in attuazione della L.R. 4 marzo del 2005 n. 7.
L’attuale stesura del Regolamento prevede che l’affido dei cani randagi sia subordinato alla verifica della sussistenza dei requisiti per il mantenimento del benessere e per la capacità di gestione dell’animale da parte dell’affidatario. Verifica da svolgersi da parte delle associazioni protezionistiche, di cui all’articolo 9 della legge regionale n. 7/2005, attraverso le guardie zoofile, in collaborazione con il responsabile sanitario del canile da dove proviene l’animale da affidare.


Tale previsione, secondo i presentatori della proposta di modifica del testo in vigore, rende capziosa e complicata la procedura di affidamento, arrivando a far tradire la ratio della legge in questione che è quella di incentivare e facilitare l’adozione dei cani ricoverati presso i canili comunali.


L’esperienza fino ad oggi riscontrata dalle associazioni preposte, scrivono ancora i Consiglieri regionali, evidenzia delle criticità nel reperimento di guardie zoofile disponibili ad effettuare le operazioni di verifica previste dalla legge di cui trattasi, rendendo in moltissimi casi inattuabile il compimento delle procedure di adozione e determinando, in tal modo, l’aumento dei cani ospitati dalle strutture pubbliche che non sempre sono adeguate e rispondenti ai criteri di tutela e benessere animale.

L’iniziativa di modifica regolamentare, pertanto, intende, mediante l’esclusione della previsione del placet delle guardie zoofile nell’iter di affidamento dei cani, facilitare le procedure burocratiche, rafforzando il ruolo che le responsabilità delle associazioni protezionistiche riconosciute ed accreditate presso gli enti pubblici (le cui attività sono indicate dal comma 2 dell’art. 9 L.R. 04/03/2005, n. 7) e favorendo l’adozione dei cani randagi da parte dei cittadini, nel pieno rispetto della ratio della legge.
La proposta passa ora al vaglio della Commissione consiliare competente che dopo l’espressione parere di rito la invierà per l’esame conclusivo al Consiglio regionale.

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