Udienza dedicata ad una delle parti civili, la Regione Molise, quella di ieri al processo con il rito abbreviato a Bari per la vicenda del presunto ricatto al governatore Paolo di Laura Frattura. Ha parlato per circa tre ore l’avvocato Alessandro Dello Russo, ma durante l’udienza, in un clima di alta tensione, ci sono state anche dichiarazioni degli imputati.
“Anche io ho chiesto la condanna, sia penale che civile – spiega il legale al termine dell’udienza -. Credo di aver sufficientemente illustrato gli argomenti che a mio avviso depongono per la veridicità della denuncia, come dimostrato dai fatti successivamente avvenuti, fatti che si sono dimostrati coerenti con quelli minacciati nella famosa cena”.
Il processo riprenderà il 22 aprile quando parleranno le altre parti civili, i legali dell’ex questore Giancarlo Pozzo e della Presidenza del Consiglio, poi toccherà agli avvocati della difesa già fissata anche un’altra udienza per il 5 maggio. Il 12 maggio infine le repliche delle parti e quindi la sentenza.
Secondo la tesi dell’accusa il pm Fabio Papa e la giornalista Manuela Petescia, nel corso di una cena, avrebbero chiesto a Frattura una legge per l’editoria e finanziamenti a sostegno di Telemolise, minacciando, in caso di rifiuto, ripercussioni giudiziarie e una campagna denigratoria contro di lui. E’ stato lo stesso Frattura a denunciare l’episodio un anno fa a Bari mentre la Petescia e Papa respingono ogni addebito. I tre protagonisti della vicenda erano tutti presenti all’udienza (ANSA).







