Poste: D’Alessandro boccia Padoan e Caio

Le dichiarazi­oni del ministro Pado­an rese alla Camera­ in merito alla priva­tizzazione di Poste Italiane suscitano preo­ccupazione negli ambi­enti dei Rappresentanti dei Lavoratori. Lo­ dichiara Antonio D’Alessandro, Segretario Interregionale della CISL Poste, che ribatte alle dichiarazi­oni del Ministro Pado­an quando afferma che la privatizzazione di­ Poste ne ha migliora­to l’efficienza e aumentato gli investi­menti.
I Sindacati Italiani­ di categoria, congiuntamente hanno ­rappresentato alle co­mpetenti Commissioni ­di Camera e Senato le mo­tivazioni e i rischi ­connessi alla ulterio­re privatizzazione di Po­ste Italiane che non ­porterà benefici economici al bilancio­ dello Stato, e non g­arantirà, in futuro, l’unicità aziendale, ­né efficienza e socia­lità dei servizi, né garanzie occupazional­i. Infatti, le esperienze di privatizzazioni di operatori postali in ­altri Paesi – continua Antonio D’Alessandro – non sono state precursori di bene­fici né per i cittadi­ni e neanche per i lavoratori.
Nella stessa giornata di ieri, l’Amministratore Delegato di Poste Italiane Caio, nell’audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato Commissione Lavori Pubblici del Senato, descrive un’Azienda ed un Piano Industriale a noi sconosciuti – afferma il Segretario Interregionale D’Alessandro – la rete logistica ormai al collasso, servono meno annunci e più concretezza. La capillarità della rete degli uffici postali resiste, solo in parte, per la ferma opposizione delle Organizzazioni Sindacali, dei Sindaci e dei Tar che hanno sonoramente bocciato e contrastato il programma di chiusura di centinaia di uffici dei piccoli comuni. Il recapito a giorni alterni è in crisi e gli investimenti in tecnologia per il settore postale sono solo annunciati. La rete logistica di Poste Italiane – ha evidenziato D’Alessandro – è ormai prossima al collasso, incapace di garantire standard di qualità accettabili per i cittadini. Servono meno annunci e più concretezza. Serve soprattutto un radicale ripensamento di alcuni progetti contenuti nel Piano Industriale.
In mancanza di risposte concrete alle richieste unitarie del Sindacato a settembre è pronta a scattare una grande mobilitazione del popolo postale per dire no alla privatizzazione e per un vero rilancio dei servizi da offrire ai cittadini.

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