Partito della Rifondazione Comunista Molise: il documento politico approvato in Assemblea regionale

Di seguito riportiamo il documenti che si compone di quattro punti.

1) Il Partito della Rifondazione Comunista del Molise lavora per promuovere, a livello regionale,  una coalizione politica e sociale antiliberista, costruita dal basso, che sia alternativa al PD – vero architrave delle politiche liberiste che hanno  devastato il Paese, creato disuguaglianze spaventose, distrutto i diritti sociali e del lavoro e ridotto la democrazia a pura parvenza – ed alla defunta e fallimentare stagione del “centrosinistra” con i copiosi danni che ha prodotto nel nostro Paese, inaugurando, con le sue sciagurate “riforme”, le gravi misure economiche di privatizzazione, di svendita del patrimonio pubblico e di tagli alla spesa sociale (sanità, scuola, previdenza, ecc.).
In questo senso, la vittoria del Referendum ed il rilancio della costruzione di un “fronte popolare” per la piena attuazione della Costituzione del ’48, può rappresentare un considerevole spartiacque ed  un importante elemento di avanzamento e di discontinuità rispetto al processo di “americanizzazione” del sistema politico. Una potente stoccata al liberismo, al sistema nazionale ed europeo di oppressione, che ha costretto infine Renzi alle dimissioni. Proprio per portarne a verifica l’effettiva coerenza, il PRC Molisano segue con interesse il percorso locale di “Uniti per la Costituzione” e quello nazionale di “Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza”, lanciata dall’appello di Falcone e Montanari: percorsi, peraltro, da leggere in modo congiunto e in sinergia.
Nel quadro dato, quale ulteriore elemento di confusione e di sabotaggio di processi aggregativi, avanzati e a sinistra, gli onorevoli  Roberto Ruta e Danilo Leva lanciano il progetto “Ulivo 2.0”. il PRC del Molise considera questa operazione “politicista” l’ennesimo esempio di trasformismo molisano – che evidentemente prepara pure il terreno al riciclaggio elettorale di personaggi politicamente scaduti ed alla ricerca di una improbabile “verginità politica”-  attraverso l’anacronistica riedizione del sopracitato “centrosinistra”, esperienza da archiviare senza alcun rimpianto. E’ opportuno ricordare che nel 2012 furono proprio questi due “illustri personaggi” a lanciare la  proposta di Frattura come alternativa a Iorio, benché lo stesso provenisse da Forza Italia e fosse una sorta di figlioccio politico di Iorio. Gli stessi Ruta e Leva fecero poi “carte false” per far passare la proposta. Adesso, sono ancora loro che, divenuti aspramente avversari dell’attuale Presidente, si ripropongono come le levatrici del “cambiamento”. Ma evidentemente, il problema non è -solo- Frattura, ma è quello di rompere un sistema di potere al quale i due appaiono altrettanto organici quanto il loro ex amico. Ed è di rompere con una concezione della politica come manovra di palazzo e gioco di potere. Francamente tutto ciò ha il sapore antico, stucchevole e un po’ stantio delle vecchie faide tra le correnti democristiane.

2) Il PRC del Molise, si è sempre battuto per una politica di ripubblicizzazione di tutti i beni comuni, in primis, dell’acqua pubblica, bene vitale e irrinunciabile per ogni essere umano. In accordo con i movimenti, le associazioni e i forum dei cittadini, le altre forze politiche disponibili, i sindaci orientati in tal senso, il PRC molisano si attiverà in tutte le forme  possibili (manifestazioni, assemblee, punti informativi, presidi dei consigli comunali) per far sì che si crei la necessaria spinta popolare volta a imporre la gestione in house delle risorse idriche regionali, evitando che questo prezioso bene comune diventi oggetto di speculazione da parte delle multinazionali del settore.

3) Il PRC del Molise considera gravissima la logica che ispira i decreti Minniti-Orlando con i quali si intende affrontare con strumenti di ordine pubblico e militari il problema della marginalità sociale e il problema, peraltro epocale e di dimensioni geopolitiche, delle migrazioni. Tutto ciò, oltre a vellicare le pulsioni più basse, allo scopo palese di alimentare la guerra tra i poveri, prefigura l’intenzione di accentuare la risposta repressiva alle lotte sociali tese a conquistare diritti fondamentali. Il PRC Molise è, in particolare, impegnato, in collaborazione con le associazioni del settore, a promuovere forme di incontro tra i molisani e i migranti che garantiscano a questi ultimi spazi crescenti di socializzazione e di integrazione, che consentano di rovesciare il senso comune del migrante-invasore e del migrante-pericolo pubblico.

4) L’idea di rilancio del nostro Partito passa attraverso l’unità della sinistra e dei conflitti, con la necessità di costruire processi unitari “in basso a sinistra”, al di fuori di forme pattizie o di verticismi tra ceti politici. Occorre ritrovare connessione reale nelle lotte e nei conflitti e in essi ricostruire la nostra soggettività politica e praticare la nostra diversità comunista. La logica del neoliberismo disgrega socialmente e politicamente, tende a isolare e mettere in competizione -“in concorrenza”- gli esseri umani, proprio per questo il PRC del Molise si impegna a promuovere forme di mutualismo e di autorganizzazione sociale, che ricostruiscano concretamente relazioni di solidarietà verso e tra gli oppressi, come forma fondamentale di ricostruzione del legame sociale.

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