Parco Nazionale del Matese/ Interrogazione di Federico alla Camera: serve chiarezza su ritardi e volontà delle Regioni


L’istituzione del Parco nazionale del Matese assume un significato ancor maggiore alla luce dell’emergenza sanitaria ed economica. Da troppi anni i cittadini di due regioni, quattro province e decine di comuni attendono la definitiva costituzione del Parco sulla cui importanza il MoVimento 5 Stelle batte e ribatte da quasi dieci anni. Ora serve fare definitivamente chiarezza sulla mancata conclusione di questo iter, sul ruolo che stanno avendo le amministrazioni regionali di Molise e Campania e sulle iniziative del governo nazionale per rimuovere ogni tipo di ostacolo.
Ho depositato una nuova interrogazione alla Camera dei Deputati, insieme al collega campano Pasquale Maglione.
Chiediamo al Ministero dell’Ambiente qual è lo stato dell’istruttoria che riguarda il Parco e quali iniziative di propria competenza intende adottare per determinarne la definitiva istituzione.
Il Parco nazionale del Matese può rappresentare una svolta per una vasta area. Parliamo di una superficie di oltre 100.000 ettari, a cavallo tra Molise e Campania, il cui valore naturalistico è stato sancito dall’Unione Europa che all’interno del Parco ha individuato quattro aree rientranti nella Rete Natura 2000, ritenute preziose per la conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali. La stessa zona accoglie 44 geositi, anche di rilievo internazionale, ed è attraversata da due antichissime direttrici viarie oggi percorse da migliaia di viandanti e pellegrini: la Via Francigena del Sud e la Via Micaelica. Per tutto questo ritengo assurdo che le zone limitrofe all’area parco continuino ad accogliere impianti che ne comprometterebbero la valenza.
Tecnicamente il Parco nazionale del Matese è stato istituito nel 2017, perché era e resta chiara la sua importanza all’interno di un’ampia area in sofferenza economica. L’Ispra ha poi presentato alle Regioni una proposta di perimetrazione e zonazione insieme a uno schema di disciplina di tutela per le diverse zone. Ora l’iter è fermo. Vogliamo capire perché e vogliamo sapere quali sono le reali intenzioni delle Regioni interessate. Molise e Campania non possono, non devono perdere questa occasione di tutela e sviluppo.

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